MESSERI, Piero
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- MESSERI, Piero
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Pontassieve
- Data di nascita
- January 1 1906
- Luogo di morte
- San Marcello Pistoiese
Biografia / Storia
- Nasce a Pontassieve (FI) il 1° gennaio 1906 da Giocondo e Carolina Cellai. Autista. Altro nome: Marino Bilanceri. Il giovane M. vorrebbe entrare in Ferrovia ma vi rinuncia per non prendere la tessera del PNF; diventa allora meccanico ed autista. Con un fratello, due sorelle minori e la madre vedova si muove con molta prudenza; malgrado ciò, ai primi del ’36, viene avvertito, da un elemento introdotto negli ambienti antifascisti della Curia di Firenze, che la polizia comincia ad interessarsi troppo ai suoi atteggiamenti. M. espatria clandestinamente in Francia nel marzo di quell’anno e si stabilisce a Marsiglia. Dopo lo scoppio della rivoluzione in Spagna raggiunge Andorra, passa i Pirenei e si unisce al Battaglione “Garibaldi”. Milita nei servizi di questo e non nelle unità combattenti perché M. si rifiuta, e si rifiuterà sempre, di imbracciare un’arma qualsiasi. Nell’agosto ’37 M., che nel frattempo è stato iscritto nella Rubrica di Frontiera, riattraversa i Pirenei ma viene arrestato dai francesi e tradotto a Marsiglia dove si ferma anche dopo il rilascio, per superare la malaria che lo ha colpito. Ristabilitosi nel marzo ’38, sfugge ai continui controlli di polizia e passa clandestinamente a Tunisi presso G. Damiani e A. Casubolo. Nell’estate ’39 viene però individuato ed espulso (v. l’articolo di G. Damiani, con lo pseudonimo di Hamed, dell’«Adunata dei Refrattari» 29 lug. 1939). Torna quindi a Marsiglia dove lo coglie lo scoppio della guerra con la conseguente girandola di arresti, rastrellamenti, documenti falsi, fughe e la perdita dell’udito da un orecchio durante un cannoneggiamento. Finalmente, nel febbraio ’42 riesce a raggiungere l’Africa del Nord e nel maggio ’43, dopo la resa italo-tedesca a Tunisi, a tornare in quella città da Damiani e compagni. I servizi italiani segnalano allora che M. fa propaganda, assieme al siciliano Carmelo Navarro della locale Capitaneria di porto, tra i marittimi italiani perché disertino e sospettano che i due siano al servizio degli americani. In realtà M. nel giugno è impiegato nell’Ufficio Traduzioni del Comando francese (b.m.t.), gli americani lo trovano lì e gli propongono di seguirli in Italia dove, dopo lo sbarco in Sicilia, stanno preparando quello a Salerno. Così M. il 9 sett. ’43 sbarca vicino a Paestum e risale con gli alleati verso Nord, prima come interprete dell’oss e poi come meccanico della Croce Rossa americana. Ai primi di agosto ’44 rientra finalmente a Firenze con un reparto della Croce Rossa che si stabilisce nel capoluogo toscano fino al dicembre ’45. Con la pace e il ritorno a casa M. si sposa con Lina Portolani, la ragazza che lo attendeva da dieci anni; riprende la sua attività di autista per uomini d’affari che hanno bisogno di spostarsi in tutta Italia e spesso all’estero. Ormai ben conosciuto nell’anarchismo italiano, è elemento di spicco nella riorganizzazione del movimento fiorentino: gli scolari di Don Milani a Barbiana chiedono a lui spiegazioni sull’anarchia. Il suo impegno attivo si affievolisce solo negli anni ’70 quando arrivano le nuove leve il cui anarchismo è per M. ormai troppo diverso da quell’ideologia che egli ha coltivato per tutto l’arco della sua vita. Muore a San Marcello Pistoiese il 18 marzo 1998. (L. Di Lembo)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio privato Anna Pacinotti Corsi, Carte P. Messeri.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giocondo e Carolina Cellai
Bibliografia
- 2004