PASTORELLO, Domenico

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PASTORELLO, Domenico

Date di esistenza

Luogo di nascita
Padova
Data di nascita
January 18 1887
Luogo di morte
Fos-sur-Mer

Biografia / Storia

Nasce a Padova il 18 gennaio 1887 da Giuseppe e Maria Giacomelli. Consegue la laurea in ingegneria al Politecnico di Milano. Socialista, inizia giovanissimo la sua campagna contro l’abuso di alcool nelle classi operaie, con conferenze a Padova e a Milano, dove partecipa nel 1913 al Congresso Internazionale contro l’alcoolismo. Due anni dopo, chiamato sotto le armi, raggiunge il grado di tenente di complemento nel Genio Minatori. Passa quindi alla squadriglia “Serenissima” dell’aeronautica, compiendo una sessantina di missioni sul fronte del Piave e guadagnandosi tre medaglie al valor militare come “pilota di eccezionale ardimento”. Abbattuto durante un bombardamento presso Motta di Livenza, a metà ottobre del 1918, riesce miracolosamente a salvarsi. Tornato a Pellestrina, vicino Venezia, riprende la propaganda contro l’alcoolismo, costituendo e dirigendo un Segretariato Nazionale con sede prima a Pellestrina, poi a Milano. Organi del Segretariato sono due periodici mensili, «Il Bene Sociale», uscito ininterrottamente dal 1924 al 1932, e «Il Nastro Bianco», diffuso nelle scuole dal 1928 al 1931. A tale attività non disgiunge la propaganda sovversiva, con speciale tendenza antimilitarista, sia velatamente, sui periodici che dirige, sia tra i pescatori di Pellestrina presso i quali, nonostante la stravaganza dei suoi comportamenti, riscuote grande simpatia. Nei primi anni ’20, buon conoscitore di nove lingue, tra cui primariamente l’esperanto, è più volte all’estero, in Francia, Germania, Danimarca, Finlandia, Grecia e isola di Rodi (che raggiunge col proprio cutter), dove compie inchieste e partecipa a convegni contro l’alcoolismo. Questa sua attività viene mal tollerata dal regime mussoliniano, che lo perseguita in patria (subisce processi a Venezia nel 1925 e nel 1927 per lesioni e ingiurie contro i fascisti), costringendolo ad abbandonare Pellestrina per Milano, nel 1926, e frapponendo continui ostacoli all’attività del Segretariato, considerata “in contrasto con gli interessi nazionali”. Per tale motivo viene arrestato a Milano nel giugno e poi nel dicembre 1929. Innamoratosi della poetessa Caterina Vanni (Katia), viene da questa denunciato “per minacce gravi di violenza” contenute in alcuni suoi scritti e arrestato dalla polizia fascista nel Natale 1929 (viene assolto il 7 marzo successivo). In contatto con gl e con gli anarchici milanesi, passa ben presto a professare una sorta di anarchismo individualista, igienista e misantropico. Diffidato, nell’aprile 1933 si trasferisce nuovamente a Pellestrina e vi impianta una fabbrica, con una ventina di operaie, devastata poco tempo dopo dai fascisti. Il 30 gennaio 1934 schiaffeggia un giovane milite e subisce prima il ritiro del passaporto, poi, il 23 agosto 1934, l’ammonizione e una nuova diffida. Nel 1937, dopo l’ennesimo episodio di violenza (un tentato omicidio nei confronti suoi e della moglie), decide di emigrare clandestinamente in Yugoslavia, a Sebenico e Zagabria. Qui collabora al giornale antifascista «Hrvatski Dnevnik» («La Voce degli Italiani»). Nel giugno 1938 si stabilisce a Fos-sur-Mer, nel sud della Francia, dove ha una piccola proprietà ed abita all’interno di un vagone ferroviario. Nel secondo dopoguerra collabora alla stampa anarchica e anticlericale di lingua italiana, distinguendosi per la sua varia ed estesa cultura, che gli consente di spaziare dai temi storici e letterari a quelli prettamente politici e sociali. Fanno scalpore nell’ambiente ancor troppo puritano dell’anarchismo italiano, le sue prese di posizione, che anticipano i temi della controcultura degli anni ’60, in tema di morale, psicologia, sessualità. Nel 1949 inizia la sua collaborazione a «L’Adunata dei refrattari» di New York, che prosegue con assiduità fino al 1963 (pseud. L’individualista e Carneade). Crea nel frattempo una propria originale attività editoriale, stampando un gran numero di opuscoli e foglietti (questi ultimi raccolti in successivi volumi), autoprodotti e distribuiti gratuitamente in centinaia di migliaia di copie a circa 900 corrispondenti e diffusori, quasi tutti italiani. Oltre 200.000 copie di essi vengono destinate alla sola propaganda, mai interrotta, “a favore dell’acqua fresca”. Nel 1964 inizia la serie mensile numerata di suoi articoli di attualità, che titola “In breve”, dove tratta di divorzio, aborto, contraccezione, nudismo, lotta all’invadenza clericale e all’inquinamento ambientale e televisivo, all’insegna del motto: “W la rivoluzione, in un bicchier d’acqua e senza gas fumogeni; quello che dico è quello che io faccio”. Vedovo dal 4 aprile 1962 (dopo 40 anni di separazione dalla moglie), riesce a convolare a nozze l’anno dopo, dopo contrastate pratiche burocratiche, con Maria Cleope Luigia (Maria Luisa) Pellegrini, che ne condivide le idee e ne diventa la principale ispiratrice e collaboratrice. Anarchica da lunga data (compagna di Dante Pagliai, era stata nel 1929 implicata nell’attentato di piazza Giulio Cesare a Milano), Maria Luisa (in) Pastorello editerà in proprio alcuni volumi, apprezzati particolarmente per la tematica femminista, e proseguirà l’attività pubblicistica del marito dopo il decesso di lui, avvenuto il 20 dicembre 1976 a Fos-sur-Mer. Morirà nella stessa località il 28 agosto 1981. (N. Musarra)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ID., b. 3824 Maria Pellegrini; U. Marzocchi, Lutti nostri. Maria Luisa Pastorello, «Umanità nova», 17 gen. 1982.

