PEREGO, Luigi

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PEREGO, Luigi

Date di esistenza

Luogo di nascita
Milano
Data di nascita
September 29 1876

Biografia / Storia

Nasce a Milano il 29 settembre 1876 da Pietro e Giulia Allievi, tipografo, non va oltre la terza elementare. Secondo la Questura “è ascritto alla setta anarchica” dal 1893 e nell’agosto di quell’anno prende parte attiva alle dimostrazioni per i fatti di Aigues-Mortes. Arrestato insieme con Francesco Cafassi, Angelo Loda e altri, viene deferito per associazione a delinquere, danneggiamenti, lesioni, grida sediziose, furto. Nella sua abitazione infatti vengono rinvenuti non solo “stampati sovversivi”, ma un cartoccio di polvere pronto ad esplodere, un sacchetto i polvere pirica, sali, acidi, metalli per la fabbricazione di monete false e anche caratteri tipografici “di furtiva provenienza”. Cadute tutte le imputazioni, saranno proprio i caratteri tipografici a procurargli 50 giorni di reclusione. Anche P., come quasi tutti gli anarchici milanesi, viene fermato nel marzo 1894 presso il Circolo “Il Risveglio” ad una riunione di propaganda promossa da Gori e Cafassi. L’8 settembre si reca a Lugano, in compagnia di Raffaele Petrali, Carlo Chignola e Aristide Gerosa per prendere contatti con Gori e gli altri compagni espatriati in seguito alle leggi eccezionali. Poco dopo è arrestato a Porta Venezia perché in possesso della Marsigliese dei lavoratori. Una nuova perquisizione domiciliare porta al rinvenimento di canzoni proibite (L’Inno dei lavoratori  - più probabilmente quello di Pietro Gori che non quello di Filippo Turati - di Filippo Turati e Il canto dei minatori, sempre di Gori), di ritratti di Carlo Cattaneo e di Garibaldi con scritte inneggianti all’anarchia e di una pubblicazione su Caserio. Il che è sufficiente per provocare un deferimento ai sensi dell’art. 248. P. riuscirà a cavarsela con 30 giorni di confino, già scontati in carcere. Agli inizi del 1895 emigra a Bellinzona. Nel 1897 rientra in Italia per il servizio militare e viene destinato all’84° rgt di fanteria di stanza a Viterbo. Dopo il congedo, P. risiede alternativamente a Milano e a Bellinzona, lavorando sempre come tipografo. Nel 1904, dopo un richiamo alle armi, si trasferisce a Trento; nel settembre ottiene il passaporto dal Console italiano a Trieste e si imbarca per ignota destinazione. Viene rintracciato in Argentina nel 1926, dove si sarebbe stabilito nel 1909. Nel 1931 rientra in Italia, a Trieste, in visita ai parenti della moglie, ritornando però in Argentina dopo pochi mesi. Nel 1932 viene radiato dallo schedario dei sovversivi della provincia di Milano, ma non da quello generale. Le ultime segnalazioni risalgono al giugno 1941. S’ignorano data e luogo di morte. (M. Antonioli)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale,  ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Pietro e Giulia Allievi

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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