DE MARCO, Antonio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
DE MARCO, Antonio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Montella
Data di nascita
24 Maggio 1905

Attività e/o professione

Qualifica
contadino

Nazionalità

Italiana

Biografia / Storia

Nasce a Montella (AV) il 24 maggio 1905 da Alessandro e Gaetana Moscariello, contadino. A settembre del 1923 emigra in Argentina, portando con sé una breve storia di militanza socialista. A Buenos Aires diventa anarchico e si fa notare per la passione con cui diffonde stampa “sovversiva”. Il 7 giugno 1925 il primo arresto, al teatro Colón, per i tumulti alla festa per i 25 anni di regno del re d’Italia. Il 16 maggio 1926, al comizio contro la condanna di Sacco e Vanzetti, parlando per il gruppo anarchico “Culmine”, attacca i governi americano e fascista ed è arrestato per una bomba esplosa presso l’ambasciata usa dopo la manifestazione. Scagionato dopo due settimane di sciopero della fame, il 31 luglio, durante un comizio, attacca ancora Mussolini. Il 29 febbraio 1929 la polizia fascista gli perquisisce la casa a Montella, ma trova solo segni dell’antica fede socialista e una lettera spedita da Baiha Blanca il 23 dicembre 1926, in cui esalta il comunismo anarchico. Vive ora a Mendoza e si fa chiamare Antonio Moscariello; nel 1929 subisce due arresti per atti terroristici avvenuti a Rosario: il 28 agosto per lo scoppio d’una bomba e il 23 ottobre per un attentato al Commissario della polizia politica compiuto dalla banda di Severino Di Giovanni. Mancando le prove, esce, ma i presunti rapporti con Di Giovanni lo rendono ormai “indesiderato”, sicché, fermato a ottobre del 1931, il 2 febbraio 1932 è espulso e imbarcato per l’Italia. Giunge a Napoli il 23 marzo, è arrestato per attività anarchica svolta all’estero e il 29 aprile è confinato a Ponza, per cinque anni. Il 24 febbraio 1935 partecipa a una protesta collettiva e si fa otto mesi di carcere a Napoli per violazione delle regole del confino; tornato a Ponza a novembre, “serba cattiva condotta e si affianca ai peggiori elementi della colonia”. Alla fine del 1935, colpito da laringite tubercolare, rimane confinato, contro il parere del medico fiscale, in condizioni rese più dure dal metodico sequestro di libri e riviste inviati dai compagni argentini. Concluso il periodo di confino, il 23 novembre 1937 torna a casa. Fedele ai principi anarchici, è assente alle manifestazioni del regime, ma non frequenta sovversivi. S’ignorano data e luogo di morte .(G. Aragno)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Conf. Pol., ad nomen.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Alessandro e Gaetana Moscariello

Bibliografia

O. Bayer, Severino Di Giovanni. L’idealista della violenza, Pistoia 1973, p. 44; R. Spadafora, Il popolo al confino. La persecuzione fascista in Campania, Napoli 1989, vol. i, pp. 177-178; O. Bayer, Gli anarchici espropriatori e altri saggi sulla storia dell’anarchismo in Argentina, Cecina 1996.

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