DI COCCO, Varese Francesco
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- DI COCCO, Varese Francesco
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Livorno
- Data di nascita
- August 29 1899
Biografia / Storia
- Nasce a Livorno il 29 agosto 1899 da Natale e Cleopatra Giusti, facchino di porto. Affiliato al gruppo anarchico livornese “Né dio né padrone”, insieme a Pio Coli, Augusto Consani, Anselmo Casarosa, Augusto Spagnoli e Ottorino Magnocci, è, probabilmente, lui l’autore delle “Note livornesi” che appaiono su «Umanità nova» di Roma nel 1922, per denunciare le violenze fasciste nel capoluogo labronico. Abbonato alla rivista «Pensiero e volontà» di Roma nel 1924, D. diffonde il giornale «Fede!». Il 3 marzo 1925 viene fermato nei locali della cdl di Roma e “rimpatriato” coercitivamente a Livorno. Oggetto di ripetute perquisizioni domiciliari, che portano al sequestro di volantini, opuscoli e giornali anarchici, viene schedato il 30 ottobre. Il 24 febbraio 1926 il prefetto riferisce che D. è amico di Odaire Martelli, un anarchico livornese emigrato a Marsiglia, e di Gino Signorini, e il 20 novembre viene proposto per il confino per la sua pericolosità, ma il 3 febbraio 1927 la Commissione provinciale per le misure di polizia si limita ad ammonirlo. Il 29 dicembre 1929 D. viene fermato alla vigilia delle nozze dei principi di Piemonte e tenuto in carcere fino all’11 gennaio 1930, insieme ad altre migliaia di sovversivi. In seguito è incluso nella lista degli oppositori da arrestare in determinate circostanze e, in maggio, subisce un altro fermo prima della visita di Mussolini a Livorno. In ottobre è incarcerato nell’imminenza del xiii anniversario della Rivoluzione russa e rilasciato soltanto l’8 novembre. Malgrado le persecuzioni, D. continua a professare “integralmente le idee anarchiche”, come ammette la Prefettura labronica il 4 febbraio 1932, si associa spesso ai compagni di fede, fa parte del gruppo libertario della Barriera Garibaldi, sulla cui attività le autorità non riescono a raccogliere “elementi probanti”, è “pericoloso e viene perciò opportunamente vigilato”. Il 22 marzo D. partecipa – insieme a moltissimi sovversivi – ai funerali di Mario Camici, un comunista reduce dal confino, e il 28 marzo viene fermato, dopo il lancio di alcune bombe, da parte di anarchici e comunisti livornesi, contro la Caserma della mvsn e la sede del Dopolavoro San Marco e il ferimento di un fascista. “Convenientemente” vigilato, continua a fare lo scaricatore di carboni e il 20 gennaio 1942 è ancora oggetto di sorveglianza, quantunque non dia luogo ad “alcun rimarco in linea politica”. Dopo la fine della guerra, partecipa alla riorganizzazione del movimento libertario labronico, aderisce alla Federazione anarchica provinciale e nel 1946 è il maggior esponente del gruppo libertario “Filippetti” di Livorno. S’ignorano data e luogo di morte. (G. Ciao Pointer – G. Piermaria)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, s. 13 A, b. 7, f. 39.
Bibliografia: G. Sacchetti, Sovversivi agli atti. Gli anarchici nelle carte del Ministero dell’Interno. Schedatura e controllo poliziesco nell’Italia del Novecento, Ragusa, 2002, ad indicem.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Natale e Cleopatra Giusti
Bibliografia
- 2003