DETTORI, Giovanni

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
DETTORI, Giovanni

Date di esistenza

Luogo di nascita
Orgosolo
Data di nascita
January 29 1899
Luogo di morte
Teruel

Biografia / Storia

Nasce a Orgosolo (Nu) il 29 gennaio 1899 da Salvatore e Raffaella Puggioni, tagliapietre, venditore ambulante. Chiamato alle armi nel 1917, rimane al fronte sino alla conclusione del conflitto mondiale. Nel 1921 subisce una condanna a 15 giorni di reclusione per oltraggio e nel 1922 emigra clandestinamente, stabilendosi a Marsiglia, dove frequenta Paolo Schicchi. In seguito fissa la residenza a St.-Cassin (Var) e fa l’operaio in una cava di pietra, perdendo una mano, in seguito allo scoppio di una cartuccia di dinamite sul lavoro (altrove si legge invece che “restò mutilato in seguito a un attentato contro il Consolato italiano di Tunisi”, «Quaderni italiani», New York apr. 1943, pp. 122-23). Nel novembre 1926 va a Tunisi, continuando a tenersi in contatto con Schicchi e dimostrando di essere un “anarchico convinto e irriducibile”. Membro del gruppo libertario, composto da Emilio Atzori, Raimondo Mereu, Francesco e Antonio Piras, Nunzio Valenza e altri correligionari, è sospettato dai fascisti italiani di essere implicato, insieme a Atzori, Giovanni Curti e Alberto Tarchiani, negli attentati al Consolato di Tunisi e al giornale fascista «Unione», avvenuti il 28 dicembre 1928 e il 18 aprile 1929. Nel luglio 1931 viene arrestato a Ventimiglia e condannato a un mese e mezzo di carcere per porto ingiustificato di arma. Le autorità dubitano che sia rimpatriato per motivi politici e lo assegnano, il 20 agosto, al confino per tre anni. Il giorno seguente viene schedato dalla Prefettura di Nuoro, che lo descrive come persona riservata con le autorità e ne ricorda i legami con Curti, Mereu e Tarchiani. Deportato a Ponza, D. viene arrestato il 10 giugno 1933 e denunciato per la partecipazione a una protesta contro un’ordinanza della direzione della colonia, insieme a 150 confinati. Condannato a cinque mesi di arresti, ridotti a quattro in appello, non dà segni di ravvedimento e continua a frequentare gli elementi più ostili al regime fascista. Il 2 agosto 1934 torna a Nuoro e il 6 agosto chiede il passaporto, per riunirsi ai familiari in Tunisia. Il 23 ottobre ottiene il documento e il 26 parte da Cagliari per la colonia francese. A Tunisi fa il venditore ambulante e capeggia lo sciopero dei cavatori di pietra di Djebel Alloud, che si estende all’edilizia, ai fornai e ai mugnai nelle settimane seguenti. Nel luglio 1936 partecipa alle manifestazioni antifasciste, insieme a Giovanni Antonio Puggioni, Vincenzo Mazzone, Luigi Damiani e altri compagni di fede, “eccitando all’odio di classe”, e viene arrestato e colpito da decreto di espulsione dalla colonia. Revocata la misura, parte da Tunisi per Marsiglia nell’autunno 1936, insieme a Mazzone, Puggioni, Giovanni Fontana e Mario Giudice. Il 25 ottobre giunge a Perpignano, passando poi in Spagna, dove si arruola nelle “milizie rosse” (la XIII brt Internazionale “Dombrowski”?), viene “ferito più volte” e il 15 gennaio 1937 cade durante la difesa di Teruel. (C. Gregori – M. Lenzerini – A. Tozzi)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; N. Converti, Giuseppe Dettori, «L'Adunata dei refrattari», 20 feb. 1937; Chi erano…, ivi, 17 lug. 1937; Anarchici italiani caduti in Spagna, ivi, 29 set. 1951.

Bibliografia: A. Dal Pont, S. Carolini, L’Italia al confino, Milano 1983, ad indicemL’antifascismo in Sardegna, a cura di M. Brigaglia [et al.], 2 voll., Cagliari 1986, p. 56; Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomenLa Spagna nel nostro cuore. 1936-1939, Tre anni di storia da non dimenticare, Roma 1996, ad indicem.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Salvatore e Raffaella Puggioni

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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