DIDIMI, Gaetano
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- DIDIMI, Gaetano
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Treia
- Data di nascita
- April 18 1847
Biografia / Storia
- Nasce a Treia (Mc) il 18 aprile 1847 da Giacomo, commesso viaggiatore. È uno dei più ferventi internazionalisti marchigiani, insieme a Diomede Gabrielli, Stanislao Alberici Giannini, Vincenzo Matteuzzi, Espartero Bellabarba, Benedetto Scota, Raffaele Castelli, Vincenzo Topi, Adriano Cinelli, Benedetto Marcolini, Marino Mazzetti, Riccardo Tomassini, Ernesto e Augusto Tacchini, per lo più arrestati nel quadro dello scioglimento coatto della Federazione marchigiano-umbra (ago. 1874); al processo di Bologna (mar.-giu. 1876) tutti gli imputati sono assolti. Nella veste di dirigente, è D. a inviare nel 1874 l’adesione della Società operaia di Treia alla mazziniana Lega universale delle corporazioni operaie, “un fatto isolato, nel panorama del movimento locale, che, nel suo complesso, andrà avanti nel binario dell’anarchismo bakuninista” (Santarelli). Dopo il processo bolognese, emigra in Francia (Lione), spostandosi su posizioni libertarie. Nel dicembre 1891 rientra in Italia e, in compagnia di Pietro Faure, tiene alcune conferenze anarchiche a Milano, prima di essere messo agli arresti e tradotto a Treia. Qui continua a fare propaganda politica: il 10 marzo 1892, anniversario della morte di Mazzini, invita pubblicamente alla costituzione di un circolo di studi sociali e dà poi alle stampe un opuscolo sovversivo, subito sequestrato dalla polizia. Nel luglio dello stesso anno è fermato ad Ancona e condotto nella sua cittadina, dove pochi giorni dopo discute pubblicamente su La religione naturale ossia il razionalismo. È disoccupato e in agosto emigra a Tunisi in cerca di lavoro: è l’inizio di un viaggio che non conoscerà più soste. D. sarà infatti a Firenze, quindi a Nizza, Monaco, Fabriano, Roma (sospettato, fra l’altro, per la bomba esplosa davanti a Montecitorio nel marzo 1894), Budapest, di nuovo Roma, Milano, ancora Nizza, Genova, Parigi, Bologna, Marsiglia ecc., con sporadici ritorni a Treia. Nel frattempo si sposa con una belga, non ha denaro né occupazione e abbandona la politica. Le ultime notizie che lo riguardano ne segnalano la presenza a Bruxelles nel giugno 1921, quindi la morte in un luogo imprecisato a metà degli anni Venti. (R. Giulianelli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: scritti di D.: Autorità-Libertà. Studio sociale, Treia 1892. Scritti su D.: E. Santarelli, Le Marche dall’unità al fascismo, Urbino 1964, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giacomo
Bibliografia
- 2003