PAGANELLI, Aurelio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
PAGANELLI, Aurelio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Castrocaro
Data di nascita
October 4 1875

Biografia / Storia

Nasce a Castrocaro (Fc) il 4 ottobre 1875 da Pellegrino ed Enrichetta Ferrini, vetraio. Compie gli studi elementari ed emigra a Firenze in data imprecisata. Le autorità lo descrivono come un “buon propagandista fra la classe operaia, stimato dai compagni, attaccato alla famiglia e buon lavoratore, sprezzante nei confronti dell’autorità, sempre presente alle manifestazioni anarchiche”. In occasione dei tumulti del 1898, scoppiati anche a Firenze per protesta contro la tassa sul macinato, viene condannato a quattro mesi di reclusione, e successivamente è più volte tratto in arresto come misura preventiva. Nel settembre di quell’anno, poiché “si associa ad individui che si pascono delle medesime insane teorie, e va facendo propaganda pericolosa, anche con la diffusione di giornali anarchici-socialisti fra compagni ed amici con manifesta perturbazione della tranquillità e sicurezza pubblica”, viene assegnato per cinque anni al domicilio coatto all’isola di Lipari, dove giunge l’8 ottobre. Nel giugno del 1900 gli vengono comminati altri trenta giorni di reclusione, sempre a Lipari, per contravvenzione alla carta di permanenza dei domiciliati coatti, ma nonostante la repressione subita, in agosto è fra i firmatari della protesta apparsa su «L’Agitazione» di Ancona, in solidarietà con gli anarchici processati nel capoluogo marchigiano per associazione sediziosa. Nel novembre dello stesso anno viene liberato condizionalmente dal domicilio coatto e rientra a Firenze, ma il 19 marzo del 1901 si imbarca per Buenos Aires. Inizialmente aderente al gruppo “L’Avvenire”, (in un numero dell’omonimo giornale appare la sua sottoscrizione a favore della famiglia di G. Bresci) poi fra i fondatori del gruppo “Sin Dios y Sin Patria” della Federación Obrera Argentina, “è uno dei più attivi propagandisti ed agitatori”. Nel 1905, in base alla famigerata “Ley de Residencia”, viene espulso dall’Argentina e quindi ripara a Montevideo, ma presto torna clandestinamente a La Plata, riuscendo anche a ottenere la cittadinanza argentina. Nel 1911 rientra a Firenze e riprende contatto con gli antichi compagni del gruppo “Né dio né padrone”, tra questi Narciso Bartolozzi, Gregorio Benvenuti e Luigi Ferri, attivi riorganizzatori dell’Unione Libertaria Fiorentina. Diventa poi consigliere dell’Associazione Razionalista “F. Ferrer”, impegnata a raccogliere fondi per la stampa anarchica e per la tipografia bolognese “Scuola Moderna”, devastata dalla polizia, dopo l’attentato di Augusto Masetti. Il 7 giugno del 1913 si imbarca nuovamente per l’Argentina, e da qui passa in Uruguay, dove lavora, per alcuni decenni, come operaio in una fabbrica di tessuti. Nel 1924 viene ancora segnalato come partecipante a una riunione di libertari di Montevideo e nel 1929 è indicato come ex segretario del Comitato Anarchico Pro Vittime Politiche e affiliato al gruppo “Volontà”, un vivace gruppo particolarmente attivo nella capitale uruguaiana, che raccoglie gran parte degli anarchici italiani lì riparati. Tra questi, Luigi Fabbri, Adario Moscallegra, Ugo Fedeli, Torquato Gobbi e Pietro Mariani. Nel 1934 raggiunge la pensione in qualità di capofabbrica. Ancora controllato sul finire degli anni Trenta, l’ultimo cenno su di lui è del febbraio 1942. S’ignorano data e luogo di morte. (M. Ortalli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen. 

Bibliografia: E. Croce, A domicilio coatto, Lipari 1899; G. Sacchetti, Sovversivi in Toscana (1900-1919), Todi 1983.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Pellegrino ed Enrichetta Ferrini

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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