PERONI, Carlotta Germinia detta Zelmira

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PERONI, Carlotta Germinia detta Zelmira

Date di esistenza

Luogo di nascita
Caprigliola
Data di nascita
July 19 1865
Luogo di morte
La Spezia

Biografia / Storia

Nasce a Caprigliola, frazione di Aulla (MS) il 19 luglio 1865 da Giovanni e Lucia Magnani, sarta e pubblicista. Cresciuta in un paese situato nel cuore della Lunigiana, si avvicina giovanissima all’ideale libertario. È considerata “d’intelligenza fertile e attiva”, frequenta con profitto le scuole dell’obbligo. Dalla madre apprende il mestiere di sarta con il quale contribuisce al sostentamento della famiglia che comunque versa in condizioni più che dignitose. Questa relativa stabilità economica permette alla P. di approfondire gli studi classici grazie alla continua lettura di testi di letteratura, storia e filosofia. Nei primi anni novanta dell’Ottocento conosce Pasquale Binazzi, di otto anni più giovane, il quale all’epoca sta muovendo i primi passi nell’ambito del movimento anarchico spezzino. I due cominciano a frequentarsi e dopo diversi anni di convivenza si sposano alla Spezia il 3 marzo 1901. Da questa data la P. resterà sempre accanto al marito, con il quale fonda, il 16 luglio 1903 «Il Libertario» uno dei più diffusi periodici anarchici della penisola. Contribuisce alla divulgazione sul foglio “dei concetti libertari che propugna in modo chiaro e diretto”. La P. firma numerosi articoli soprattutto a sfondo culturale e pubblica una collana di poesie. Cura con il marito una “Antologia Libertaria” intitolata Pagine d’oro. Lo sostituisce più volte nella direzione e nell’amministrazione del settimanale, sia nei periodi in cui egli è impegnato in giri di conferenze in Italia e all’estero, che in quelli in cui è recluso. Condividerà con lui le alterne vicende della vita del «Libertario» costellata di censure, sequestri, processi e condanne, anche a prezzo della propria libertà. Infatti, dopo la forzata sospensione delle pubblicazioni del «Libertario» nel maggio 1917, le autorità prefettizie ritengono che la “presenza nella Piazza Forte della Spezia della P. costituisca un pericolo permanente così grave per la resistenza interna e per l’ordine pubblico tale da rendere necessaria una strettissima misura di sorveglianza”. Il 18 dicembre 1917 la P. viene confinata assieme a Binazzi a Lipari. Ne fa ritorno tredici mesi più tardi riprendendo immediatamente la propria attività editoriale nonostante i gravi problemi alla vista che da qualche tempo la affliggono. In seguito alla distruzione della sede del «Libertario» da parte dei fascisti il 26 ottobre 1922 è costretta a stabilirsi con Binazzi nella nativa Caprigliola. All’indomani dell’attentato Zamboni la P. a causa della sua “opera antinazionale, della sua pericolosità per il regime e per occuparsi di movimenti rivoluzionari” è nuovamente condannata al “confino di polizia per la durata di anni cinque”, prima a Tremiti e successivamente a Lipari dove è raggiunta da Binazzi. Ottiene uno sconto di pena di tre anni e nel novembre 1928 può tornare a Caprigliola dove “ormai stanca e semicieca” si stabilisce definitivamente. Nella primavera del 1930 accoglie in casa propria il vecchio Luigi Galleani prendendosi cura di lui fino al giorno della morte dell’anarchico piemontese il 4 novembre 1931. “Conducendo vita ritiratissima e data l’età avanzata” il 5 ottobre 1934 la P. ottiene la radiazione dallo schedario dei sovversivi. Il 24 dicembre 1936, minata nel fisico da una malattia ai polmoni, si spegne all’ospedale civile della Spezia. Il suo corpo viene cremato e tumulato nel cimitero cittadino. (A. Mameli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Confinati politici, ad nomen; ivi, Casellario politico centrale, Binazzi Pasquale. b. 652; Archivio dello Stato - Genova, Prefettura, b.336, Il Libertario, Archivio dello Stato – La Spezia, Gabinetto di prefettura., b. 5, f. 12, Stampa periodica.

Bibliografia: «Il Libertario», Numero Unico della Federazione Anarchica Spezzina, La Spezia 1946; P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani nell’epoca degli attentati, Milano, 1981, ad indicem; G. Bianco e C. Costantini, Per la storia dell’anarchismo:‘Il Libertario’ dalla fondazione alla guerra mondiale, «Il Movimento operaio e socialista in Liguria», n. 2, 1961; A. Bianchi, Storia del movimento operaio di La Spezia e Lunigiana, Roma 1975, ad indicem; A. Bianchi, La Spezia e Lunigiana. Società e politica dal 1861 al 1945, Milano 1999; U. Fedeli, Luigi Galleani. Quarant’anni di lotte rivoluzionarie 1891-1931, Cesena 1956; G. Bianco, L’attività degli anarchici in Liguria nel biennio rosso (1919-1920), «Il Movimento operaio e socialista in Liguria», n. 2, 1961; C. Costantini, Gli anarchici in Liguria durante la prima guerra mondiale, ivi, n. 2, 1961; A. Borghi, Mezzo secolo di anarchia (1898-1945), Napoli 1954, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

183

Note

Paternità e maternità: Giovanni e Lucia Magnani

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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