PERSICI, Celso

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PERSICI, Celso

Date di esistenza

Luogo di nascita
Crespellano
Data di nascita
December 9 1896
Luogo di morte
Nizza

Biografia / Storia

Nasce a Crespellano (BO) il 9 dicembre 1896 da Giuseppe e Giuseppina Barbieri, muratore. Aderisce giovanissimo agli ideali anarchici che sono ben presenti nell’ambiente familiare e nel 1913 subisce la prima condanna politica. In questi anni mantiene rapporti di amicizia e politici con Gino Balestri, Luigi Fabbri e Armando Borghi. Il 14 dicembre 1919 è arrestato a Bologna, denunciato e prosciolto (marzo 1920) in istruttoria per “incitamento all’odio di classe”. Attivista dell’USI, corrispondente di «Umanità nova» e «Guerra di classe», il 27 maggio 1921 viene condannato a 8 mesi e 22 giorni di reclusione per reati di “violazione di domicilio e danneggiamenti”. Dal 1920 al 1923 fa parte della segreteria della Vecchia CdL. Per sottrarsi alle persecuzioni nel 1924 – quando è sorvegliato dalla polizia - emigra in Francia stabilendosi a Marsiglia, con il fratello Antonio, e, in questa città, diviene uno dei più attivi esuli libertari italiani. Nel milieu sovversivo del fuoriuscitismo italiano P. intrattiene rapporti fraterni con la famiglia Giglioli ed in particolare con Rivoluzio, con Camillo Berneri e il pittore Felice Vezzani. Nel settembre del 1925 partecipa al Convegno dei profughi dell’USI che si tiene a Parigi. In questo periodo è tra i fondatori di una cooperativa di muratori anarchici che ha lo scopo di sostenere i compagni in difficoltà. Nel 1931 le autorità fasciste lo iscrivono nella “Rubrica di frontiera” ed emettono nei sui confronti un ordine di cattura nell’eventualità di un rimpatrio e nel 1933 P. viene incluso nell’elenco dei “sovversivi residenti all’estero” classificati come “attentatori o comunque capaci di atti terroristici”. Nell’ottobre del 1934 P. si trasferisce per motivi di lavoro in Algeria dove risiede per alcuni mesi ritornando in Francia nei primi mesi del 1935 quando la polizia francese su pressione di quella italiana ne decreta l’espulsione dal territorio transalpino. Per non incorrere nei rigori della legge P. decide di partire per la Spagna e si trova a Barcellona allo scoppio della Guerra civile spagnola (luglio 1936). P. partecipa all’insurrezione contro i generali golpisti nelle formazioni anarchiche ricoprendo incarichi diversi nella faib-CNT. Rientrato in Francia dopo l’assassinio di Berneri e Barbieri si rifugia clandestinamente a Brest ma scoperto dalla polizia viene incarcerato. All’inizio del 1939 riacquistata la libertà raggiunge l’Africa del Nord (Marocco e Algeria) dove collabora alla Resistenza. Rientrato in Italia nel Secondo dopoguerra partecipa attivamente alla vita del movimento libertario trasferendosi in seguito di nuovo in Francia, presso il figlio Vertice anch’esso militante libertario. Muore a Nizza il 15 settembre 1988. (N.S. Onofri)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Biblioteca Franco Serantini, Doc. Famiglia Proni-Persici; V. Persici, Celso Persici, «Umanità nova», 6 nov. 1988.

Bibliografia: F. Bucci, R. Quiriconi, La vittoria di Franco è la disfatta del proletariato. Mario De Leoni e la rivoluzione spagnola, Follonica 1997, p. 86.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Giuseppina Barbieri

Bibliografia

2004

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