​MASSAI, Silvio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​MASSAI, Silvio

Date di esistenza

Luogo di nascita
San Prospero
Data di nascita
June 25 1859
Luogo di morte
La Spezia

Biografia / Storia

Nasce a San Prospero frazione di Cascina (PI) il 25 Giugno 1859 da Ranieri e Antonella Benedetta. Cresciuto in una povera e numerosa famiglia, fin da giovane abbraccia l’ideale anarchico. Nell’ottobre 1885 decide di emigrare e si stabilisce a La Spezia, impiegandosi come pittore presso il Regio Arsenale Marittimo. Qui continua, come osservano le autorità locali, “ad esternare i suoi principi sovversivi, diffondendo proficuamente le idee anarchiche tra gli operai, dai quali era tenuto in buona considerazione”. Fra i suoi ‘allievi’ vi è anche il giovane apprendista meccanico Pasquale Binazzi, futuro direttore del «Libertario». La sua attività di propagandista attira l’attenzione della polizia, che a partire dal 1889 comincia a vigilarlo, ritenendolo “pericolosissimo” in quanto, pur mostrandosi “timido e ingenuo” è in realtà “un settario scaltro e audace, nondimeno dotato di certa facilità di parola”. Nel 1890 conosce Vittorio Fabrizioli, da poco trasferitosi a La Spezia, col quale fonda il ‘Circolo di Studi Sociali’. Durante una retata “antianarchica”, la sera del 29 aprile 1892, è arrestato con altri 26 compagni, mentre partecipa ad una riunione in preparazione della manifestazione del Primo Maggio. Il circolo viene sciolto d’autorità e tutti i componenti sono tradotti in carcere. M. viene condannato ad un anno di detenzione e al pagamento di un’ammenda di lire 200 per “associazione sediziosa”, ma la corte d’appello di Genova cassa la sentenza per “insufficienza di prove”. Nonostante sia tornato in libertà, M. non è riammesso a lavorare all’Arsenale. Fra il 1891 e il 1892 fa parte, con Fabrizioli e Antonio Accinelli, del gruppo redazionale dei numeri unici anarchici «I Raggi» e «La Luce». Con la partenza di Fabrizioli, Massai si sostituisce a lui nella direzione dell’altro settimanale anarchico spezzino, «L’Operaio», fino alla sua cessazione avvenuta nel 1893. L’anno successivo trova occupazione presso la compagnia ‘Singer’, “astenendosi dalla propaganda aperta e dal farsi vedere in compagnia di altri correligionari”. È comunque tenuto sotto “discreta sorveglianza” per molti anni perché “sempre ritenuto capace di commettere reati politici”. Per questo motivo ottiene la radiazione dal Casellario Politico Centrale soltanto nel 1927. Muore il 20 febbraio 1931 a La Spezia. (A. Mameli)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: A. Bianchi, La Spezia e Lunigiana. Società e politica dal 1861 al 1945, Milano 1999; G. Perillo, Il movimento anarchico alla Spezia dal 1888 al 1893, «Movimento Operaio e Socialista in Liguria», Genova, 1959.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Ranieri e Antonella Benedetta

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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