MESGEC (MESGHEZ), Antonio
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- MESGEC (MESGHEZ), Antonio
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Ravenna
- Data di nascita
- June 4 1873
- Luogo di morte
- Ravenna
Biografia / Storia
- Nasce a Trieste il 4 giugno 1873, da Giuseppe e Caterina Mesghez, carpentiere in ferro. Richiamato alle armi tra il 1914 e il 1915, dopo circa 25 giorni viene esentato per eccesso di peso e destinato, come operaio militarizzato al Cantiere Navale Triestino di Monfalcone (Gorizia). Nel giugno 1915 quando le truppe italiane occupano Monfalcone, viene sospeso dal lavoro e per più di due anni non dà notizie e risiede per un periodo a Genova. Ritorna quindi a lavorare nel Cantiere di Monfalcone come caposquadra, e qui partecipa alle animate lotte operaie e antifasciste del primo dopoguerra. Il 29 agosto 1925 è arrestato, assieme ad altri compagni, durante un’irruzione della polizia nel caffé Union, in via XXX ottobre a Trieste (ritrovo abituale degli anarchici locali) ed è quindi diffidato. Il 27 giugno 1926 è presente, con altri operai libertari tra i quali Umberto Tommasini, ad una “Conferenza d’officina”, una riunione clandestina indetta dai comunisti triestini all’estrema periferia della città, in concomitanza con analoghi convegni indetti dal PCdI in varie località del Nord Italia (quella di Trieste risulta la più partecipata). Nell’odg spiccano la solidarietà a Sacco e Vanzetti e la proposta di inviare una delegazione di operai in Russia. Quest’ultimo punto viene contestato da un anarchico, il quale ritiene che alla delegazione “verrà mostrato solo il bello e il buono” mentre saranno tenuti nascosti i difetti. Tale critica suscita l’indignazione dei comunisti che considerano provocatori gli anarchici presenti. Il 24 luglio 1926, M. viene nuovamente fermato, con altri compagni ritenuti pericolosi dalla polizia perché sorpreso a “confabulare” in un locale, alla vigilia del 3° congresso dei sindacati fascisti. Nel 1930, perseguitato dalle autoritˆ fasciste, lascia Trieste inizialmente per destinazione ignota, ma poi entra clandestinamente in Francia. M., dopo aver ricevuto il passaporto per il rimpatrio temporaneo al consolato d’Italia a Nantes, il 21 dicembre 1931 viene denunciato dalle autorità italiane per espatrio clandestino, condannato a tre mesi di arresto e a 200 lire di ammenda, viene iscritto alla “Rubrica di frontiera” con provvedimento di arresto. L’intervento della lidu di Saint Nazaire evita la sua espulsione e gli permette di trovare lavoro come calderaio nel Cantiere navale di Saint-Nazaire. M. è in contatto epistolare con Tommasini, che si trova esule a Parigi, e che gli esprime il proprio disagio per la situazione di stallo in cui versa il movimento. M., molto più anziano, lo rincuora invitandolo a pazientare. Nel 1937, dopo lo scoppio della rivoluzione in Spagna, M. raggiunge con una barca Bilbao e qui combatte con le formazioni della città e poi a Irun. Quando i fascisti occupano i due centri baschi si imbarca su un piroscafo e va a Barcellona, dove si arruola nella Colonna Ascaso e successivamente in altre formazioni anarchiche. Nonostante l’età avanzata, secondo le fonti dell’ovra combatte “come un giovane, ed è pieno d’entusiasmo per la causa dei rossi”. Sul fronte aragonese M. incontra Tommasini e gli fa notare che “xe arivò el momento de far qualcosa”. Nel febbraio 1939 fugge dalla Spagna in mano ai franchisti, come segnalato in un articolo del giornale «Il Risveglio anarchico» (21 feb. 1939) ormai quasi cieco per i disagi subiti durante la guerra e viene internato in un campo di concentramento francese. In seguito ritorna a Saint-Nazaire dove muore in miseria durante l’occupazione nazista. La data presunta è il 31 dicembre 1943 come da sentenza del Tribunale di Trieste del 1954. (C. Venza)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Trieste, Direzione di polizia, Atti presidiali riservati, b. 431; ivi, Gabinetto Prefettura, b. 147.
Bibliografia: AICVAS (a cura di), Antifascisti di Trieste, dell’Istria, dell’Isontino e del Friuli in Spagna, Trieste 1974; U. Tommasini, L’anarchico triestino, a cura di C. Venza, Milano 1984, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giuseppe e Caterina Mesghez
Bibliografia
- 2004