​MORETTI, Natale

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​MORETTI, Natale

Date di esistenza

Luogo di nascita
Livorno
Data di nascita
December 3 1876
Luogo di morte
Livorno

Biografia / Storia

Nasce a Livorno il 3 dicembre 1876 da Francesco e Italia Neri, meccanico. Anarchico militante, è padre di due figli, Anchise e Vero, e collabora a «L’Agitazione» di Ancona, a «Il libertario» di La Spezia, a «L’Aurora» di Ravenna, a «Il Seme» di Livorno e a «Il Domani» de Il Cairo. Buon oratore, commemora la comunarda Louise Michel e diffonde nella città di origine opuscoli e giornali libertari. Schedato il 12 aprile 1905 dalla Prefettura labronica, viene descritto come uomo di “intelligenza aperta”, che si è formato una discreta cultura, leggendo le pubblicazioni sovversive; legato ai compagni di fede, ha fondato il Circolo anarchico Germinal di Livorno (con sede in piazza Guerrazzi, 3), ed è in corrispondenza con i correligionari Margherita Peani di Torino, che abita a Napoli, G. Maccò di La Spezia, che risiede a Torino, G. Padoan di Lucerna e Virgilio Mazzoni di Pisa. Indifferente nei confronti delle autorità – prosegue la scheda della Prefettura – partecipa assiduamente a tutte le iniziative della “setta anarchica”. Il 26 maggio 1906 M. firma, insieme a Bianco Cerri e altri militanti livornesi, un documento di solidarietà verso alcuni compagni di Torino, che sono stati denunciati per propaganda antimilitarista, poi va a lavorare a Terni, ma, rimasto disoccupato, viene “rimpatriato” a Livorno. Nel 1907 è a Piombino, a Terni e a Spoleto e nel 1909 presta la sua opera in una segheria di Pontedera. Al principio del 1910 promuove un comizio anarchico pro Ferrer nella stessa cittadina e il 26 dicembre 1910 prende parte al Convegno regionale degli anarchici della Maremma e della Toscana, che si tiene al teatro Redini di Pisa. Nel 1911 è considerato pericoloso dalle autorità e inserito in un apposito elenco e nel 1914 è segnalato per la propaganda rivoluzionaria, che svolge a Pontedera, insieme agli anarchici Otello Bernacchi e Pietro Ferretti, e per il suo tentativo di aprire nella cittadina pisana un Circolo libertario, chiamato “29 luglio”, che però fallisce. Membro del Consiglio di amministrazione della cdl di Pontedera, M. interviene, il 17 maggio 1914, al Convegno anarchico regionale toscano, che ha luogo a Pisa, durante il quale si pronuncia contro la proposta di Virgilio Mazzoni di costituire l’Unione anarchica toscana, “perché si sente di cooperare a quanto è stato esposto senz’aver bisogno di stimoli esteriori, sia pure semplicemente morali”. Tornato a Livorno nel maggio 1915, viene chiamato nel giugno 1918 a far parte della Giunta esecutiva della Camera del lavoro labronica, poi, dal primo al 3 luglio 1920, assiste al congresso dell’Unione anarchica italiana e, durante il dibattito, fa “delle riserve anche nel caso che il Partito socialista e la C.G.d.L. ritornino sul loro rinvio”. Nel giugno 1921 viene arrestato per motivi politici e al principio del 1922 viene scortato dai carabinieri in una caserma di Pisa, per sottrarlo ai fascisti, che minacciavano di aggredirlo, dopo averlo riconosciuto in “un crocchio di anarchici, fra cui Armando Borghi”. Nel maggio 1923 emigra clandestinamente a Marsiglia e nel 1925 sembra sia favorevole al movimento garibaldino, promosso da Ricciotti Garibaldi. Stabilitosi a Lione, frequenta gli anarchici Bruno Alpini e Ruggero Panci e si fa notare negli ambienti antifascisti. Espulso dalla Francia per la sua attività rivoluzionaria, rimpatria in settembre e lavora a Roma nella segheria dell’anarchico Casimiro Chiocchini. Nel 1926 è di nuovo a Livorno e il 27 luglio 1929 viene fermato prima di una manifestazione internazionale, proclamata dal Comintern. Rilasciato il 9 agosto, è nuovamente arrestato il 7 maggio 1930, alla vigilia della visita di Mussolini in Toscana. Scarcerato il 19 maggio, viene incluso in settembre nella lista delle persone da arrestare in determinate contingenze, insieme a molti altri oppositori del regime di Mussolini. Vigilato attentamente negli anni successivi, muore a Livorno nel 1942. (P. Casciola - M. Gragnani - A. Tozzi)

Fonti

​Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomenIl Congresso dell’Unione Anarchica Italiana, «La Cronaca sovversiva», n.13, 10 lug. 1920; G. Sacchetti, Sovversivi in Toscana (1900-1919), Todi 1983, p.75, 175.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Francesco e Italia Neri

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città