PEDIO, Tommaso

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PEDIO, Tommaso

Date di esistenza

Luogo di nascita
Potenza
Data di nascita
17/11/1917
Luogo di morte
Potenza
Data di morte
30/01/2000

Attività e/o professione

Qualifica
Avvocato

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Potenza il 17 novembre 1917, avvocato, archivista, docente universitario. In famiglia apprende dal padre Edoardo e dal prozio Ettore Ciccotti, i primi rudimenti di cultura politica. Entrambe queste due figure sono state nel periodo prefascista centrali nello sviluppo del socialismo locale: il padre, professore di liceo, socialista riformista, laico, anticlericale è stato un collaboratore de «La Squilla Lucana», il principale giornale socialista della Basilicata; il prozio, figura prestigiosa del socialismo meridionale, è stato uno storico nonché deputato e senatore. L’ambiente familiare predispone il giovane P. alla scelta antifascista e agli studi di diritto e di storia. Avvicinatosi al pensiero socialista fin dai tempi del liceo matura la propria scelta di campo negli anni di studio universitari, laureandosi in giurisprudenza presso l’università “La Sapienza” di Roma, con una tesi sulla “Storia del Diritto Italiano”, iscrivendosi poi all’albo degli avvocati nel 1945. Durante il conflitto, quando la Basilicata viene liberata e occupata dalle truppe anglo-americane, P. fonda e dirige la rivista quindicinale antifascista «Il Gazzettino». Nel 1944 entra in contatto con gli ambienti libertari e il 10 e 11 settembre 1944 partecipa a Napoli al convegno dei Gruppi libertari dell’Italia liberata. In questi anni la sua collocazione politica è vicina all’area socialista, anche se con forti simpatie libertarie, ma dopo le elezioni per la Costituente inizia a frequentare con maggiore impegno gli ambienti anarchici mettendo a disposizione del movimento le sue capacità in campo legale difendendo in vari processi militanti, contadini meridionali e alcuni obiettori di coscienza anarchici. Dai primi mesi del 1948 è in rapporti epistolari con Masini e inizia a collaborare con «Umanità nova» occupandosi anche della sua diffusione a Potenza e nella Basilicata. In una lettera a Masini di questo periodo esprime già le sua posizioni da “socialista libertario” quando spiega che «l’intransigenza di certi anarchici» lo ha spinto a iscriversi in precedenza al psi e che sulla questione delle elezioni non ha una posizione rigidamente astensionista, preferendo scegliere un approccio tattico sostenendo di volta in volta i candidati dei partiti di sinistra (Lettera di T. Pedìo a P.C. Masini, Potenza 20 febbraio 1948). In questi mesi dà alle stampe un opuscolo, Essere anarchici non è un reato, che distribuisce gratuitamente. Nel giugno e nel novembre del 1950 fa parte del collegio di difesa, accanto a Giuliano Vassalli e altri, nel processo contro tre militanti anarchici Eugenio Delucchi, Gaetano Busico e Gaspare Mancuso che l’8 novembre 1949 hanno messo in opera un attentato dimostrativo contro la sede del Consolato di Genova con lo scopo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla condizione dei prigionieri politici in Spagna e di protestare contro il regime dittatoriale di Francisco Franco. I due processi vengono seguiti con attenzione dalla stampa e diventano occasione di denuncia del regime franchista. Gli imputati saranno condannati a pene lievi e subito scarcerati. Grazie al rapporto epistolare con Masini “fiancheggia” le attività del Gruppo d’iniziativa per movimento “orientato e federato”, che porterà alla nascita dei gaap. Abbonato a «L’Impulso» segue, anche se da lontano, l’evolversi della storia dell’organizzazione comunista libertaria mantenendo rapporti anche con il movimento ge­nerico. Nel dicembre del 1952 interviene nel dibattito interno alla fai in preparazione del Quinto congresso (Civitavecchia, 1953), auspicando un congresso aperto che ponga al centro del dibattito le «questioni che agitano il proletariato italiano» mantenendo il dialogo tra tutte le componenti del movimento libertario (Una lettera del compagno Pedio, «Bollettino interno della Federazione anarchica italiana (fai), Torino, suppl. al «Seme anarchico» 1° dicembre 1952, p. 4). Sue collaborazione appaiono, negli anni 1951-1952, anche sulla rivista «Volontà» dedicate ad aspetti relativi alla violenza sui minori. Gradualmente, negli anni seguenti non si impegnerà più in politica, rimanendo comunque vicino all’area socialista e in rapporti epistolari con Masini, dedicandosi esclusivamente allo studio divenendo in breve tempo uno degli storici meridionali più apprezzati dalla critica, in particolare per i suoi studi di storia sul Mezzogiorno e la Basilicata. Muore a Potenza il 30 gennaio 2000. (F. Bertolucci).

Fonti

Fonti: Archivio Biblioteca Franco Serantini, Carte GAAP, Comitato nazionale dei GAAP.
 

Bibliografia: scritti di P. (limitatamente ad argomenti di ambito anarchico): Essere anarchici non costituisce reato, s.n.t., 1948; Primo Maggio: storia, inno, poesia, ode, Livorno, Gruppo editoriale “Il Corvo”, 1949; Difesa dell’anarchico Piero Ferrua, Boston, Controcorrente, 1951.
Scritti su P.: B. Bontempo, Tommaso Pedio, un figlio della forte e generosa Lucania, Catania 1939; I. Rossi, La ripresa del Movimento Anarchico Italiano e la propaganda orale dal 1943 al 1950, Pistoia 1981; R. Scotellaro, Lettere a Tommaso Pedìo, Venosa 1986; P. Ferrua, L’obiezione di coscienza anarchica in Italia. I pionieri, Guasila 1997; M. Spagnoletti, Tommaso Pedìo, «Risorgimento e Mezzogiorno», Bari, n. 1-2, dic. 1999; R. Giura Longo, Tommaso Pedio (1917-2000), «Bollettino Storico della Basilicata», Potenza, n. 15-16, 1999; V. Sirago, Ricordo di Tommaso Pedio, «Archivio Storico Pugliese», Bari, a. 2000; M. Spagnoletti, Studi e ricerche di Tommaso Pedio, Bari 2001; R. Nigro, Ricordo di Tommaso Pedìo, «La Gazzetta del Mezzogiorno», Bari, 30 gen. 2003; N. Musarra, Tommaso Pedio, in
Dizionario biografico degli anarchici italiani, 2 tomi, Pisa, BFS, 2003-2004, t. 2, p. 312-14; Pier Carlo Masini: impegno civile e ricerca storica tra anarchismo, socialismo e democrazia, a cura di F. Bertolucci e G. Mangini, Pisa, BFS, 2008, pp. 30-46; P. Iuso, Gli anarchici nell’età repubblicana: dalla Resistenza agli anni della Contestazione 1943-1968, Pisa, BFS, 2014, p. 136; A. Cervetto,  Opere 23. Carteggio 1948-53, Milano, Lotta comunista, 2018, ad indicem; A. Cervetto, Opere 24. Carteggio 1954-58, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem; A. Cervetto, Opere 25. Carteggio 1959-65, Milano, Lotta comunista, 2019, ad indicem.

Bibliografia

2004

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