PALLA, Galileo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PALLA, Galileo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Aulla
Data di nascita
June 23 1865
Luogo di morte
Carrara

Biografia / Storia

Nasce ad Aulla (Ms) il 23 giugno 1865 da Ferdinando e Giovanna Tognini, fornaio. La sua città natale fornisce poche prospettive di vita a chi deve mantenersi col proprio lavoro e non è contadino, cosicché P., ancor giovanissimo, lascia Aulla per trasferirsi a Massa. Le idee socialiste diffuse in Italia dai primi internazionalisti incominciano a entusiasmare i giovani italiani, anche P. è preso da questo entusiasmo, egli porta ben presto il suo contributo a quella corrente che gli è più vicina: l’antiautoritaria. Nel 1883 si reca a Napoli, insieme ad altri anarchici, per assistere la popolazione colpita dal colera. Di ritorno in Toscana, si ferma a Firenze ove prende parte attiva al movimento anarchico locale. Per sfuggire ad un arresto, lascia Firenze, ma la “giustizia” procede nel suo corso ed il 30 giugno 1885 la Corte d’Assise lo condanna in contumacia a 23 mesi di carcere e una multa per reato di stampa. Per sfuggire all’arresto, P. decide di imbarcarsi per il Sud America in compagnia di E. Malatesta, C. Agostinelli e i coniugi Pezzi. Sbarca in Uruguay per passare poi in Argentina ove il movimento operaio e quello anarchico sono più battaglieri. P. ha qualche difficoltà nell’inserirsi all’interno della nuova situazione e, non trovando un lavoro migliore, decide di andare, sempre in compagnia di Malatesta, a fare il cercatore d’oro nella Terra del Fuoco. Ma ha scarsa fortuna, per cui decide di rientrare in Europa: ciò avviene nel 1889. P. risiede per poco tempo a Nizza e fa parte, con Malatesta, del gruppo editoriale che pubblica alcuni del giornale «L’Associazione». Quindi, costretto a lasciare il territorio francese, sempre in compagnia di Malatesta, si rifugia in Inghilterra. L’amnistia del 1887 permette a P. di rientrare in Italia. Ritorna infatti nel 1890 passando per Parigi. Di fronte a un vivace ridestarsi delle agitazioni operaie, fiducioso in una rinascita rivoluzionaria, P. partecipa al congresso di Capolago nel 1891 ove si decide la costituzione della Federazione Italiana del psar. È presente al comizio organizzato dai Circoli socialisti anarchici in piazza Santa Croce in Gerusalemme a Roma il 1° maggio 1891 ove, presentatosi col nome di Venerio Landi, prende la parola incitando gli ascoltatori alla rivolta. Gli animi dei presenti si eccitano, la polizia interviene per sedare i tumulti e procede a numerosi arresti. P. riesce a fuggire e a tenersi lontano da Roma per alcuni giorni, ma è scoperto e incarcerato. Il processo, detto dei “sessantuno” per il numero degli imputati, si svolge al Tribunale di Roma che, il 24 marzo 1892 condanna, fra gli altri, P. a due anni e otto mesi di reclusione per “associazione ed istigazione a delinquere”. Al processo di appello, tenutosi nel successivo mese di luglio, P. è assolto da quelle imputazioni, ma condannato a 18 mesi per violenza e resistenza all’autorità. Scontata la pena, ritorna a Massa dove riprende la sua lotta in particolare contro le istituzioni parlamentari. Ma rimane in libertà per poco tempo, perché il Tribunale Militare di Massa il 5 dicembre 1892 lo condanna alla pena di un anno di reclusione per renitenza alla leva, da scontarsi dopo aver assolto all’obbligo del servizio militare. Nonostante abbia ormai 27 anni, è inviato al 1° rgt Granatieri di stanza a Chieti, ma, dopo poco, a causa del suo temperamento inquieto, è trasferito alla compagnia di disciplina di Portoferraio, dalla quale tenta inutilmente di evadere. Terminato il servizio di leva e scontata la pena di un anno, nel frattempo confermata dalla Corte di Appello di Genova, non è rimesso in libertà, ma viene assegnato al domicilio coatto di Porto Ercole per cinque anni, con sentenza del 1° febbraio 1895. Il successivo 24 marzo evade, ma è ripreso a Cecina e condannato a quattro mesi e 25 giorni di reclusione. Espiata la pena, è trasferito a Favignana da dove il 28 maggio 1896, insieme ad altri internati, evade e ripara in Tunisia chiedendo asilo politico, ma il governo francese restituisce gli evasi alle autorità italiane il 5 giugno 1896. P. rientra al domicilio coatto dal quale viene prosciolto il 30 settembre 1900 ed il 4 ottobre fa ritorno a Massa ove riprende l’attività del militante e infonde nuovo slancio al movimento anarchico di quella città. Lavora dapprima nel forno di suo fratello, quindi come aizzatore a Colonnata di Carrara e a Forno di Massa. In occasione di un incidente sul lavoro, avvenuto in cava il 27 marzo 1902, ove rimane ucciso un cavatore, P. diffonde un volantino da lui stesso firmato nel quale denuncia le precarie condizioni in cui i marmisti delle cave sono costretti a lavorare. Quando, dopo la Prima Guerra mondiale, il fascismo impone il terrore, P. rimane quasi isolato. Benché vecchio e in continue difficoltà per ottenere un lavoro, riesce a installare un forno per conto proprio a Marina di Massa, dove, vittima di continue angherie, continua a vivere stentatamente e talora anche in miseria, fino al giorno della sua morte, avvenuta in Carrara il 14 settembre 1944. (I. Rossi)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: A. Ceccarelli, Primo Maggio 1891 in Roma, «Il Risveglio» n. 947, 1936; N. Converti, Gli evasi di Favignana, «La Protesta umana» n. 5, 1896; E. Croce, Nel domicilio coatto, noterelle di un relegato, Lipari 1900; L. Cafagna, Anarchismo e Socialismo a Roma negli anni della febbre edilizia e della crisi (1882-1891), «Movimento operaio», n. 5, 1952, pp. 729-771; U. Fedeli, Galileo Palla, «L’Adunata dei refrattari», 17 e 24 gen. 1953; R. Mori, La lotta sociale in Lunigiana, Firenze, 1958; E. Santarelli, Il socialismo anarchico in Italia, nuova ed. riv. e ampl. Milano 1973, ad indicem; P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta, Milano, 1969 e Id., Storia degli anarchici italiani nell’epoca degli attentati, Milano, 1981, ad indicem; L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 2. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati all’estero (1872-1971), Firenze 1976, ad indicem; L. Gestri, Capitalismo e classe operaia nella provincia di Massa Carrara, Firenze 1976, ad indicemIl Movimento Operaio Italiano Dizionario Biografico, a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, 1976-1979, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Ferdinando e Giovanna Tognini

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città