​MARTINELLI, Eugenio

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​MARTINELLI, Eugenio

Date di esistenza

Luogo di nascita
Busalla
Data di nascita
April 6 1904

Biografia / Storia

Nasce a Busalla (GE) il 6 aprile 1904 da Giacomo e Maria Patrone, meccanico. Ancora bambino abbandona il paese d’origine trasferendosi con la famiglia a Torino. Negli anni dell’adolescenza compie le sue prime esperienze lavorative come operaio alla FIAT Lingotto ed inizia a stringere legami con alcuni esponenti dell’anarchismo locale. Il suo battesimo di militante avviene durante l’infuocato periodo del Biennio rosso, quando aderisce alla protesta proletaria che si diffonde nelle principali fabbriche della città. Coinvolto in una retata di polizia nell’estate del 1922, viene sottoposto ad una perquisizione domiciliare che porta al rinvenimento di una pistola, diciassette proiettili ed un cifrario. Dopo quasi due anni di detenzione, è condannato dalla Corte di Assise di Torino a due mesi e quindici giorni di reclusione. Scontata la pena e rimasto disoccupato, decide allora di emigrare dall’Italia per dirigersi in Francia. Stabilitosi a Lens, entra in contatto con gli ambienti comunisti locali ricoprendo per un breve periodo il ruolo di segretario di cellula all’interno dello stabilimento di laminatoi dove intanto ha trovato occupazione. Rientrato a Torino nel 1929, riallaccia subito i contatti con i quadri anarchici che operano in città aderendo al gruppo clandestino “Barriera di Nizza”. Particolarmente attivo nella propaganda antifascista tra le masse operaie, si adopera spesso anche nella raccolta di fondi per il soccorso anarchico e nel favoreggiamento di espatri clandestini. In seguito a queste sue iniziative di lotta, viene schedato dalle autorità come “tenace avversario del regime ed individuo che, in determinate contingenze, potrebbe scendere all’azione”. Arrestato una seconda volta nell’autunno del 1930, è denunciato alla Commissione Provinciale di Torino che lo sottopone a diffida ai sensi dell’art. 166 del Testo Unico leggi di PS. Dopo questo episodio, M. si allontana quasi del tutto dagli scenari politici, tanto che negli anni successivi la questura di Torino provvede anche ad un “rallentamento” del provvedimento di vigilanza nei suoi confronti. Alla vigilia del Secondo conflitto mondiale, espatria nuovamente dall’Italia per ritornare a Lens dove, dopo un breve periodo di lavoro all’Aeronautica italiana, si guadagna da vivere come muratore. Nel frattempo, però, riprende in parte la sua azione militante, sia partecipando ad alcune mobilitazioni del fuoruscitismo antifascista che mantenendosi in corrispondenza epistolare con alcuni quadri libertari attivi a Modena e Bologna. Mentre le operazioni belliche sono in pieno svolgimento, subisce anche un terzo arresto per “attività comunista”; ma, processato d’innanzi alla Corte Speciale di Douai, è assolto per non aver commesso il fatto. S’ignorano data e luogo di morte. (F. Giulietti)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Ministero dell’Interno, Direzione Generale, Pubblica Sicurezza, Affari Generali Riservati, CCAA, 1930-31, b. 400, f. K1A/Movimento Anarchico, AA. PP. (TO); ivi, Ministero dell’Interno, Divisione Polizia Politica, f. personali, b. 753, f. 35 (Martinelli Eugenio).

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giacomo e Maria Patrone

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

città