DI SCIULLO, Camillo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
DI SCIULLO, Camillo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Chieti
Data di nascita
July 15 1853
Luogo di morte
Chieti

Biografia / Storia

Nasce a Chieti il 15 luglio 1853 da Sante e Domenica Tavano. Esercita i mestieri più disparati: “ex lanaro, barbiere, pittore, falegname, cameriere, cuoco, tappezziere, materassaio, negoziante, appaltatore, proprietario, presentemente pubblicista” («Il Pensiero», 12 lug. 1893). Autodidatta, compie le prime esperienze giornalistiche nel 1887, quando collabora, insieme a Ettore Croce, al settimanale satirico dialettale «La Mosche». Fa parte della Società Operaia di Chieti, ma ben presto entra in polemica con il consiglio direttivo per gli atteggiamenti clericali dei consiglieri. Partecipa alla costituzione del Circolo “Giordano Bruno” (1889) che il 15 agosto 1890 pubblica il primo numero del giornale anticlericale «Il Pensiero». Nel 1892 il giornale diviene di proprietà di D. che nel frattempo si è avvicinato al movimento anarchico anche grazie ai contatti con Galileo Palla che svolge il servizio militare a Chieti. Il giornale diventa una tribuna alla quale affluiscono articoli di corrispondenti sparsi per tutto il paese. Nel 1893 «Il Pensiero» subisce i primi due sequestri. D. prende contatto con Antonio Rubbi, un tipografo anarchico giunto da Bologna, e apre un proprio stabilimento tipografico, la Tipografia del Popolo, nel quale il giornale verrà stampato a partire dal primo numero del 1894. La tipografia, oltre al giornale, edita una miriade di pubblicazioni e opuscoli di autori anarchici: Malatesta, Gori, Luise Michel, Kropotkin, Bakunin, Malato, Reclus ecc. Il 6 aprile 1894 D. viene processato per “Vilipendio delle istituzioni monarchiche costituzionali, provocazione all’odio fra le diverse condizioni sociali, provocazione contro l’ordine delle famiglie, offesa al diritto della proprietà”. Viene difeso da Gori che riesce a farlo assolvere e poi tiene conferenze assai seguite a Chieti e Pescara. Dopo pochi mesi, il 9 giugno, D. subisce un nuovo processo per “Eccitamento alla guerra civile, disprezzo e vilipendio pubblico delle istituzioni monarchiche costituzionali, attentato al diritto di proprietà”. Sempre difeso da Gori viene di nuovo assolto. L’uccisione di Carnot in Francia e il fallito attentato di Paolo Lega contro Francesco Crispi, che porteranno di lì a poco alle leggi eccezionali (19 lug. 1894), sono la causa dell’ennesimo processo. È infatti per gli articoli su questi fatti che, il 25 luglio, il pubblico ministero chiede il rinvio a giudizio per “istigazione a commettere reati”. Il 22 agosto D. viene processato e condannato a oltre tre anni di carcere e a sette mesi di domicilio coatto nell’isola di Pantelleria. Liberato nella primavera del 1898, riprende a pieno ritmo l’attività della Tipografia del popolo stampando la maggior parte dei giornali sovversivi della provincia e soprattutto dando nuovo impulso all’attività editoriale. Nel 1905 pubblica, raccogliendo una serie di articoli scritti da L. Fabbri su giornali diversi, Lettere ad una donna sull’Anarchia. All’attività editoriale D. affianca la partecipazione sempre più attiva alle vicende del movimento anarchico. Nel dicembre del 1905 ospita P. Gori e nel 1907 partecipa al congresso di Roma del 16-20 giugno appoggiando la proposta di un giornale unico del movimento anarchico: «L’Alleanza libertaria». Nel marzo del 1908 si stabilisce a Castellammare Adriatico (l’odierna Pescara), trasferendovi anche la casa editrice, ma mantenendo a Chieti la Tipografia. Il 12 febbraio 1912, in occasione dell’anniversario della morte di P. Gori, pubblica un n.u. de «Il Pensiero». Una continuazione ideale del giornale di D. esiste dal 1903, da quando è uscito a Roma «Il Pensiero» diretto da L. Fabbri che nel primo numero pubblicato scrive: “Il titolo di questa Rivista non è nuovo. Nove anni fa usciva, sotto forma di giornale popolare, a Chieti, un’altra pubblicazione col titolo «Il Pensiero»: riprendendolo vogliamo ricordare l’opera del suo redattore Camillo Di Sciullo”. Il 1° febbraio 1914 si tiene a Castellammare Adriatico il Congresso sovversivo d’Abruzzo al quale D. partecipa attivamente. Il 7 febbraio 1915, nel pieno dell’ondata interventista, si fa promotore a Chieti di una manifestazione contro la guerra e fa affiggere un manifesto pacifista. Nell’immediato dopoguerra aderisce alla sezione di Ancona dell’ucai, costituitasi nell’aprile del 1919 con il congresso di Firenze. Il 20 maggio 1920 un convegno anarchico regionale porta alla costituzione della Federazione Anarchica Abruzzese. Sono costituiti gruppi in diverse località della regione. Subito dopo il convegno abruzzese si tiene il convegno regionale pugliese dove, presenti i delegati delle federazioni campane e di quella abruzzese, si propone la costituzione di una Federazione Anarchica Meridionale formata dalle tre federazioni regionali. In luglio ha luogo a Bologna il congresso dell’uai con l’approvazione di un Patto d’alleanza che si richiama ai principi del Programma di Malatesta. Al congresso sono rappresentati i gruppi di Sulmona e di Castellammare Adriatico. Luce Fabbri, parlando del congresso dell’uai a Bologna nel 1920, scrive che esso “fu seguito da un’attività intensa di propaganda. Si tenevano comizi dappertutto, sempre affollatissimi. A casa nostra assistevamo a un andare e venire di compagni, sempre eccitati e sempre affrettati […]. Ogni tanto venivano di passaggio Borghi o Frigerio, Agostinelli o Di Sciullo”. Per discutere dei deliberati del congresso di Bologna viene indetto il 15 agosto a Castellammare il ii convegno della federazione regionale. Un ulteriore convegno della Federazione Anarchica Abruzzese si tiene il 23 ottobre 1921 a Sulmona. Dal 2 al 4 novembre 1921 si svolge ad Ancona il Terzo congresso dell’uai e la partecipazione di D. viene ricordata da Carlo Frigerio nel suo necrologio sull’«Almanacco libertario» del 1936 nel quale si legge: “Noi lo ricordiamo ancora nel periodo agitato del dopoguerra, sempre vivace e entusiasta d’animo malgrado l’età, prender la parola al Congresso anarchico di Ancona per recarvi il tributo del suo ottimismo sereno e l’incoraggiamento ai più giovani”. Durante il fascismo viene più volte arrestato in seguito a perquisizioni che portano ogni volta al ritrovamento di materiale propagandistico. A seguito di una di queste perquisizioni nel 1926 viene condannato a due anni di confino alle isole Tremiti (dopo due mesi la pena viene commutata in due anni di ammonizione). Muore a Chieti il 29 maggio 1935. (F. Palombo)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: Scritti di D.: «Il Pensiero», Chieti, 1890-1894, n.u. il 12 feb.1912. Scritti su D.: F. Paziente, Alle origini del Socialismo nell’Abruzzo chietino, «Movimento operaio e socialista», n. 4, 1969; F. Palombo, Camillo Di Sciullo, anarchico e tipografo di Chieti, Pescara 1996.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Sante e Domenica Tavano

Bibliografia

2003

Persona

Collezione