META, Luigi
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- META, Luigi
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Pratola Peligna
- Data di nascita
- July 23 1883
- Luogo di morte
- New York
Biografia / Storia
- Nasce a Pràtola Peligna (AQ) il 23 luglio 1883 da Raffaele e Maria Taddei, commerciante di calzature, poi di tessuti, infine, all’ingrosso e al minuto di alcolici. Appena diciannovenne ricopre la carica di segretario della Lega di Resistenza fra gli Artigiani di Pràtola Peligna, fondata l’8 aprile 1902 nella sezione socialista del paese grazie alle collaborazioni con Tresca e Trevisonno. Nel 1913 emigra per la prima volta negli Stati Uniti con il fratello Francesco, stabilendosi a Steubenville, nell’Ohio, dove lavora e dirige un giornale locale, «Il Telegrafo Marconi». Rientra in patria e viene richiamato alle armi a causa della Grande guerra. Nel dopoguerra prosegue attivamente la sua azione, svolgendo propaganda anarchica all’interno della sezione del PSI di Pràtola Peligna (AQ) e nella Camera del lavoro di Popoli (AQ, ora PE), uniche associazioni che in quegli anni raccolgono i sovversivi della zona. Per questa ragione nell’aprile del 1919, segnalato come massimalista, è descritto dai carabinieri come “il più facinoroso e intransigente dei socialisti” della valle Peligna. Nello stesso mese viene di nuovo segnalato perché trovato in possesso del giornale anconetano “Guerra e Pace”, redatto da Luigi Fabbri, nel quale si annuncia la regolare ripresa delle pubblicazioni del giornale anarchico «Volontà». Durante gli anni del Biennio rosso, “riunì un forte nucleo di scontenti e squilibrati e si accinse alla lotta, svolgendo attivissima propaganda comunista che meglio d’ogni altra si confaceva alle sue finalità, ed incitò la popolazione alla rivolta, cercando di farla trascendere al disordine ed alla violenza. […] Fino a tutto l’anno 1922, si fece notare, per la sua capacità organizzativa, fra gli elementi più accesi e turbolenti”. Intrattiene una fitta serie di rapporti con gli altri esponenti anarchici della regione come Attilio Conti del gruppo anarchico “Pisacane” di Castellammare Adriatico (PE), Franco Caiola del gruppo “Umanità nova” di Paterno di Celano (AQ), Quirino Perfetto, segretario della Federazione Anarchica Abruzzese, nonché segretario dello sfi regionale e leader del gruppo anarchico “I Liberi” di Sulmona, e Umberto Postiglione, con il quale partecipa alle attività della Casa del Popolo di Raiano (AQ). Tra le pagine de «L’Avvenire» de L’Aquila (27 febbraio 1921) emerge la notizia dell’esistenza di un gruppo anarchico a Pràtola Peligna (AQ), con molta probabilità organizzato da M., impegnato nella raccolta di fondi per le vittime politiche. Nel 1922, con l’inizio dell’era fascista e la conseguente disgregazione dei gruppi locali, M. fonda e dirige, collaborando soprattutto con l’anarchico Panfilo Di Cioccio, la Lega Proletaria, ultimo fronte di resistenza organizzata alla dilagante violenza delle squade di Mussolini. Nel 1923 la Lega viene sciolta d’autorità. Soggetto a continue perquisizioni e non potendo aspirare a un posto pubblico perché antifascista, M. è negoziante, titolare di una fabbrica di liquori, commerciante all’ingrosso ed al minuto e rappresentante di commercio. Nel dicembre del 1928, si trasferisce a Pescara con la famiglia. Incluso nel “registro delle persone d’arrestare in determinate contingenze”: dal 31 luglio al 2 agosto del 1929 è arrestato “in occasione della preannunziata manifestazione sovversiva indetta dall’internazionale comunista e nella stessa occasione la di lui abitazione fu assoggettata a perquisizione”; dal 28 ottobre al 9 novembre del 1930 “è stato fermato per misure di P.S. previa perquisizione domiciliare