​MARTELLI, Odaire

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​MARTELLI, Odaire

Date di esistenza

Luogo di nascita
Livorno
Data di nascita
January 8 1896

Biografia / Storia

Nasce a Livorno l’8 gennaio 1896 da Fortunato e Eva Cini, fonditore. Avviato presto al lavoro, aderisce al movimento libertario e frequenta Gino Magnozzi, Varese Di Cocco, Ilio Ferretti, Gino Signorini e altri anarchici livornesi. Soldato nella Prima Guerra mondiale, continua a maneggiare le armi, dopo la fine del conflitto, e nella primavera del 1921 – quando il fascismo è presenza concreta a Livorno – viene diffidato per le sue pericolose “esercitazioni”. Il 13 ottobre 1925 emigra clandestinamente in Francia e, cinque mesi dopo, abita a Marsiglia. Le fonti di polizia riferiscono che lavora allo stabilimento meccanico Favre e che svolge un’intensa propaganda antifascista, per la quale è “convenientemente” vigilato. L’11 aprile 1926 assiste, alla Bourse du Travail di Marsiglia, a un comizio organizzato per strappare al boia l’anarchico spagnolo Rafael Torres Escartín, uno dei membri del famoso gruppo “Los Solidarios”, e il 1° maggio prende parte, nella Maison provençale, alla celebrazione della festa del lavoro: nell’occasione l’anarchico Giulio Bacconi, e il massimalista torinese Angelo Luigi Mussa muovono dei “violenti attacchi contro il fascismo”. Il 10 settembre 1926 M. viene schedato. La Prefettura di Livorno lo descrive come “un uomo dalla corporatura robusta, i capelli lisci neri, la fronte spaziosa e le spalle larghe”, che si veste abitualmente in modo “piuttosto decente” e porta una cravatta nera; di carattere calmo, è capace di scatti improvvisi; già iscritto alla Società di cremazione “Livorno”, di tendenza sovversiva e anticlericale, esplica a Marsiglia un’“attiva e perniciosa propaganda anarchica”. Il 5 febbraio 1927 M. viene segnalato, insieme a Sabatino Gambetti e a Alfeo Pietrini, fra gli anarchici, che sono andati a lavorare ai “Chantiers de Provence” di La Ciotat, ingrossando il temibile gruppo libertario, che fa capo a Paolo Schicchi. Tornato a Marsiglia, M. interviene, il 17 marzo, a un comizio pro Sacco e Vanzetti e in maggio si fa notare per l’impegno rivoluzionario. Il mese seguente il capo della polizia italiana ordina di vigilarlo strettamente e di informare tempestivamente le autorità di frontiera, qualora decidesse di rimpatriare. Il 16 novembre il console di Marsiglia telegrafa che è un “anarchico individualista” e il 12 dicembre 1928 la Prefettura labronica chiede la sua iscrizione nella “Rubrica di frontiera” per il fermo. Le lettere di M. alla madre vengono aperte, copiate e forse “tolte di corso”. Nella seconda metà dell’anno M. frequenta le riunioni del Circolo “Sacco e Vanzetti” di Lione e si dimostra “individuo molto acceso e violento”. Al principio del 1931 è di nuovo a Marsiglia e l’11 settembre 1933 figura in un elenco di anarchici italiani, collegati al “noto Ugo Boccardi di La Seyne”: costoro – secondo le fonti di polizia - sono “da ritenersi pericolosi” e “disposti e capaci come il Capuana a tutto osare”, cioè a tornare nella penisola per uccidere qualche gerarca. Oltre a M., il documento fa i nomi di Oreste Taddei, Sante Lombardozzi, Arnaldo Mongai, Dino Pedini, Dario Papini, Arturo Pampana ecc. Il 21 settembre le autorità livornesi chiedono l’iscrizione di M. nel «Bollettino delle ricerche» e confermano la sua inclusione nella “Rubrica di frontiera” per la misura di arresto. Il 25 giugno 1937 il direttore della Divisione polizia politica trasmette alla Divisione affari riservati una lista di aderenti all’associazione “Pro Spagna in Italia”, dove, oltre a M., compaiono il comunista di Torniella Bandino Bartolucci, l’anarchico Giuseppe Lupo, nato a Tersini nel 1888, che “trovasi al fronte spagnolo”, il comunista Luigi Lodi e altri. Ridotto il suo impegno negli anni seguenti, M. è ancora in Francia e nel 1942. S’ignorano data e luogo di morte.(R. Bugiani - C. Gregori - A. Tozzi)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Ministero dell’Interno, Divisione Generale, Pubblica Sicurezza, 1926, b.114.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Fortunato e Eva Cini

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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