​MORETTI, Antonio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​MORETTI, Antonio

Date di esistenza

Data di nascita
January 1 1900
Luogo di morte
Montevideo

Biografia / Storia

Anarchico, emigra, unitamente al fratello Vincenzo, in Argentina, dove conosce Severino Di Giovanni, Umberto Lanciotti, Silvio Astolfi e altri protagonisti delle tragiche vicende dell’anarchismo espropriatore. Insieme a Lanciotti, è uno dei collaboratori più stretti di Miguel Arcángel Roscigna, un anarchico italo-argentino “capace, intelligente, deciso, generoso” (“per questo deplorammo profondamente che fosse coinvolto in fatti che lo avrebbero trascinato alla sua definitiva rovina”, dichiarerà Diego Abad de Santillán molti anni dopo), che, nel 1925, ha partecipato, insieme a Buenaventura Durruti, ai fratelli Ascaso, a Gregorio Jover e a Andrés Vázquez Paredes all’assalto al Banco de la Provincia de San Martín. E con Roscigna, Vázquez Paredes e il fratello Vincenzo, M. compie una rapina all’ospedale Rawson, per finanziare il movimento, durante la quale un poliziotto viene ucciso. Le forze dell’ordine scatenano la caccia ai rapinatori, ma M. riesce a rifugiarsi a Montevideo, insieme a Roscigna e gli altri. Qui si fa raggiungere dalla moglie e dai figli, poi, insieme a tre anarchici catalani (Tadeo Peña, Pedro Boadas Rivas e Agustín García Capdevilla), ma contro il parere di Roscigna e di Emilio Uriondo, compie una rapina al cambiavalute Messina, dove rimangono uccise tre persone, compreso un tassista, che si è rifiutato di trasportarli. Il 9 novembre 1928 la polizia uruguaiana circonda l’abitazione di Villa de la Unión, dove l’intero gruppo vive. Ogni resistenza è inutile, M. viene ucciso o si suicida, gli altri anarchici sono arrestati. Il 9 febbraio 1929 Severino Di Giovanni rende omaggio a M. su «L’Adunata dei refrattari»: “Nella vicina capitale dell’Uruguay è caduto come un eroe il compagno Antonio Moretti delle cui gesta un giorno parleremo più ampiamente. Della stessa tempra di Bonnot volle cadere come un uomo prima di subire l’onta delle vendette poliziesche e la vergognosa opera di rinuncia di certe sfere sospette di un pseudo-anarchismo che si barcamena tra una denuncia velata e un puritanesimo sospettoso. Pochi giorni prima aveva eseguito un’espropriazione in un’agenzia di compravalute in compagnia di altri militanti anche questi caduti in mano della polizia”. (F. Bucci, G. Piermaria)

Fonti

Fonti: Biscuits [S. Di Giovanni]. Lettere dall’Argentina, «L’Adunata dei refrattari», 9 feb. 1929.
 
Bibliografia: O. Bayer, Gli anarchici espropriatori e altri saggi sulla storia dell’aarchismo in Argentina, Cecina 1996, pp.38-45.

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181

Bibliografia

2004

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