DETTORI, Antonio Andrea

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
DETTORI, Antonio Andrea

Date di esistenza

Luogo di nascita
Bonorva
Data di nascita
30/11/1892
Luogo di morte
Genova
Data di morte
24/04/1963

Attività e/o professione

Qualifica
Operaio elettricista

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Bonorva (Ss) il 30 novembre 1892 da Bachisio e Giuseppa Deriu, elettricista si trasferisce a Genova con il fratello Angelo (Bonorva 1894) all’inizio degli anni Dieci. Nel clima ribollente di quegli anni i fratelli Dettori assumono un ruolo di primo piano nel movimento anarchico e sindacalista genovese. Angelo milita nel gruppo anarchico della Valpolcevera e nella CdL sindacalista di Sestri P. ed è relatore al Convegno Unione anarchica ligure di Sestri Ponente del maggio 1920 e delegato al Convegno nazionale UAI dello stesso anno. Antonio, che lavora nei Cantieri Navali Ansaldo, milita nella CdL sindacalista di Bolzaneto. L’occupazione delle fabbriche del settembre 1920 vede i fratelli D., come al solito, in prima linea. All’avvento del fascismo le strade dei fratelli si separano: Angelo espatria in Francia; nel settembre del 1925 sarà delegato al Convegno Unione sindacale italiana in Francia per il Sindacato Metallurgici di Bolzaneto; in seguito ritorna a Cagliari. Antonio rimane a Genova e sarà sottoposto negli anni a venire a regime di sorveglianza e inserito nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. Subisce anche un periodo di confino a Ponza. Nel 1943, alla caduta del regime, è, insieme a Umberto Raspi, tra i principali organizzatori delle squadre d’azione libertaria del ponente cittadino. Arrestato nell’estate del 1944 insieme ad altri per una delazione, viene deportato a Dachau con Raspi. In seguito è internato a Buchenwald. Ai primi d’aprile del 1945 D. viene evacuato dal campo pochi giorni prima dell’arrivo degli alleati, mentre Raspi ammalato viene fucilato. D. darà una vivida descrizione della sua drammatica esperienza di internato nello scritto Memorie di un triangolo rosso. Nel dopoguerra D. riprende con immutata energia la sua militanza politica e sindacale: attivo militante della Federazione comunista libertaria ligure e poi della Federazione anarchica ligure, dopo un breve periodo di adesione alla componente anarchica della CGIL è alla fine degli anni ’40 tra i promotori della ricostituzione dell’Unione sindacale italiana e collabora al giornale di questa «Guerra di classe» edito a Sestri Ponente. Entra per questa scelta in forte polemica con i compagni rimasti nei Comitati di Difesa Sindacale all’interno della CGIL (Marcello Bianconi, Pietro Caviglia, Wanda Lizzari e altri), che accusa di subalternità rispetto alla componente comunista. A metà degli anni ’50 diventato critico nei confronti dell’esperienza della nuova Unione sindacale italiana redige la pagina sindacale del giornale genovese «Sovranità popolare» titolata “Azione di classe”, a cui collaborano tra gli altri Domenico Pastorello e Ilario Margarita. Muore a Genova il 24 aprile 1963. (G. Barroero)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; A. Dettori, Memorie di un triangolo rosso, «Sovranità popolare», Genova, dal 17 mar. 1955 al 20 gen. 1959; Archivio “Famiglia Berneri e Aurelio Chessa” – Reggio Emilia, Lettera di D. ad A.Chessa, feb. 1949; Archivio Storico del Centro di Documentazione di Pegli, Verbali Federazione comunista libertaria ligure; E. Caviglia, [Necrologio], «Umanità nova», 12 mag. 1963.

Bibliografia: G. Bianco, L’attività degli anarchici in Liguria nel biennio rosso (1919-1920), «Il Movimento operaio e socialista in Liguria», 1961; P. Bianconi, Gli anarchici italiani nella lotta contro il fascismo, Pistoia 1988. 

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Bachisio e Giuseppina Del Zio

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

Tema

città