​MARTINEZ, Francesco

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​MARTINEZ, Francesco

Date di esistenza

Luogo di nascita
Lentini
Data di nascita
June 9 1895

Biografia / Storia

Nasce a Lentini (SR) il 9 giugno 1895 da Nicolò e Giuseppa Ciancio. Di famiglia operaia, frequentate le sole scuole elementari, è avviato al lavoro di muratore, al quale alterna quello di contadino e spaccapietre. S’iscrive giovanissimo al partito socialista riformista, in ascesa a Lentini nel primo decennio del secolo, e alla cooperativa agricola «Il Lavoro», che ne è il principale serbatoio elettorale. Scampato alla carneficina mondiale, nei primi mesi del 1919 fonda l’Associazione proletaria reduci di guerra, che appoggia la svolta socialista rivoluzionaria di Filadelfo Castro, presidente della cooperativa «Il Lavoro», avente per programma l’occupazione delle terre incolte e la lotta al caroviveri. L’intensa attività organizzativa di M. e Castro ha il suo sbocco principale nell’occupazione delle terre del barone Beneventano, avvenuta nell’ottobre del 1919, seguita da quelle del cavalier De Geronimo e da altre dello stesso Beneventano nell’aprile 1920, con i primi scontri tra gli occupanti e la forza pubblica. Il 10 giugno 1920 uno sciopero generale di muratori, contadini, calzolai, pittori e picconieri, che richiedono l’abolizione del gabellotto e la giornata di 8 ore, sfocia in nuove occupazioni che si protraggono per tutto il mese e sono seguite nel luglio successivo dal blocco delle vie di uscita del paese, attuato per protesta contro il decreto di requisizione del grano. Il 24 ottobre 1920 i socialisti conseguono una travolgente vittoria elettorale, eleggendo Castro sindaco e consigliere provinciale, e M. consigliere comunale. È l’inizio di quella che sarà definita la “repubblica rossa leontina”, che il governo farà sciogliere il 3 novembre 1922. In realtà, gli scarsi provvedimenti presi in favore della popolazione meno abbiente, e soprattutto la politica attendista e di compromesso nell’assegnazione delle terre, fanno ben presto sorgere dei malumori nei confronti dell’amministrazione socialista, che si concretizzano nelle dimissioni da consigliere di M., il 24 giugno 1921, e nel suo passaggio al campo anarchico. Con un buon numero di giovani, egli costituisce a Lentini un gruppo al quale si collegano anche gli anarchici di Carlentini, Francofonte, Vizzini, Scordia e Militello che, nonostante la diaspora anarchica della metà degli anni ’20, lasceranno una forte eredità rivoluzionaria ai movimenti contadini del secondo dopoguerra. Dal 14 agosto 1921 al 12 marzo 1922 si pubblica a Lentini, sotto la direzione e la gerenza di M., «Il Seme Anarchico», organo degli anarchici della Sicilia orientale. Finanziariamente sostenuto da Schicchi e dai compagni palermitani, anche grazie alle rimesse degli anarchici siculo-americani, e collaborato principalmente da R. Ossino di Carlentini, S. Di Mauro di Siracusa e G. Consalvo di Catania, «Il Seme» svolge una preziosa attività di propaganda, nel tentativo di mantenere viva l’agitazione contadina, svincolandola dalla tutela socialista, e contrastare gli atti di crescente violenza dei fascisti, spalleggiati dalle forze di polizia (il 10 luglio 1922 queste compiono un eccidio spaventoso, a Lentini, con cinque morti e una cinquantina di feriti). Nell’agosto 1922, il giornale lentinese si fonde con «Il Piccone Anarchico» di Catania, gerente lo stesso M., presto soppresso dalle autorità. M. è direttamente protagonista di alcuni episodi di lotta al fascismo: il 1° novembre 1922 affronta da solo in un conflitto armato un gruppo di camicie nere, il che gli vale una condanna a sei mesi di reclusione, poi ridotti a tre; l’8 gennaio 1923 si azzuffa con il fascista Salvatore Cantarella procurandosi un altro mese di carcere. Negli anni seguenti il regime fascista, con una serie impressionante di persecuzioni, tenta di fiaccarne la resistenza e colpire in lui il movimento anarchico e comunista che a Lentini sopravvive e si riorganizza nella clandestinità. Il 28 aprile 1925 vengono rinvenuti nella sua abitazione una pressa tipografica, con la quale stampava piccoli manifesti, e mucchi di giornali anarchici (specialmente «Fede» e «Pensiero e Volontà») che diffondeva clandestinamente. L’anno dopo M. abbandona, dopo un violento litigio con un suo consocio, la conduzione di una piccola fabbrica di gesso da poco avviata. Il 7 giugno 1927 è ammonito, in quanto “diffamato per delitti contro le persone e pericoloso all’ordine nazionale”, ed il 10 novembre 1929 arrestato per oltraggio a una guardia municipale (sconta 4 mesi e 10 giorni di reclusione, a cui si aggiungono altri 35 giorni per violenza e resistenza al custode delle carceri). Nuovamente ammonito per due anni il 20 novembre 1930, l’8 febbraio successivo è arrestato “per aver rivolte parole oltraggiose all’indirizzo dei giovani fascisti di Lentini che in divisa o regolarmente inquadrati si avviavano alla stazione ferroviaria”, e il 22 ottobre destinato per 4 anni al confino di Lampedusa. Subirà diversi mesi di carcere, scontati ad Agrigento nel 1934, per contravvenzione ai precetti del confino. Rimpatriato a Lentini il 15 dicembre 1935, riprende a cospirare contro il regime. Ammalatosi per le sofferenze patite, M. si spegne a Lentini il 24 settembre 1939. (N. Musarra)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio di Stato Siracusa, Tribunale Penale, Sentenze, gen.-mag. 1923 e 8 mar. 1923.
 
Bibliografia: Cerrito; M. Vitale, Il Cooperativismo agricolo nel lentinese dal 1920 al 1950 e il ruolo di Francesco Marino, tesi di laurea, univ. di Catania, aa. 1971-1972; A. Curcio, Gruppi sociali ed élites politiche a Lentini dai Fasci siciliani ai Fasci di combattimento, tesi di laurea, univ. di Catania, aa. 1993-1994; R. Mangiameli, Officine della nuova politica. Cooperative e cooperatori in Sicilia tra ottocento e novecento, Catania 2000; F. Leonzio, Lentini 1892-1956, Lentini 2002.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Nicolò e Giuseppa Ciancio

Bibliografia

2004

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