MONTARESI, Pietro
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- MONTARESI, Pietro
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Sarzana
- Data di nascita
- 24/05/1905
Biografia / Storia
- Nasce a Sarzana (SP) il 24 maggio 1905 da Giovanni e Adele Lazzarini, meccanico. La famiglia è di tradizioni anarchiche e il padre è da tempo conosciuto dalle autorità come libertario. M. si orienta politicamente già da ragazzo, la sua intelligenza pronta supplisce agli scarsi studi. Svolge notevole attività politica e frequenta con assiduità la compagnia dei più noti sovversivi del sarzanese. Si dedica alla lettura di giornali e opuscoli di propaganda anarchica e svolge opera di agitazione fra i compagni di lavoro. Nonostante la giovane età M. partecipa alle lotte contro i fascisti nel sarzanese e, nell’aprile del 1925, deve emigrare per sfuggire alle persecuzioni degli squadristi. M. si reca in Francia e raggiunge il padre, stabilendosi a La Seyne sur mer. Qui continua la sua attività antifascista e di propagandista, tanto che nel 1928, su segnalazione del console italiano è espulso dal paese insieme ad altri compagni. Trasferitosi in Belgio, a Bruxelles, frequenta associazioni sindacali e partecipa alle riunioni del locale gruppo anarchico italiano. M. svolge anche una preziosa opera d’indagine sulle attività dei fascisti residenti a Bruxelles e dei confidenti al consolato italiano, stendendo dei rapporti che vengono pubblicati sul giornale «Il Riscatto». In quel tempo è indiziato quale partecipe di un complotto organizzato per attentare alla vita di Mussolini durante il soggiorno a Milano. Nel febbraio del 1931 partecipa ad una riunione comitato anarchico di Bruxelles “pro vittime politiche” di cui entra a far parte. Nel luglio del 1933 M. ritorna per breve tempo in Francia per riunirsi con la famiglia. Rientrato in Belgio continua indefessamente la sua attività antifascista e nel 1935 segnalato come “anarchico attivo e fanatico”, intimo degli anarchici Adelino Paini e Vittorio Cantarelli. Partito per la Spagna il 4 agosto del 1936 si arruola nella colonna Durruti e combatte a Huesca. Certe fonti lo indicano come uscito dalla Spagna il 2 maggio 1937, ma invece viene smobilitato, contro la sua volontà, solo nel dicembre 1938 "per reumatismi", quando ritorna in Belgio. Al momento dell'esodo del 1939, raggiunge sua madre che vive a Marsiglia nel quartiere della Capelette. In luglio è arrestato e internato nel campo di Vernet - dove ritrova Ernestan, Lazarevitch, Leo Campion, A. Ludovici, T. Persici, Rambaldi, Gregori, L. Boddi e G. Zanazzi - dove resta fino al novembre del 1941, quando è consegnato alle autorità italiane che lo arrestano e lo incarcerano a La Spezia. Il 26 febbraio del 1942 è assegnato al confino per quattro anni ed è inviato alle Tremiti. Nell’agosto del 1943 viene liberato e lavora come meccanico per un reggimento blindato inglese (372 Tank trasporter Coy); dopo essersi rifiutato di andare a Monte Cassino, viene arruolato nel Battaglione ebreo dell'8a armata britannica e vi rimarrà fino alla fine della guerra, quando raggiunge Breda, in Olanda, e quindi rientra clandestinamente in Belgio, dove vive la sua compagna. Aderisce al gruppo della CNT in esilio e fino al 1947 ne è il tesoriere. Nel 1967 si separa dalla compagna e nel 1970 va in pensione. Nel 1977 partecipa alle Jornadas libertarias organizzate dalla CNT a Barcellona e ancora negli anni Ottanta fa parte dell'Alliance libertaire de Bruxelles. S'ignorano data e luogo di morte. (A. Mameli - G. Barroero)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939, Tre anni di storia da non dimenticare, Roma 1996, ad indicem.
Sitografia: Dictionnaire des militants anarchistes.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giovanni e Adele Lazzarini
Bibliografia
- 2015
Link esterni