NUCERA ABENAVOLI, Domenico

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
NUCERA ABENAVOLI, Domenico

Date di esistenza

Luogo di nascita
Roghudi
Data di nascita
April 28 1856
Luogo di morte
Reggio Calabria

Biografia / Storia

Nasce a Roghudi (Rc), il 28 aprile 1856, da Salvatore e Caterina Abenavoli, pubblicista. Inizia la sua esperienza politica militando nel neonato partito socialista, dal quale è delegato al primo congresso provinciale tenutosi il 15 settembre 1901, e collabora regolarmente al giornale «La Luce», organo della Federazione socialista. La Prefettura lo descrive come “poco amante del lavoro”, riferendo che “viveva a carico del fratello”. Ha un momento di notorietà nazionale in occasione di una lunga intervista a lui concessa, durante la latitanza, dal brigante Giuseppe Musolino. Nel 1898 tiene una pubblica conferenza ad Africo. Sottoposto a controllo cautelativo, subisce in questo periodo alcune condanne da parte del Tribunale di Reggio e della Pretura di Bova, per reati vari (ingiurie a mezzo stampa, percosse). Durante la stretta autoritaria di fine secolo emigra negli Stati Uniti (10 luglio 1903), dove vivrà per venti anni, inizialmente a Sharpsburg (Pennsylvania) poi a Pittsburgh e infine a Chicago. Nel 1910 si proclama anarchico, collabora attivamente al giornale «Cronaca sovversiva», e invia corrispondenze in Italia al periodico «La Folla», diretto da Paolo Valera. A Sharpsburg fonda una scuola serale, nella quale si insegna “l’odio a tutte le religioni, a tutti i feticci, alla proprietà privata, odio a tutte le tirannidi”. Nel 1911, in occasione della guerra italo-turca, inizia una campagna contro la politica italiana e l’occupazione della Libia. Sorvegliato dalle Autorità Consolari, è descritto come “attivissimo propagandista, conferenziere ed incitatore all’odio di classe”. Nel marzo 1923 rientra definitivamente in Italia, a Roghudi, da dove continua a tenersi in corrispondenza con il gruppo anarchico nordamericano, a New York, Cleveland, Detroit. «Il Martello», «Il Proletario» e «Germinal» pubblicano, sotto lo pseudonimo “Saraceno”, alcuni suoi articoli contro il Regime fascista, accolti “con gran successo di approvazione dai lettori”. Messo sotto sorveglianza dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, subisce diverse perquisizioni domiciliari da parte della Questura di Reggio Calabria, che sequestra “la corrispondenza sospetta e la stampa sovversiva” a lui diretta, proveniente dagli Stati Uniti. Arrestato “per complicità in parricidio”, muore il 28 luglio 1930 nel Penitenziario di Reggio Calabria. (G. Palamara)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: scritti di N.: L’emigrazione sconosciuta, s.l., Lynn 1911. Scritti su N. : G. Cingari, Il Partito Socialista nel reggino 1888-1908, Reggio Calabria 1990, ad indicem

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Salvatore e Caterina Abenavoli

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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