NERI, Sante

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
NERI, Sante

Date di esistenza

Luogo di nascita
Campiano
Data di nascita
October 25 1881
Luogo di morte
Ravenna

Biografia / Storia

Nasce a Campiano, frazione di Ravenna, il 25 ottobre 1881, da Francesco e Teresa Miserocchi, bracciante. Residente nella contigua frazione di S. Pietro in Vincoli, storica roccaforte repubblicana, risulta affiliato all’associazione repubblicana “I Figli dell’Avvenire”, sciolta con decreto prefettizio il 22 maggio 1898 in quanto “permanente pericolo per l’ordine pubblico”. La sua conversione all’anarchismo matura all’inizio del nuovo secolo. «Il Ribelle» (organo della Federazione socialista-anarchica romagnola) del 13-14 aprile 1902 pubblica infatti una lettera di N. nella quale egli si dichiara seguace dell’ideale socialista-anarchico e prega la redazione del giornale di volerlo considerare iscritto al “partito”. La dottrina mazziniana – scriverà lo stesso N. due anni dopo in un breve ricordo autobiografico –, intrisa di misticismo e propugnatrice della proprietà individuale, origine di tutte le disuguaglianze sociali, gli si era infine nella sua inadeguatezza, mentre, grazie soprattutto alla lettura dei padri dell’anarchismo, egli aveva potuto comprendere “che l’anarchia, invece di disordine, significava amore e libertà [e] che la concezione anarchica era superiore a quella repubblicana” (Neri, Come divenni anarchico, «L’Aurora», 25-26 giu. 1904). Conquistato all’idea libertaria, N. si mette dunque in luce come uno dei più intraprendenti militanti delle Ville Unite, area, peraltro, di forte presenza libertaria. Tra il 1904 e il 1905, sue episodiche corrispondenze, firmate semplicemente “Neri”, compaiono sulle pagine de «L’Aurora» di Ravenna (cfr., in particolare, Movimento delle Ville, 28-29 gen. e 4-5 feb. 1905, resoconto in due parti sulla consistenza e lo stato dei rapporti tra le diverse forze popolari operanti nelle Ville). Dal 1910 al 1913 scrive per «L’Agitatore», di nuovo occupandosi di cronache locali (per un articolo del 5 gen. 1913, Notizie dal Ravennate. Prodromi di fiera elettorale, l’autorità giudiziaria di Bologna lo sottopone a procedimento penale). Partecipa intanto assiduamente all’attività organizzativa del movimento. È presente al convegno anarchico romagnolo di Faenza del 25 giugno 1911 – nel quale si discute soprattutto della questione delle macchine trebbiatrici –, prendendo la parola per lamentare “l’indeterminatezza degli anarchici”, i quali, a suo dire, “hanno bisogno di un atteggiamento più battagliero per far pressione efficace sulla massa” (Il convegno romagnolo di Faenza, «L’Agitatore», n.u. pubblicato a cura degli anarchici di Romagna, ago. 1911). Il convegno lo designa membro di un comitato incaricato di predisporre la ripresa de «L’Agitatore» e di curare “tutto quanto interessa la propaganda […] nella regione” (ivi). Relativamente alla violenta vertenza delle trebbiatrici N. dimostra comunque, rispetto ai compagni del Ravennate, un approccio meno intransigente. In un articolo inviato all’organo del Partito socialista, egli invita gli anarchici a non considerare il concordato siglato nell’autunno del 1910 dai dirigenti delle due Camere del lavoro un’indegna capitolazione, quasi un’offesa recata alla causa dell’anarchia, bensì un accomodamento, un compromesso scomodo ma necessario. “Si è dichiarata sospesa la lotta” afferma “non rinnegato” il principio “della socializzazione dei mezzi di produzione” (La parola di un operaio anarchico. Ragionando in famiglia, «La Romagna rocialista», 19 ago. 1911). Una presa di posizione che desta le critiche di Luigi Zauli, secondo il quale N. non ha compreso come quella vicenda, lungi dall’esaurirsi in una questione di principio, sia invece, prima di tutto, una contesa economica e come, in tale ottica, il concordato rappresenti una sconfitta per il bracciantato, ad esclusivo vantaggio dei mezzadri e del loro braccio politico, il Partito Repubblicano (cfr. L. Zauli, Ragionando in famiglia, «L’Agitatore», n.u. pubblicato a cura degli anarchici di Romagna, set. 1911). Il 12 settembre 1911 N. promuove, con Pio Menghi e altri sei compagni delle Ville, una riunione conclusasi con un attestato d’incoraggiamento e di solidarietà a Domenico Zavattero (cfr. Dichiarazioni, «L’Agitatore», n.u. pubblicato a cura degli anarchici di Romagna, set. 1911), al centro della polemica – iniziata mesi prima da Edmondo Mazzucato sulle pagine de «Il Grido della folla» – circa la conduzione della rivista bolognese (e dell’omonima tipografia) «La Scuola moderna». Dopo i fatti della settimana rossa rappresenta gli anarchici di S. Pietro in Vincoli al congresso forlivese del 21 giugno 1914, che decreta la nascita della Federazione comunista-anarchica romagnola. Nel corso del dibattito in merito all’atteggiamento da tenere nei confronti del movimento cooperativo, accusato di essere strumento del socialismo riformista e di stemperare lo spirito rivoluzionario dei lavoratori, egli è tra coloro che difendono la permanenza degli anarchici nelle cooperative, delle quali ammette sì la natura riformistica, auspicando che esse tendano sempre più a conformarsi agli ideali libertari, ma che riconosce utili a lenire la piaga della disoccupazione bracciantile (cfr. Convegno comunista anarchico romagnolo, «Volontà», 4 lug. 1914). Ancora, aderisce per lettera al convegno emiliano-romagnolo contro la guerra che ha luogo a Bologna il 31 dicembre 1916 (dal quale scaturisce l’Unione anarchica emiliano romagnola, attiva soprattutto nell’immediato dopoguerra). Nell’agosto del 1917 viene richiamato alle armi. Ritornato alla vita civile si fa notare per alcune sottoscrizioni in favore de «La Romagna socialista» e di «Umanità nova», finché, con l’avvento del fascismo, pare abbandonare del tutto l’attività politica. Iscrittosi al PNF nel gennaio del ’26, due anni dopo viene radiato dal registro dei “sovversivi”. Muore a Ravenna il 12 giugno 1935. (A. Luparini)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Francesco e Teresa Miserocchi

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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