PAPA, Armando
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- PAPA, Armando
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Milano
- Data di nascita
- March 30 1885
Biografia / Storia
- Nasce a Milano il 30 marzo 1885 da Agapito e Maria Tettamente, venditore ambulante di frutta e verdura. Volontario nella guerra libica, nel dicembre 1912 viene ferito e perde l’occhio sinistro con un indebolimento dell’occhio destro che lo porterà ad una cecità quasi totale. Come annotano le autorità, negli anni successivi e “prima dell’avvento del Fascismo al potere, non [tralascia] occasione per mettersi in vista intervenendo a dimostrazioni contrarie alle istituzioni”. Il 23 settembre 1913 il Tribunale di Roma lo condanna a 35 giorni per resistenza all’autorità; il 2 settembre 1914 la polizia lo ferma alla stazione centrale di Milano dove ha ritirato cinque pacchi indirizzati al compagno Carlo Augusto Malighetti. I pacchi, che vengono subito sequestrati, contengono circa cinquemila copie del numero unico «Abbasso la guerra, il militarismo, le Patrie» edito dalla tipografia cooperativa Germinal di Pisa. Il 3 aprile 1916 viene condannato a un mese per resistenza all’autorità dalla Pretura di Milano; la stessa corte lo condanna il giorno successivo a ulteriori 25 giorni di carcere e una multa per oltraggio. Il 28 luglio 1917 la Corte d’Appello di Milano lo condanna a un anno e tre mesi per furto. Con l’avvento del Fascismo la sua attività non si arresta, assieme a Gaetano Gervasio è molto attivo nel Comitato “Pro vittime politiche” di Milano, dove risiede in via Anfiteatro. La sera del 12 giugno 1925 viene fermato in un’osteria di via Legnano in compagnia di altri 15 anarchici “ivi convenuti per svolgere azione di propaganda e di avversione al Governo Nazionale”. Nel marzo 1926 risulta aver dato ospitalità all’anarchico Luigi Caglioni di Bergamo, ricercato per detenzione di esplosivo. Nel corso dello stesso anno si prodiga attivamente per favorire, in collaborazione col ferroviere svizzero Ercoli, l’espatrio di compagni. A lui si rivolge anche Luigi Fabbri ma P., che si sa sorvegliato, deve all’ultimo momento rifiutare l’aiuto promesso. Nei primi mesi del 1927, durante l’ennesima ondata di arresti negli ambienti antifascisti, anche P. viene incarcerato con l’accusa di aver partecipato a riunioni sovversive. Il 21 maggio viene proposto per l’ammonizione e nel contempo denunciato al Tribunale Speciale per appartenenza a partito disciolto dalle autorità. La sua detenzione e le precarie condizioni di salute destano viva impressione negli ambienti dell’emigrazione anarchica. Infine il 16 agosto 1928 la commissione istruttoria del Tribunale Speciale lo proscioglie per insufficienza di prove. Il 26 novembre 1928 viene diffidato, per la sua condizione di semicecità non risulta infatti possibile l’invio al confino. Nel febbraio 1932 è sospettato di aver agevolato l’espatrio illegale del comunista Renato Scanziani. Nel 1934, “dopo pazienti pedinamenti” e grazie all’intervento di un confidente, la polizia scopre che P. organizza espatri clandestini con l’aiuto di Camillo Caloni, suo socio nel commercio ambulante, e dell’anarchico Cesare Ragni. P. viene nuovamente ammonito il 7 luglio 1934, mentre Ragni e Caloni vengono inviati al confino. Negli anni successivi non dà più luogo a rilievi, anche se viene costantemente vigilato. L’ultima annotazione delle autorità è del 15 ottobre 1942. S’ignorano data e luogo di morte. (M. De Agostini)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Numitore, infamie fasciste, «Il Risveglio» (Ginevra), n. 728; «La Lotta umana» (Parigi), 23 feb. 1928; Grifo, Ricordi, «Guerra di classe» (Parigi), 1 mag. 1929.
Bibliografia: Un trentennio di attività anarchica. 1914-1945, Cesena 1953, p. 88; L. Fabbri, Luigi Fabbri storia d’un uomo libero, Pisa 1996; M. De Agostini, Gli Anarchici milanesi nella lotta di Liberazione, «Lettera ai Compagni», Roma, lug. -ago. 1985.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Agapito e Maria Tettamente
Bibliografia
- 2004