DEL PROPOSTO, Italo

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
DEL PROPOSTO, Italo

Date di esistenza

Luogo di nascita
Roma
Data di nascita
February 18 1901

Biografia / Storia

Nasce a Roma il 18 febbraio 1901 da Francesco e Emilia Grifoni, stuccatore. D. frequenta solo la prima classe elementare, ma ciò non gli impedisce di svolgere una generosa e fruttuosa propaganda presso gli operai e impegnarsi nella diffusione di stampa sovversiva. Come nelle previsioni malatestiane, a partire dall’ottobre 1920 la reazione padronale e fascista, si manifesta in tutta la sua pericolosità, e gli anarchici sono i primi a essere colpiti. D. entra, così, a far parte degli Arditi del popolo, ma il movimento trova vari ostacoli e, in inverno, la resistenza popolare si spegne. Messi fuori legge e duramente repressi riescono a mantenere ancora un ruolo essenziale fino alla primavera-estate 1922, solo in alcune città dove hanno messo profonde radici, come Roma, in cui D. esercita attiva propaganda e dove viene arrestato perché trovato in possesso di una rivoltella mentre si reca al comizio del 1° maggio. Nel maggio del 1926 è nuovamente trattenuto insieme ad altri anarchici mentre commemorano la Comune di Parigi e in giugno viene fermato perché trovato in possesso di volantini antifascisti, processato il 2 dicembre del 1926, è condannato a dieci mesi di carcere e cinque anni di confino a Ustica. Nel gennaio del 1930 viene liberato ma è nuovamente confinato nel 1932 per tentato espatrio. Liberato condizionalmente il 14 novembre 1932, in occasione del decennale dell’avvento al potere del fascismo, si reca clandestinamente in Francia. Durante la sua permanenza a Parigi viene incaricato della corrispondenza italiana per il Comitato anarchico per le vittime politiche in Italia, primo centro di raccolta dei fuorusciti e centro di raccordo tra il movimento all’estero e quello in Italia. Il comitato, per il quale, però, D. declina l’invito a divenire membro del direttivo, in quegli anni moltiplica gli sforzi raggiungendo un numero sempre più cospicuo di detenuti. Durante il suo soggiorno viene coinvolto nel dibattito relativo alla questione delle alleanze nello scontro tra “anarchici indipendenti” e quelli, invece, favorevoli a un avvicinamento alla Concentrazione antifascista. D. si schiera con questi ultimi che annoveravano, tra gli altri, Fantozzi, Meschi e Randolfo Vella. Tra i sostenitori del Fronte unico ne diviene attivo propagandista, pur nel perdurare delle polemiche. La situazione, per D., si fa ancor più difficile, non ha lavoro e in una lettera alla sorella così commenta: “la crisi è molto accentuata soprattutto per gli stranieri […] gli operai francesi attribuiscono la colpa della loro disoccupazione agli stranieri e sono pieni e imbevuti di sciovinismo”. Sembra occuparsi della diffusione dell’opuscolo di C. Berneri Elementi di chimica antifascista. Si reca a Marsiglia, dove lavora presso la cooperativa Persici ed è in stretto contatto con Pio Turroni. Fa spesso ritorno a Parigi dove partecipa alla imponente manifestazione anarchica del 9 gennaio 1935 a favore dei compagni spagnoli. Successivamente si reca in Algeria da dove parte come volontario nella Guerra Civile spagnola. In Catalogna fa parte del gruppo “Schirru” della Colonna “Ascaso” CNT-FAIb, nota per la sua forte sezione italiana. Nell’agosto del 1937, dopo una convalescenza di cinque mesi per una pleurite, torna a Marsiglia con passaporto falso intestato a “Calabresi Italo”. Nel giugno 1939 viene approvata la legge Sarraut, che sanziona aspre pene per gli stranieri renitenti al decreto di espulsione, e così D. decide di imbarcarsi per Tunisi, ma ben presto le misere condizioni di lavoro in Africa lo riportano a Marsiglia. Con lo scoppio della guerra avviene un ulteriore giro di vite che provoca una nuova ondata di arresti. In settembre, è inviato al carcere per infrazione all’espulsione e poi, nel gennaio del 1940, al campo di Vernet d’Ariège. Successivamente è condotto in Italia, afflitto ancora da una bronchite ormai divenuta cronica. Confinato a Ventotene, e poi ristretto nel campo di concentramento di Renicci d’Anghiari (Ar), riesce a evadere nel settembre 1943. S’ignorano data e luogo di morte. (I. Del Biondo)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.

Bibliografia: A. Dal Pont, S. Carolini, L’Italia al confino, Milano 1983, ad indicemAntifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomenLa Spagna nel nostro cuore. 1936-1939, Tre anni di storia da non dimenticare, Roma 1996, ad nomen; G. Galzerano, Vincenzo Perrone, Casalvelino Scalo 1999, p. 231; L. Di Lembo, Guerra di classe e lotta umana. L’Anarchismo in Italia dal Biennio rosso alla Guerra di Spagna, Pisa 2001, ad indicem

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Francesco e Emilia Grifoni

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

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