che ha dato esito negativo […]. Il M. è stato rimesso in libertà dopo severo ammonimento […]. Professa tuttora idee comuniste e frequenta spesso compagnie di altri sovversivi”. Nel 1932 la disoccupazione di massa provoca manifestazioni popolari di protesta: il 2 gennaio 1932 le donne invadono il municipio di Torre dei Passeri, il 5 la folla in piazza a Civitaquana contro la tassa di famiglia, l’8 i disoccupati a Caramanico, il 19 e il 20 gennaio circa duecento disoccupati da Popoli a Tocco Casauria si scontrano con i pendolari e la forza pubblica subendo 52 arresti, il 14 febbraio ed il 27 marzo addirittura bandiere rosse a Spoltore, con una raffica di arresti e condanne al confino. Le indagini della polizia si allargano anche ad altri sovversivi sospetti ma estranei a questi moti spontanei, coinvolgendo anche M., l’anarchico Conti, i comunisti Domenicantonio Verrocchio, Luigi Cirillo e Adelchi Bosco. Vigilato continuamente perché ritenuto “capace di svolgere propaganda sovversiva”, torna a Pràtola Peligna nel dicembre del 1934 dove trova un clima meno pesante ma sempre gravido di maggiori pericoli personali e comunque incompatibile con il suo spirito libertario. Perciò, eludendo la sua condizione di sorvegliato speciale, la notte dell’11 agosto 1937, con il treno per Roma e poi Torino, si allontana dal suo paese per tentare l’espatrio e confuso in un pellegrinaggio attraversa la frontiera francese. A Parigi fa parte dell’Associazione ex combattenti pacifisti, pratica la sede dell’«Avanti!» diretto da Pietro Nenni, partecipa all’organizzazione e allo svolgimento delle manifestazioni di protesta contro l’ignavia governativa e si avvicina al movimento di Giustizia e Libertà. Ritorna negli USA nel febbraio del 1939, dopo ventisei anni dal suo primo viaggio americano, ospite questa volta a Boston del fratello Tarquinio (detto Ercolino, poi Lino, quando assume la cittadinanza americana) commercialista. Inizia immediatamente a collaborare assiduamente con vari giornali anarchici e antifascisti come «La Controcorrente» di Boston, «L’Adunata dei Refrattari» di New York e «Il Risveglio» di Dunkirk, N.Y., redatto dal suo compaesano Andrea Zavarella, a sua volta in relazione col comitato anarchico Pro-Spagna di Parigi. Spesso per la firma usa pseudonimi come “Libero Martello”, “Lume”, “Lima”. A Boston ha rapporti con diversi repubblicani antifascisti come Alberto Cianca, Carlo Sforza, Gaetano Salvemini, Alberto Tarchiani e tanti altri, ricoprendo anche l’incarico di segretario politico della locale Mazzini Society. Come aveva fatto Tresca qualche anno prima a New York, M. si schiera contro chi ha interesse a farle intraprendere tendenze terzinternazionaliste, agitando la bandiera del sindacalismo libertario e dell’antifascismo unitario, organizzato in libere associazioni di masse sfruttate ma rese coscienti dalle esperienze di lotta collettiva sul posto di lavoro. Molto attento al fenomeno della penetrazione fascista nelle organizzazioni italo-americane operaie, attraverso le pagine de «La Controcorrente» fa anche opera di smascheramento di tale politica. Continua a scrivere fino alla fine del 1942; la morte lo coglie il 22 gennaio 1943. Viene inumato nel cimitero non cattolico, nella parte riservata ai “senza dio”. (E. Puglielli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato L’Aquila, Fondo Questura, Cat. A8, Meta Luigi, b. 168, f. 60; ivi, Fondo Questura, Cat. A8, Di Cioccio Panfilo, b. 167, f. 30; Biografia inedita di Luigi Meta a cura di Ego Spartaco Meta; Biografia inedita di Luigi Meta a cura di Rocco Santacroce.
Bibliografia: E. Puglielli, Abruzzo rosso e nero, Chieti 2003.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Raffaele e Maria Taddei
Bibliografia
- 2004