PARRINI, Primo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PARRINI, Primo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Perugia
Data di nascita
February 11 1898
Luogo di morte
Roma

Biografia / Storia

Nasce a Perugia l’11 febbraio 1898 da Vittorio e Antonietta Serpicante, impiegato e pubblicista. “Giovane colto e intelligente” prende parte alla Grande guerra come ufficiale volontario, poi decorato della medaglia d’argento il 15 giugno 1918 a Fossalta di Piave, e nell’immediato primo dopoguerra si avvicina agli ambienti libertari milanesi. “Svolse attivissima propaganda delle idee libertarie sia con scritti sia a mezzo di discorsi violenti ed incendiari e notevolissimo fu il contributo [rivoluzionario] ch’egli apportò nelle file del sovversivismo estremista locale”. Così le autorità descriveranno nel 1929 la militanza e l’opera di propagandista del P. negli ambienti anarchici milanesi, che lo vedono spesso impegnato come oratore nei comizi locali. Egli, impiegato nell’amministrazione dell’«Avanti!» come procacciatore di pubblicità e anche redattore di «Umanità nova», a cui fra l’altro contribuisce con acute vignette di ispirazione scalariniana, viene per la prima volta arrestato nel maggio 1920, e denunciato per violenze a funzionari della Pubblica sicurezza, “mentre capeggia[…] una dimostrazione sovversiva” nei pressi della piazza del Duomo. Da questo momento in poi ripetuti saranno i fermi e frequenti i periodi di breve detenzione. Per sospetta implicazione in uno degli attentati contemporanei a quello del teatro Diana, pur essendo generalmente considerato come un “anarchico moderato” ed esplicitamente avverso alla violenza, viene condannato – sebbene difenda strenuamente la sua verosimile innocenza - con sentenza del 1 giugno1922 a 16 anni e un mese per associazione a delinquere e fabbricazione, detenzione e trasporto di bombe. In carcere egli all’apparenza matura una conversione alle idee fasciste e tali sono le sue manifestazioni di simpatia per il regime, che tra i reclusi gli valgono l’appellativo de “il fascista”; è probabilmente anche grazie a questo fatto che riesce ad ottenere che il noto avvocato F. Bonavita nel corso del 1923 si interessi al suo caso rendendo pubblica, pur se con poco successo ai fini di una sua immediata liberazione, la posizione del recluso. Nel dicembre 1929 la sua domanda di grazia è accolta ed egli è rimesso in libertà vigilata fino al 31 gennaio 1931. Tornato a Milano il P. viene assunto dall’editore Rizzoli e per qualche tempo collabora a «Il Popolo d’Italia». Nel 1935 ottenuto il passaporto per l’Africa Orientale Italiana comincia a viaggiare per conto della stessa casa editrice in qualità di capo ufficio vendite e diffusione. Nel maggio del 1943 il suo nominativo è depennato dall’elenco dei sovversivi in virtù della sua “regolare condotta politica”. Alla fine del 1944 il P. si trasferisce a Roma dove con P. Nenni fonda l’edizione romana dell’«Avanti!» e crea l’agenzia ANSA. Finita la guerra continua a lavorare nel campo dell’editoria producendo diverse pubblicazioni tra cui «Il Pettirosso» e «Don Basilio», un settimanale satirico e anticlericale. Il suo avvicinamento alle fila socialiste e la sua riconversione all’antifascismo nella fase immediatamente successiva alla Liberazione, sarà salutata con sarcasmo dalla pubblicistica anarchica e dai suoi vecchi compagni di militanza. Fondatore della agenzia di distribuzione Parrini & C. muore a Roma il 22 agosto 1961. (V. Mantovani)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

​Bibliografia: V. Mantovani, Mazurka blu. La strage del Diana, Milano 1979 (Pescara 2002), ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Vittorio e Antonietta Serpicante

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città