MINGUZZI, Maria Luisa

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
MINGUZZI, Maria Luisa

Date di esistenza

Luogo di nascita
Ravenna
Data di nascita
June 21 1852
Luogo di morte
Firenze

Biografia / Storia

Nasce il 21 giugno 1852 a Ravenna da Michele e Chiara Raddi, sarta, soprannome Gigia. T. Monticelli la descrive come “donna di splendida bellezza, alta, robusta, formosa, dal temperamento franco e aperto, dalla parola pronta e schietta, [che] esercitava un fascino su tutti coloro che l’avvicinavano”. Moglie e compagna inseparabile di Francesco Pezzi ha un ruolo essenziale nella nascita del movimento femminile in Italia e gran parte in quella che la polizia considera “l’attività dei coniugi Pezzi”; non per nulla i più importanti appuntamenti degli internazionalisti a Firenze si svolgono “nelle stanze della Gigia”. Ed è merito della “sora Gigia” se l’appartamento dei Pezzi non è solo il “Vaticano” dell’elite anarchica ma la casa, il rifugio, e spesso anche la sede per i lavoratori e le lavoratrici del popolare quartiere fiorentino di San Frediano, che all’epoca ospita la più alta concentrazione degli artigiani fiorentini e la gran parte delle quasi due mila operaie della manifattura dei tabacchi. In questo ambiente già nel 1872 sorge la prima sezione femminile dell’Internazionale con un centinaio di aderenti molte delle quali saranno da lì a due anni tra le promotrici del primo grande sciopero delle sigaraie.

M. appena stabilitasi a Firenze prende contatto con la sezione: il 16 ottobre 1876 la “Plebe” di Milano ospita un manifesto, stilato appunto da M. insieme a Assunta Pedoni e ad Amalia Migliorini, che è considerato l’inizio del movimento femminile in Italia. In dicembre M. si trasferisce a Napoli con il suo compagno e, malgrado il coinvolgimento di questi nell’affare Schettini, partecipa attivamente all’organizzazione del moto del Matese. Guillame ravvisa in lei la dama che accompagna Cafiero e gli altri quando a San Lupo si spacciano per signori inglesi; notizia comunque tutt’altro che certa. Certo è, invece, il ritorno di M. a Firenze, dopo qualche mese trascorso a Lugano, all’indomani dell’amnistia del 19 gennaio ’78. In febbraio, appena rientrata, organizza, con Migliorini, Pedoni, la sarta Ildebranda Dell’Innocenti, (moglie di G. Gomez), Santina Papini, (moglie di Arturo Feroci noto fondatore di gruppi e Comitati), l’infaticabile Teresa Fabbrini (moglie di Olinto Ballerini), le sigaraie Annunziata e Serafina Frittelli, Caterina Serafini e Annunziata Gufoni (animatrici, quest’ultime del grande sciopero dell’85) ed un altra quarantina di compagne, il Circolo di propaganda socialista tra operaie. Il Circolo sostituisce in pratica la sezione femminile dell’ail disciolta dal governo a seguito del Matese e ha sede nella casa di M. che è al momento anche quella di Ildebranda e di G. Gomez. Il 1° ottobre anche M. viene arrestata nella retata che colpisce tutti i maggiori esponenti dell’Internazionale convenuti a Firenze. In carcere preventivo rimane, come gli altri, per quindici mesi cercando di stare vicina ad A. Kuliscioff, spaesata e colpita dalla pleurite. Quando finalmente gli imputati vengono assolti il 7 gennaio ’80 la situazione dell’Internazionale in Italia è tutt’altro che semplice: alla “svolta” di Costa segue la malattia di Cafiero e l’esilio di Malatesta. M. e Francesco contribuiscono non poco a che il movimento fiorentino fronteggi meglio di altri quel momento ma è il ritorno di Malatesta a Firenze che ne risolleva le sorti. Dall’autunno dell’83 M. e Francesco sono tra i più vicini all’amico napoletano sostenendone tutte le iniziative; nell’autunno dell’84 lo seguono a Napoli per soccorrere la popolazione colpita dal colera e a fine anno sono con lui nella fuga oltreoceano, in Argentina.

