PASSATELLI, Ermete

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PASSATELLI, Ermete

Date di esistenza

Luogo di nascita
Modena
Data di nascita
February 7 1886
Luogo di morte
Genova

Biografia / Storia

Nasce a Modena il 7 febbraio 1886 da Luigi e Giuseppina Giorgi, fabbro. Abbandona la scuola dopo la terza elementare e si trasferisce a Genova, in data imprecisata, a seguito dei genitori. Risiede a Rivarolo e si impiega presso la Ferriera Bruzzo. Entra in contatto con ambienti anarchici e sindacalisti rivoluzionari. Il 25 settembre 1904 viene arrestato a seguito di incidenti accaduti nello sciopero generale e incriminato; è prosciolto il 20 ottobre 1905 per amnistia. Fervente antimilitarista fa parte del circolo antimilitarista di Rivarolo. Viene schedato dalle autorità come “Socialista rivoluzionario”. Nel 1906 risiede a Voltri, dove tiene, nel maggio e giugno di quell’anno, conferenze anticlericali e antimilitariste. Nello stesso anno sposa Lucrezia Massobrio, che molti anni dopo (1920) gli darà l’unica figlia, Lea. Nel giugno del 1910 è nuovamente a Rivarolo dove lavora nel locale deposito ferroviario. Nell’agosto del 1913 si trasferisce a S. Giovanni a Teduccio (NA) dove si impiega al cantiere Ilva. Viene disposta sulla sua attività da parte delle autorità un’attenta la vigilanza. Nel novembre del 1914 si licenzia e ritorna a Genova. Il 12 novembre 1915 è richiamato alle armi e assegnato al 92° rgt di fanteria di stanza a Torino e viene immediatamente segnalato all’autorità militare. L’11 marzo 1916 è trasferito in zona di guerra. Alla fine del conflitto riprende la sua attività di agitazione sindacale e politica. Nel 1920 insieme ad altri operai anarchici di Rivarolo (Celestino Colombini, Alfredo Amelotti, Arturo Ciotti) da vita al giornale «Germinal», sul quale scrive col pseudonimo di Paolo De Verani. La pubblicazione tuttavia, nonostante il buon successo del primo numero, dura poco. Un violento attacco sulle colonne de «Il Libertario» e una presa di posizione ostile di «Umanità Nova» nei confronti della redazione del nuovo giornale, entrambe fondate sul presunto interventismo di P., rendono ostili gli ambienti anarchici e sindacalisti. Dopo l’avvento del fascismo P. continua ad essere costantemente vigilato e sono segnalati i numerosi suoi spostamenti nella provincia genovese: da Cornigliano a Morigallo, da Fegino, nuovamente a Rivarolo. Il 3 maggio del 1938 P. è fermato in occasione della visita di Mussolini a Genova. Alla caduta del fascismo, nonostante l’età avanzata, P., che ora lavora alle acciaierie SIAC di Campi, è estremamente attivo e si mette in luce negli scioperi genovesi dell’inverno del 1943. A cagione di questo, il 20 dicembre di quell’anno, viene fermato, severamente diffidato e, su di lui, è intensificata la vigilanza. Nel dopoguerra P. continua a partecipare alla vita organizzata del movimento anarchico, dapprima nella FCLL e in seguito nella FAI. Muore a Genova il 20 febbraio 1960. (G. Barroero)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: G. Bianco, L’attività degli anarchici nel biennio rosso, «Il Movimento operaio e socialista in Liguria», n. 2, 1961; L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze 1972, ad indicem; M. Fantini, Due treni di storia, Genova, 1981.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Luigi e Giuseppina Giorgi

Bibliografia

2004

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