PEDRUZZI, Umberto
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- PEDRUZZI, Umberto
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Massa
- Data di nascita
- November 14 1884
- Luogo di morte
- Bienne
Biografia / Storia
- Nasce a Massa il 14 novembre 1884, da Giuseppe e Antonia Giovannelli, muratore. Comincia a frequentare gli ambienti anarchici di Massa sin da giovane e nell’ottobre 1903 sconta cinque giorni di carcere per lesioni. Partito per il servizio militare, nel luglio 1905 diserta e si rifugia in Svizzera, a Biasca (Canton Ticino), ove aderisce ad un gruppo anarchico. Trasferitosi a Zurigo, nell’agosto 1906 viene arrestato durante uno sciopero e condannato a tre mesi di reclusione per “violenza alla libertà del lavoro e ferimento di agenti della forza pubblica”. Espulso dalla Svizzera, P. si reca in Francia e nel corso del 1909 entra a far parte del gruppo anarchico italiano “Germinal” di Marsiglia. Stabilitosi a Parigi, il 3 ottobre 1912 viene arrestato all’uscita da una riunione anarchica e condannato a quattro mesi di reclusione per “violenza, resistenza e oltraggio agli agenti”. Scontata la pena e colpito da un provvedimento di espulsione, P. si trasferisce a Montruil, un comune nei pressi di Parigi, risiedendovi, grazie a dei falsi documenti d’identità fornitigli dai compagni del giornale «L’Anarchie», fino al 1915. Si reca quindi in Svizzera e, nell’estate del 1920, rientra a Massa assieme alla compagna elvetica Berta Mathez. Divenuto segretario della Lega dei muratori di Massa prima e del Comitato locale della CdL di Carrara poi, P. viene nominato, dal Congresso Camerale del 30-31 gennaio 1921, membro della Commissione Esecutiva dell’organizzazione operaia carrarese. Attivissimo nelle lotte economiche e sociali dei lavoratori apuani, nel maggio 1921 diventa segretario dell’Unione Anarchica della Lunigiana. I fascisti gli devastano la casa, a Carrara, nel giugno successivo. Nel luglio 1921 organizza un gruppo di Arditi del Popolo e partecipa a varie azioni contro i fascisti sulle montagne carraresi, nella limitrofa pianura di Sarzana (SP) e a Vinca (MS). Scioltosi, nell’agosto seguente, tale raggruppamento, P. si dà alla latitanza e in ottobre è a Roma, ove viene però rintracciato e arrestato. Tradotto al carcere di Massa, viene condannato a tre anni e sette mesi di reclusione. Rimesso in libertà nel novembre 1923, grazie ad un’amnistia, P. lascia la provincia apuana ed assieme alla Mathez – divenuta nel frattempo sua moglie – si trasferisce a Roma. Nel corso del 1926 si stabilisce in Svizzera, a Bienne, ove il 27 maggio 1931 uccide, in un caffè, la moglie, suicidandosi poi con un colpo di rivoltella. (G. Vatteroni)
Fonti
- Fonti: Archivio dello Stato - Massa, Questura, Sovversivi deceduti (1891-1932), b. 57, ad nomen; ivi, Tribunale, Sentenze penali, vol. 85 (1922), n. 93.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giuseppe e Antonia Giovannelli
Bibliografia
- 2004