PERELLI, Mario Orazio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- PERELLI, Mario Orazio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Ferrara
- Data di nascita
- November 23 1899
- Luogo di morte
- Milano
Biografia / Storia
- Nasce a Ferrara il 23 novembre 1899 da Francesco. Trasferitosi a Milano fin da ragazzo prende a lavorare come operaio nel 1916 nella smalteria Moneta di Musocco; qui, per un incidente sul lavoro, perde l’indice e il medio della mano destra sotto le trance. Questa personale esperienza lo spinge verso un attivo impegno sindacale, riesce ad organizzare i seicento operai della ditta in una piccola CdL d’ispirazione sindacalista e ad ottenere, dopo una dura lotta, l’adeguamento dei loro salari a quelli dei metallurgici milanesi. La lotta gli frutta un paio di arresti ed infine il licenziamento. Incomincia quindi a lavorare a tempo pieno per l’Unione Sindacale Milanese. Per aver aiutato alcuni disertori ad espatriare viene arrestato e rimane in carcere dall’inizio del 1918 alla primavera del 1919. Una volta rilasciato si accosta all’anarchismo, collabora al progetto di fondare un quotidiano anarchico e quando nel febbraio 1920 incomincia ad uscire «Umanità Nova» entra nell’amministrazione del giornale al reparto diffusione, dove rimane fino agli inizi di agosto. Il 17 ottobre viene arrestato insieme con Malatesta, Quaglino e gli altri redattori di «Umanità nova» e rimane in carcere fino ai primi di novembre. Accusato di aver partecipato all’attentato del Diana (23 marzo 1921) dopo un periodo di latitanza viene arrestato la mattina del 14 maggio a Sappanico (AN). La Corte d’Assise lo condanna a 16 anni e 11 mesi di reclusione, con 2 anni di vigilanza speciale. Sconta 11 anni e sei mesi nelle carceri di Castelfranco Emilia, Porto Longone e Pianosa poi, grazie all’amnistia del 1932, ottiene la libertà vigilata. Rientrato a Milano lavora prima come rivenditore di libri usati poi come venditore ambulante di frutta e verdura. Negli anni successivi non dà più luogo a rilievi ma continua ad essere attentamente sorvegliato. Dopo la dichiarazione di guerra viene inviato al confino, prima a Ustica, poi a Ventotene, infine a Renicci d’Anghiari. Ottiene la libertà solo dopo l’8 settembre 1943 e ritorna a Milano dove diventa uno tra i più attivi organizzatori della resistenza anarchica. In polemica con gli anarchici intransigenti, P. matura il progetto di costituire un più ampio fronte rivoluzionario allo scopo di trasformare la lotta antifascista in rivoluzione proletaria. A questo scopo intrattiene stretti rapporti con l’ex MUP di Corrado Bonfantini e Lelio Basso (tramite quest’ultimo stampa nel 1944 il giornale «L’Idea proletaria», con fondi messi a disposizione dagli anarchici genovesi), con alcuni elementi socialisti e comunisti dissidenti fonda la Lega dei Consigli Rivoluzionari che pubblica il giornale «Rivoluzione» (dicembre 1944-febbraio 1945), coinvolge un gruppo di giovani antifascisti animato da Germinal Concordia nel progetto di costituire formazioni partigiane libertarie, partecipa alla costituzione della Federazione Comunista Libertaria Lombarda che, dal dicembre 1944, pubblica il giornale «Il Comunista libertario». P., insieme con Concordia, Antonio Pietropaolo e Mario Mantovani dirige le formazioni che, dopo la fucilazione di Pietro Bruzzi, assumono la denominazione di Brigate Malatesta-Bruzzi ed operano a Milano, nell’Oltrepò Pavese ed in altre località. Poco prima del 25 aprile 1945, per sfuggire ad un isolamento politico che ormai appare pericoloso, P. concorda il loro inquadramento nelle formazioni socialiste Matteotti guidate da Bonfantini. Dopo la Liberazione nell’ambito della fcll si accentua progressivamente la frattura tra il gruppo dei comunisti libertari di P., Concordia e Pietropaolo e quello degli anarchici intransigenti di Mantovani ed Ugo Fedeli. Inizialmente maggioritari a Milano i comunisti libertari si trovano in minoranza al primo congresso della FAI (Carrara, settembre 1945), nei mesi successivi le posizioni si divaricano sempre più e nel gennaio 1946 P. partecipa alla stesura delle Tesi di Milano, un documento politico apertamente riformista, che propone di trasformare il movimento libertario in un vero e proprio partito politico, capace di proporsi, anche attraverso la partecipazione alle competizioni elettorali, come terza forza tra la reazione ed il socialismo di Stato. Tra la fine di gennaio e i primi di febbraio 1946 si consuma la scissione definitiva. P., Pietropaolo e Concordia danno vita, assieme a Carlo Andreoni, alla Federazione Libertaria Italiana che vive di vita effimera confluendo dopo neppure un anno nel psli di Saragat. Negli anni successivi P. prosegue la propria attività nel movimento socialista; pur rimanendo idealmente sempre vicino al movimento anarchico non vi svolge più alcun ruolo di rilievo. Muore a Milano il 10 maggio 1981. (M. De Agostini)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; «Umanità nova», 8 ago. 1920; L’attentato al Diana: processo agli anarchici nell’assise di Milano 9 maggio/1 giugno 1922 a cura di F. Meniconi, Roma 1973; G. Rizzo, I segreti della polizia, Milano 1953 ; G. Mariani, Memorie di un ex terrorista, Torino 1953; G. Concordia, Saggio relazione storica sulle brigate Bruzzi-Malatesta, fondo Cavalli, Fondazione Anna Kuliscioff; Federazione anarchica italiana, Congressi e convegni. 1944-1962, a cura di U. Fedeli, Genova 1963; L’Ora libertaria, Roma 1946; «Umanità nova», 17 mag. 1981.
Bibliografia: V. Mantovani, Mazurka blu. La strage del Diana, Milano 1979 (Pescara 2002), ad indicem; M. De Agostini, Il Movimento Anarchico milanese nella resistenza e nell’immediato dopoguerra, Tesi di laurea Università degli Studi di Milano, aa. 1979/80; L. Cavalli, C. Strada, Nel nome di Matteotti: materiali per una storia delle Brigate Matteotti in Lombardia, 1943-45, Milano 1982; M. Lampronti, L’altra resistenza, l’altra opposizione (comunisti dissidenti dal 1943 al 1951), Poggibonsi 1984; M. De Agostini, Gli Anarchici milanesi nella lotta di Liberazione, «Lettera ai Compagni», Roma, lug-ago. 1985.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Francesco
Bibliografia
- 2004