DORGIA, Alessandro Angelo Giovanni
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- DORGIA, Alessandro Angelo Giovanni
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- La Spezia
- Data di nascita
- March 15 1897
Biografia / Storia
- Nasce alla Spezia il 15 marzo 1897 da Giobatta e Assunta De Negri, manovale, detto Antonio. Fin da giovanissimo frequenta gli ambienti marginali e sovversivi della città. Schedato come anarchico è ritenuto “veramente pericoloso per la società” in quanto “imbevuto di teorie anarchiche egli ha sempre partecipato a tutte le manifestazioni pubbliche contrarie all’ordine sociale ed è ritenuto capace di prendere parte a moti rivoluzionari”. Militante propenso all’azione, prende parte alle agitazioni del Biennio rosso e, al tempo delle prime azioni fasciste, entra a far parte degli Arditi del popolo. Partecipa alla difesa di Sarzana e a seguito di ciò viene arrestato, alla fine del 1922, come correo nell’uccisione di due fascisti (atto di cui il maggior imputato è Antonio Silvio Casella), processato e condannato, dalla Corte di Assise di Genova, a sei anni e tre mesi di reclusione. Scontata in parte la pena (viene liberato nel 1926 per indulto) contravviene al foglio di via per La Spezia e si rende irreperibile. Nel novembre dello stesso anno, D. viene assegnato al confino di polizia per cinque anni. Arrestato a Fivizzano, nel marzo dell’anno successivo, e accusato di propaganda sovversiva ed “eccitamento alla guerra civile” viene incercerato a Massa e condannato a un anno e sette mesi di carcere. A fine pena, nel novembre del 1928, D. è inviato al confino a Ponza. A causa del suo carattere ribelle subisce numerosi trasferimenti (S. Demetrio Corone nell’ottobre del 1934, Tremiti nel gennaio del 1937, Ustica nel dicembre del 1937, Ventotene nell’ottobre 1938), svariati arresti e condanne per infrazioni agli obblighi, oltraggio, minacce, insubordinazione e proteste collettive per un totale di quasi sei anni di carcere (Portici, Poggioreale, Rossano Calabro, Manfredonia, Lucera). Viene liberato il 31 agosto del 1939 per fine pena e ritorna nello spezzino per poi trasferirsi a Migliarina presso un fratello. All’entrata in guerra dell’Italia, D. è nuovamente arrestato “trattandosi di un elemento estremamente pericoloso alla sicurezza pubblica” e proposto per l’internamento nel campo di concentramento di Manfredonia, dove viene inviato nel luglio del 1940. S’ignorano data e luogo della morte. (G. Barroero)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giobatta e Assunta De Negri
Bibliografia
- 2003