MICHELINI, Mario
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- MICHELINI, Mario
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Cornigliano
- Data di nascita
- January 22 1909
- Luogo di morte
- Imperia
Biografia / Storia
- Nasce a Cornigliano (GE) il 22 gennaio 1909, da Francesco e Ida Zennaro, marittimo. La famiglia è di tradizioni anarchiche e il padre Francesco (Sestri Ponente (GE) 11 luglio 1877 – Imperia maggio 1957; facchino) è schedato in quanto tale fin dal 1907. Militante della cdl di Sestri P. e del locale gruppo anarchico, F., durante lo sciopero generale del settembre 1904, partecipa attivamente alla lotta e, a seguito di ciò, è arrestato e incriminato per “associazione a delinquere, incendio doloso, attentato alla sicurezza di strade ferrate”. Al processo, tenutosi l’anno dopo, viene però assolto. Negli anni successivi F. è ripetutamente fermato, perquisito e continua ad essere strettamente vigilato. Nel 1923 si trasferisce a Imperia, dove continua a mantenere rapporti con gli ambienti anarchici. Nel 1927, F. è sottoposto a due anni di ammonizione e nel 1931 è diffidato. Il fratello maggiore di M., Giobatta (Cornigliano (GE) 1° novembre 1904; muratore) segue, fin da giovane, le orme paterne. Già dal 1927 è indagato per attività anarchica, viene diffidato e sottoposto a regime di sorveglianza. Nel 1930 G. viene condannato a sei mesi di carcere per espatrio clandestino e nel 1942 viene arrestato a seguito di indagini dell’OVRA per “costituzione di cellula comunista”. A seguito di ciò, nel gennaio dell’anno successivo viene assegnato a confino per 5 anni e inviato a Pisticci, ma è liberato pochi mesi dopo alla caduta del fascismo. M. segue le tradizioni di famiglia ed è, nel 1927, indagato dalla polizia, insieme al fratello G., per attività di favoreggiamento nell’espatrio clandestino di antifascisti, via mare. In seguito presta il servizio militare in Marina e durante un periodo d’imbarco sulla nave reale viene identificato come anarchico, sbarcato, arrestato e incarcerato a Gaeta. Nel 1940 M. viene arrestato e processato per affissione di manifesti antifascisti. Incarcerato, è liberato nel 1942. Ritornato in libertà si trasferisce a Genova, dove riprende l’attività cospirativa e partecipa alla lotta armata nella III Brigata Liguria SAP GL con il nome di battaglia di Celeste. Presto diventa comandante di zona a S.P.D’Arena con il grado di capitano. Durante la lotta partigiana si distingue per la sua integrità morale rifiutandosi di far giustiziare presunti fascisti a carico dei quali non ci fossero prove certe. M. è attivo nel movimento anarchico nel dopoguerra, dapprima a Genova e in seguito a Oneglia (IM) dove si trasferisce. Muore a Imperia nel 1985. (G. Barroero)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio Storico del Centro di Documentazione di Pegli, Verbali FCLL; Archivio Famiglia Berneri-A. Chessa, Lettera di A.Chessa a Pietro Bianconi, 6 ott. 1986; [Necrologio], «Umanità nova», 9 giu. 1957.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Francesco e Ida Zennaro
Bibliografia
- 2004