MORI, Italo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- MORI, Italo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- San Giovanni Valdarno
- Data di nascita
- December 23 1869
Biografia / Storia
- Nasce a San Giovanni Valdarno (AR) il 23 dicembre 1869 da Serafino e Maria Maestrelli. Terminati gli studi elementari inizia a lavorare come ferrazzuolo per essere ben presto assunto con la qualifica di operaio nella locale ferriera. Considerato di “carattere mansueto e discreta intelligenza”, M. (detto “Baffino”) si avvicina alle idee anarchiche sul luogo di lavoro ed inizia così a frequentare gli ambienti sovversivi del paese. È accanito lettore e diffusore della pubblicistica libertaria “e specialmente L’Avvenire Sociale di Messina”. Nel 1893 è condannato, insieme ad altri coetanei, a tre mesi di reclusione per iscrizioni inneggianti all’anarchia. In concomitanza dei fatti di Sicilia e Lunigiana, partecipa alle vivaci manifestazioni che si tengono nelle vie di San Giovanni. Ai margini di un corteo, il 4 giugno 1894, l’anarchico diciassettenne Fedele Dami ferisce con un pennato il viceispettore di polizia Nicola Stella. Il Dami viene così arrestato insieme ad altri anarchici ritenuti organizzatori della stessa manifestazione: Antonio Pierallini, Angelo Trambi, Giovanni Mariotti, Silvio Gavazzi, Cesare Mannini, Luigi Donati, Terzilio Falugi, Adolfo Giampieri, Agostino Buoni e lo stesso M. Questi è condannato dal Tribunale di Arezzo ad altri tre mesi di carcere. Con ordinanza 24 settembre 1894 della Commissione provinciale di Arezzo gli sono poi inflitti un anno e sei mesi di domicilio coatto in base all’art.3 della legge 19 luglio 1894 n.316 (per aver perseguito finalità di sovversione degli ordinamenti sociali costituiti). Sconta la pena nel terribile reclusorio di Port’Ercole. Segnato dall’esperienza, una volta rientrato in Valdarno sembra disinteressarsi di ogni attività politica, pur rimanendo per lungo tempo fedele agli ideali anarchici. Riassunto in ferriera vi rimane a lavorare per molti decenni e fino ad età avanzata. Nel 1938 (e quindi a 69 anni!) viene segnalato in una nota della prefettura di Arezzo come “operaio che tutt’ora lavora all’ilva”, fabbrica nella quale M. ha trascorso circa mezzo secolo! L’anno seguente varia il colore politico contrassegnato nello schedario CPC: da anarchico a comunista. Ciò parrebbe dovuto ad una sua possibile presa di contatto con emissari locali del PCdI. Ancora vivente nel 1941, s'ignorano data e luogo di morte. (G. Sacchetti)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: G. Sacchetti, Controllo sociale e domicilio coatto nell’Italia crispina, «Rivista storica dell’anarchismo», gen.-giu. 1996; Id., Presenze anarchiche nell’Aretino dal XIX al XX secolo, Pescara 1999.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Serafino e Maria Maestrelli
Bibliografia
- 2004