PEDRONI, Luigi Gedeone Bartolomeo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PEDRONI, Luigi Gedeone Bartolomeo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Fossone
Data di nascita
February 9 1864
Luogo di morte
Carrara

Biografia / Storia

Nasce a Fossone frazione di Carrara (MS) il 9 febbraio 1864 da Francesco e Benedetta Bianchi, contadino. Sposato con Ermelinda Andreoni, è padre di due figli e professa idee anarchiche. Il 23 ottobre 1882 aggredisce un certo Giuseppe Beni per motivi politici e il 21 dicembre 1882 viene condannato a 8 giorni di carcere. Nel luglio del 1889 viene arrestato insieme a Vincenzo Calzoni e Nazzareno Pennacchio e accusato di aver mandato a Perugia un pacco di dinamite per compiere un attentato a Umberto I. Rilasciato dopo molti mesi di carcere, torna a Fossone, dove continua la sua opera di propagandista e fonda il gruppo anarchico di Fossone, Nicola e Ortonovo. L’associazione prende il nome di “gruppo del pugnale”, perché gli adepti – secondo le fonti di polizia – sono tenuti a giurare fedeltà alla causa, ferendosi leggermente una mano con un pugnale. Legato a Ghio, a Puntoni, a Arata ed ad altri leader dell’anarchismo carrarese, prende parte il 13 gennaio 1894 all’insurrezione di Avenza, in cui viene ucciso il carabiniere Bertolini e ferito il vicebrigadiere Mugnaini. Nei giorni seguenti si unisce alle “bande armate” della Lunigiana, con l’intenzione di impadronirsi di Carrara, ma, dopo il fallimento del tentativo, ripara all’estero. Il 27 aprile 1894 viene condannato, in contumacia, dal Tribunale di guerra di Massa a 20 anni di reclusione e a tre anni di vigilanza speciale per associazione a delinquere e eccitamento alla guerra civile. Il 1° settembre 1902 subisce la schedatura politica: la Prefettura di Massa riferisce che è all’estero dal 1894 e ha sempre odiato i ricchi, che – “fornito di sufficiente istruzione” – ha diffuso le idee sovversive fra i contadini e i cavatori di Fossone e ha costituito nella frazione il Circolo anarchico “Mano nera”. “In patria – prosegue il “cenno biografico” – si mostrò anarchico pericolosissimo”. Il 28 febbraio 1903 P. viene arrestato a Fossone e portato in carcere, dove resta – a quanto sembra – per poco tempo, beneficiando di alcune misure di amnistia. Nel 1911 è ritenuto ancora pericoloso e negli anni seguenti milita assiduamente nel movimento anarchico. La vigilanza prosegue durante la prima guerra mondiale, quando P. viene adibito a lavori di indole militare in zona di guerra per il primo rgt del Genio e segnalato al Comando del Corpo. Tornato a Carrara nel 1916 e ancora controllato, muore il 24 maggio 1926. (G. Ciao Pointer - G. Piermaria - I. Rossi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Massa, Questura, sovversivi deceduti, b. 57, f. 99, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Francesco e Benedetta Bianchi

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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