M. rientra con Francesco a Firenze nel 1890. Nella città toscana il movimento anarchico ha ripreso nuovo vigore a partire dall’87 dopo che l’amnistia ha permesso alla fine dell’84 ai molti espatriati di tornare. Nel gennaio ‘91 M., insieme al giovane meccanico Guerrando Barsanti, rappresenta appunto i numerosi gruppi di espatriati al congresso di Capolago, dove si costituisce il Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario. Appena rientrata, si impegna per organizzare le manifestazioni del 1° maggio che devono dare risonanza e operatività al nuovo “partito”. Quelle manifestazioni vengono però duramente represse ovunque e in particolare a Roma e Firenze; M. e Santina Papini se la cavano con una condanna a quindici giorni di reclusione ma altri hanno pene pesanti. All’indomani di quel 1° maggio ’91 M., assieme a Francesco e ad A. Feroci, svolge una notevole attività a sostegno dei condannati non solo a Firenze ma in tutta Italia, a cominciare da A. Cipriani e G. Palla. In quel clima di frustrazione e rabbia per le continue repressioni che impediscono una qualsiasi attività organizzativa e di propaganda, le notizie che arrivano dalla Francia sulle violente azioni degli individualisti, il cosiddetto revacholismo, vengono accolte con diffusa simpatia. Nella primavera del ’92, con una lunga lettera da Londra, Malatesta, avvertendo che “delle altre cose” scriverà a Pezzi, anticipa a M. i motivi della sua netta opposizione al “revacholismo” e il proposito di combatterlo pubblicamente: “Voi” – scrive alla “carissima Gigia” il 29 aprile – saprete interpretare per il loro verso queste idee buttate giù così confusamente ed in fretta. Io del resto le svilupperò completamente in un lavoretto che darò alle stampe al più presto”. Intanto, con il consueto garbo, la invita a far filtrare quelle sue idee anche in Italia tra i compagni più assennati.

Due anni dopo M. e Francesco vengono coinvolti proprio in un fallito attentato, quello contro Crispi di P. Lega che, come tanti altri, era stato ospitato a casa loro. Arrestati il 3 luglio 1894 vengono prosciolti dal tribunale di Roma solo nell’agosto dell’anno dopo e solo per essere inviati al domicilio coatto. M. è tradotta ad Orbetello (GR), zona altamente paludosa, dove rimane per un anno. Questo soggiorno risulterà fatale per la sua salute le cui condizioni saranno aggravate da una progressiva cecità. Tornata a Firenze dedica il suo ultimo sostanziale impegno, insieme a Francesco, al Comitato pro vittime politiche di Scaralatti dal 1904 al 1906. Come ricorda Monticelli “Dopo il coatto Luisa non ha perso la fede ma l’entusiasmo e le forze sì e si mette in disparte”. M. muore a Firenze il 13 marzo 1911. (L. Di Lembo)

Fonti

Fonti: Archivio di Stato Firenze, Questura, C. Po., p. 25; Tribunale Firenze, Atti Penali, Processi risolti con sentenza 1880 p. 437; Archivio di Stato Roma, Gabinetto Prefettura, b. 58 (1894) f. 240 (P.Lega); [Necrologio], «Il Libertario» La Spezia 16 mar. 1911; [Necrologio], «L’Avvenire anarchico», 19 mar. 1911; T. Monticelli, Pagine di Storia Socialista: Luisa Pezzi, «Avanti!», 23 mar. 1911.
 
Bibliografia: E. Ciacchi, Da Piazza Savonarola alle Murate, La verità sul 1° maggio a Firenze, Firenze 1891; G. Scarlatti, L’Internazionale dei Lavoratori e l’agitatore Carlo Cafiero, reminiscenze del contadino G. Scarlatti ex galeotto politico, Firenze 1909; L. Rafanelli, Ricordando una donna, «Umanità nova», 14 mar. 1920 e Gli ultimi Internazionalisti, «Umanità nova» 24 dic. 1966; F. Pezzi Lettere ad Andrea Costa ed Anna Kuliscioff, a cura di G. Bosio, «Movimento operaio e socialista», apr.-mag. 1950; E. Conti, Le origini del socialismo a Firenze (1860-1880), Roma 1950; N. Capitini Maccabruni, La Camera del Lavoro nella vita politica e amministrativa fiorentina (dalle origini al 1900), Firenze 1965; La Federazione Italiana dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori. Atti Ufficiali (1871-1880), a cura di P.C.Masini, Roma-Milano 1964; Lettere inedite di anarchici e socialisti ad Andrea Costa 1880 a cura di P.C. Masini, «Movimento operaio e socialista», gen.-mar. 1967; P. Feri, Il movimento anarchico in Italia dopo la svolta di Andrea Costa, «Trimestre» 1978-1979; J. Guillame, L’Internationale: documents et souvenirs, Paris 1905-1910, vol. IV; P.C. Masini, Storia degli anarchici italiani. Da Bakunin a Malatesta, Milano, 1969 e Id., Storia degli anarchici italiani nell’epoca degli attentati, Milano, 1981, ad indicem; Id., Cafiero, Milano 1974, ad indicem; id., Gli internazionalisti. La Banda del Matese (1876-78) Milano-Roma 1958; F. Pieroni Bortolotti, Socialismo e questione femminile in Italia 1892-1922, Milano 1972; Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico, a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, 1976-19, ad nomen G. Sacchetti, Sovversivi in Toscana (1900-1919), Todi 1983; Malatesta, ad indicem; R. Zangheri, Storia del socialismo italiano, vol. 1, Torino, 1993, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

183

Note

Paternità e maternità: Michele e Chiara Raddi

Bibliografia

2004

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Collezione

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