Bibliografia: Scritti di P.: Alcool diluito. Conferenza tenuta agli operai di Montagnana il 1° gennaio 1908, Padova 1908; L’alcool in montagna, Varallo 1910; La battaglia all’alcool nelle vallate alpine, Monza 1913; Per il monte e contro l’alcool, Monza 1913; A mezza voce, Padova 1917; Muggia, s.n., 1918; Il Murazzo, Pellestrina 1926; L’abbecedario del maestro nella lotta contro l’alcoolismo, Milano 1926; Sei fiabe ed una sola morale per i due sessi, Milano 1926; Quello che è stato fatto in Italia per i prodotti senza alcool, Milano 1928; Al bivio. Un racconto che tu devi leggere, Milano 1930; La proibizione in Italia, Milano 1933; Rivelazione, Genova 1957; Lui e lei, Fos sur Mer [1959?]; Dio, momento dell’evoluzione, Fos sur Mer 1960; Io vi insegno l’esperanto, Fos sur Mer 1960; Un uomo egoista, Fos-sur-Mer 1960; Il caos, Fos-sur-Mer 1961; L’altra riva, Fos-sur-Mer 1961; Il torrente, Fos sur Mer [1963?]; Commento alla sentenza con la quale il tribunale di Cuneo assolve la signora Maria Francesca Invernizzi, riconoscendo la incostituzionalistà dell’art. 402 C.P., Ragusa 1964; Le mutazioni, Torino 1965; Dulcinée, Genova 1965; Lalage, Fos-sur-Mer 1965; Adunata di libertari,Fos-sur-Mer 1966; La lussuria, Catania 1966; Eros, Fos-sur-Mer 1966; Dieci anni di vita all’asta, Fos-sur-Mer, 1966; 15-18 (dal vero), Catania 1967; Dialogo, Fos-sur-Mer 1968; Omertà e Mafia nella diocesi di Padova, Fos sur Mer 1969; Testamento, Fos-sur-Mer 1970; Essere o non essere?, Fos sur Mer 1971; All’inferno, Fos-sur-Mer 1972; Katia (1929-1930), Fos-sur-Mer 1975; In breve, Fos-sur-Mer 1976; Il cassetto delle amanti, s.d.; I delinquenti, s.d.; Danzatrice, s.d.; Gioconda, s.d.; Responsabilità, Fos-sur-Mer s.d.; Due cuori, Fos-sur-Mer s.d.. Scritti di M. L. Pellegrini in P.: Nozze d’autunno (in collab. con P.), Fos-sur-Mer 1963;Yoga galateo: l’uomo del 2000, Correggio 1965; Liquidiamo la suocera, Fos-sur-Mer-Torino 1967; L’uomo di oggi e di domani, Fos-sur-Mer 1977.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Maria Giacomelli

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città