PAOLI, Spartaco
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- PAOLI, Spartaco
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Roma
- Data di nascita
- July 5 1886
- Luogo di morte
- Roma
Biografia / Storia
- Nasce a Roma il 5 luglio 1886 da Giulio e Maddalena Sandrono, netturbino. Talvolta utilizza lo pseudonimo di “Spartaco Paolo” o di “Spataro Paolo”. Già noto ma schedato dal 1908 come elemento “taciturno e cupo” che frequenta “di preferenza” anarchici, P. si iscrive, in quello stesso anno, al Gruppo anarchico “XVIII marzo” di Roma Trastevere dopo aver militato nelle fila repubblicane (circolo “G. Oberdan”). In ambito sindacale aderisce alla Lega Generale del Lavoro attraverso il sindacato degli spazzini. Svolge una certa attività politica e sindacale che lo conduce a collaborare e a inviare corrispondenze a «Il Rinnovamento» e a «L’Alleanza libertaria». Viene spesso notato ai principali comizi, alle manifestazioni e negli abituali ritrovi dell’anarchismo romano. Più volte arrestato, denunciato e condannato per reati connessi alla sua attività politica tra il 1903 e il 1907, l’anno successivo è tra i dimostranti che, accompagnando la salma di un operaio romano morto sul lavoro, rimangono coinvolti negli scontri di Piazza del Gesù dove la pubblica sicurezza intervenendo anche con le armi da fuoco provoca quattri morti (tra i quali l’anarchico Pietro Chiarella) e 17 feriti. Alla fine di agosto è chiamato alle armi e segnalato all’autorità militare come soggetto politicamente pericoloso. Nonostante i vincoli della disciplina militare, prende parte (21 settembre 1909) alla inaugurazione della bandiera del “fascio antireligioso Verità” di Roma Testaccio. Congedato, riprende la sua attività nei rioni della Capitale iscrivendosi nel 1913 al “Fascio Comunista Anarchico” di Roma. Nell’agosto del 1916 – richiamato alle armi durante la guerra – viene arrestato a Trastevere per diserzione in quanto trovato in possesso di un foglio di licenza risultato falso. In questa fase – probabilmente – si schiera con quella parte del mondo del lavoro romano che costituisce l’area della cdl neutralista, contrapposta a una minoranza di organizzazioni e singoli militanti favorevoli al conflitto. Non si hanno notizie circa la sua attività nell’immediato dopoguerra ma il 23 aprile 1920 viene nuovamente arrestato e denunciato per possesso di munizioni, pugnali e capsule di gelatina. Viene rinchiuso preventivamente in carcere e poi denunciato per tentata evasione infine rilasciato (2 dicembre 1921) per decorrenza dei termini. Non rallenta la sua attività e partecipa – in qualità di facchino – al tentativo di riprendere le pubblicazioni di «Umanità nova» a Roma dopo la chiusura della sede milanese. Condannato una prima volta al confino per cinque anni (Ustica e Lipari) a partire dal 3 dicembre 1926, viene arrestato nell’ottobre del 1927 viene arrestato per violenze a elementi della mvsn e condannato a due mesi di carcere. Ripetutamente ammonito per contravvenzione ai vincoli del confino, vede la sua pena ridotta prima in ammonizione e poi prosciolto anche da questa in occasione del decennale. Mantenuto sotto sorveglianza, viene inserito sia negli elenchi delle persone da arrestare sia iscritto in “Rubrica di Frontiera” per impedirne l’espatrio. Arrestato per aver partecipato ad una manifestazione di disoccupati. Il 31 marzo 1930 viene nuovamente assegnato al confino per altri cinque anni (Ponza); sconta l’intera condanna al termine della quale sembra non riprendere più alcuna attività. Il regime continua a ritenerlo pericolo e allo scoppio del secondo conflitto mondiale lo interna fino al 10 aprile 1942, quando il provvedimento viene commutato in ammonizione. Muore a Roma nel giugno 1950. (P. Iuso)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; [Necrologio], «Umanità nova», 11 giu. 1950.
Bibliografia: Pericolosi nelle contingenze belliche : gli internati dal 1940 al 1943, a cura di S. Carolini, Roma 1987, ad nomen; Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giulio e Maddalena Sandrono
Bibliografia
- 2004