​MERLINI, Umberto

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​MERLINI, Umberto

Date di esistenza

Luogo di nascita
Roma
Data di nascita
November 23 1889

Biografia / Storia

Nasce a Roma il 23 novembre 1889 da Ferdinando e Giuditta Scotti, pittore. Risiede stabilmente a Marino dove è stato inviato dalla madre con l’idea di allontanarlo dal mondo del sovversivismo romano. M. si mostra subito particolarmente sensibile al lavoro di propaganda e di organizzazione Il 22 giugno 1905, durante una commemorazione di Mazzini, viene arrestato e condannato per oltraggio e violenza nei confronti della forza pubblica. Da quel momento, su di lui è richiesta una vigilanza particolarmente assidua per le sue spiccate capacità di organizzatore e di propagandista. In questa fase si avvicina ai più noti anarchici della zona dei castelli romani (Cesare Colizza e Zeffiro Limiti). Nell’aprile del 1906 organizza e prende parte ad un convegno anarchico a Marino nel corso del quale scoppia una violenta rissa per motivi politici. M. è fatto oggetto di un colpo di pistola che non lo colpisce ma lo fa accusare da parte delle autorità di essere il sospetto mandante del tentativo di omicidio ai danni di Cesare Colizza. Nel settembre 1906, in collaborazione con gli anarchici della zona, fonda il circolo “Senza dio e senza padrone” che riscuote un buon successo in termini di adesioni. Successivamente si dedica alla stampa riuscendo a pubblicare un mensile («Il grido della libertà») di cui è il direttore. In questo periodo entra in contatto con Pietro Gori, Francesco Saverio Merlino, Luigi Fabbri, Errico Malatesta e Amilcare Cipriani e svolge un’attivissima propaganda a livello locale, collaborando saltuariamente a «L’Agitazione» di Ancona, a «La Pace» di Genova e a «L’Aurora» di Ravenna. Nel 1907 viene nuovamente arrestato a Roma durante una tentata manifestazione per commemorare i “martiri di Chicago” e decide di fare definitivamente ritorno nella capitale dove trova lavoro presso una cava di pozzolana condotta da due anarchici romani: Augusto Volpi e Adriano Vincenzoni. Più volte fermato ed arrestato tra il 1907 e il 1908 sempre per reati connessi alla sua attività politica, il 7 agosto 1908 viene eletto nella Commissione Esecutiva della Lega Generale del Lavoro di Roma di tendenza sindacalista e in contrapposizione con la cdl riformista. Nel 1911 – assieme a A. Ceccarelli, E. Sottovia e ad altri anarchici romani – fa parte della Commissione Esecutiva incaricata per conto della Federazione Anarchica Laziale di organizzare un nuovo congresso anarchico nazionale. Dal lavoro nelle cave passa ora a quello di pittore presso la società romana tramwais e ferrovie elettriche. Rimane attentamente vigilato ma sembra allontanarsi dalla politica attiva. È richiamato alle armi nel 1916, sopravvive alla disfatta di Caporetto ed è congedato il 30 marzo 1919. Riprende una qualche attività nel mondo sindacale divenendo membro del Comitato Centrale del Sindacato Ferrovieri fin quando, nel 1922, dichiara pubblicamente di cessare qualunque attività. Rimane comunque vigilato pur non dando luogo a particolari rilievi. A partire dal 1935 si rende irreperibile per brevi periodi fino a quando, nel 1937, non viene più rintracciato. S’ignorano data e luogo di morte. (P. Iuso)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
 
Bibliografia: L. Bettini, Bibliografia dell’anarchismo, vol. 1 t. 1. Periodici e numeri unici anarchici in lingua italiana pubblicati in Italia (1872-1971), Firenze 1972, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Ferdinando e Giuditta Scotti

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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