​MORET, Mario

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​MORET, Mario

Date di esistenza

Luogo di nascita
Vittorio Veneto
Data di nascita
May 29 1904
Luogo di morte
Vittorio Veneto

Biografia / Storia

Nasce a Vittorio Veneto (TV) il 29 maggio 1904, da Tiziano e Luigia Piccin, lavori vari. Dapprima aderisce al Partito Comunista del quale diventa fiduciario della sezione giovanile clandestina di Vittorio Veneto, dimostrandosi particolarmente attivo e corrispondendo con «L’Unità» con lo pseudonimo di “Elio”. Lascia il partito nel marzo del 1925 e riporta la sua prima condanna a quaranta giorni di arresto (sentenza della R. Pretura di Vittorio Veneto, 24 novembre 1925) per aver “indotto dei giovani, in occasione di una festa patriottica, ad esporre la bandiera rossa nei giardini pubblici ed a dipingere emblemi sovietici sulla facciata del palazzo municipale”. Ripetutamente arrestato e tenuto sotto vigilanza dalle forze dell’ordine dal 1927 al 1930, viene assegnato al confino di polizia con delibera datata 19 febbraio 1931 e tradotto a Dorgali (NU) il 27 marzo. Il 2 settembre del 1932 viene trasferito a Ventotene per essere rimpatriato a Vittorio Veneto il 13 dicembre e messo sotto stretta sorveglianza. In data 19 aprile 1937 la Commissione Provinciale lo destina nuovamente al confino politico a causa della sua indomita ribellione al regime fascista e giunge nella Colonia di Tremiti il 10 maggio. Un rapporto della prefettura di Foggia del 23 ottobre del 1937 ci fa sapere che anche al confino gli atteggiamenti e le manifestazioni di Mario Moret sono sistematicamente oppositive al regime fascista tanto che gli viene proibito ripetutamente anche la libera uscita. Il 27 settembre del 1941 viene trasferito a Limosano (CB) dove resta confinato fino al 20 aprile per essere il giorno successivo rimpatriato a Treviso. Partecipa attivamente alla resistenza sfuggendo a diverse rappresaglie ed entrando in clandestinità e facendo da tramite tra il cln e le Brigate partigiane della zona. Alla Liberazione lo troviamo membro del Comitato di Liberazione Nazionale di Vittorio Veneto ma in posizioni anarchiche tanto che rifiuta diverse offerte di cariche politiche e in più occasioni denunciare ogni forma di potere considerando lo Stato come la vera minaccia per la libertà e la giustizia sociale. Riprende la sua attività di propaganda sia su argomenti locali che nazionali con volantinaggi e diffusione di manifesti improntati ad un’ideologia antiautoritaria. Negli ultimi anni della sua vita, sebbene il male lo costringesse a lunghe assenze, trova conforto nei compagni (in particolare in Aldo Pontiggia) e nel vedere il sorgere di gruppi anarchici giovanili nell’intera area della pedemontana da Vittorio Veneto a Valdobbiadene. Muore il 26 maggio 1975. (F. Codello)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Tiziano e Luigia Piccin

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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