PETTINARI, Alfonso
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- PETTINARI, Alfonso
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Macerata
- Data di nascita
- March 1 1900
- Luogo di morte
- Macerata
Biografia / Storia
- Nasce a Macerata il 1° marzo 1900 da Filippo e Annunziata Andrenelli; verniciatore di mobili. È uno dei più noti sovversivi della provincia di Macerata; inizialmente comunista diventa poi anarchico. Per ragioni di lavoro nel 1923 si trasferisce a Roma. Propagandista, è anche attivo antifascista: a causa degli scontri con i fascisti viene condannato a 80 giorni di arresto per lesioni volontarie (sparo di colpi di rivoltella e ferimento con pugnale di un fascista). Diventa amico di Lucetti, a cui procura un alloggio a Roma, è denunciato con altri come sospetto complice per l’attentato dello stesso al Duce, ma il 28 maggio 1927 è assolto in istruttoria dal Tribunale Speciale per insufficienza di prove. Nel successivo mese di giugno viene assegnato comunque al confino (Ponza) per 5 anni. Nel 1928 il Pretore di Ponza lo condanna a 15 giorni di arresto per oltraggio alla forza pubblica e nel 1931 subisce un’ulteriore condanna a 4 mesi per contravvenzione agli obblighi di confino. Viene dimesso da Ponza il 27 marzo del 1932. Dal 1932 al 1938 rientra nelle Marche, a San Ginesio (Mc) dove la sua bottega di artigiano costituisce un luogo di ritrovo per molti antifascisti della zona. Le autorità di polizia lo vigilano attentamente e sospettano che tenti di riorganizzare i sovversivi della zona, pertanto lo rimpatriano nella nativa Macerata. È compreso nell’elenco delle persone da arrestarsi in determinate circostanze. Nel giugno del 1941 è di nuovo arrestato e condannato a 3 anni di confino a causa di una riunione con altri elementi sovversivi. Nel dicembre dello stesso anno è prosciolto dall’accusa. Rientrato a Macerata, continua la sua attività di propagandista e di organizzatore antifascista. Nel 1943 P. ed i suoi compagni, di diverse fedi, si ritirano in montagna e diventano partigiani. Nel Maceratese opera la Brigata “Spartaco” e P. fa parte del II battaglione “Buscaferri” (ex banda di Carpignano) dove svolge l’incarico di commissario politico. Partecipa a numerosi scontri con i nazifascisti. Fa parte del CLN di Macerata, Nel 1944, con le formazioni partigiane del Gruppo Bande Nicolò, partecipa alla lotta per la liberazione della città. Muore in azione il 14 luglio 1944 a Macerata. (F. Sora)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Confinati politici, ad nomen; ivi, Tribunale speciale per la difesa dello Stato, 1926, b. 8, f. 43; G. Recchi, Alfonso Pettinari, «Umanità nova», 4 mar. 1945.
Bibliografia: G. Mari, Guerriglia sull’appennino - La Resistenza nelle Marche, Urbino 1965, pp. 263, 325 e 329; Resistenza e Liberazione nelle Marche, Urbino 1977, p. 457; A. Pantanetti, Il Gruppo Bande Nicolò e la liberazione di Macerata, Urbino 1973, p. 265.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Filippo e Annunziata Andrenelli
Bibliografia
- 2004