MARIOTTI, Libero
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- MARIOTTI, Libero
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Pietrasanta
- Data di nascita
- July 15 1911
Biografia / Storia
- Nasce a Pietrasanta (LU) il 15 luglio 1911, da Alfredo e Annita Dazzi, marmista. Cresce nell’ambiente libertario dei lavoratori del marmo, pertanto il clima che si respira nell’Italia fascista non gli è congeniale perché, come riportano i documenti di polizia, “è solito proclamare le sue idee a voce alta”. Nel 1932 espatria in Francia e quindi si reca ad Algeri per motivi di lavoro ove rimane fino al 1936. Si porta successivamente in Spagna dove si arruola e combatte nella formazione Rosselli. Nel maggio 1937 viene arrestato in seguito ai disordini fra anarchici e comunisti di Barcellona e condannato a quattordici mesi di prigione che inizia a scontare nel carcere di Gerona. Nel gennaio 1939 riesce a fuggire e riparare in Francia, quindi in Belgio. Dopo l’invasione del Belgio da parte delle truppe tedesche M. viene catturato e condotto in Francia, nel campo di concentramento di Vernet. Al suo rientro coatto in Italia nel settembre 1941 M. è assegnato al confino per cinque anni. Giunge a Ventotene il 12 febbraio 1942 e nell’agosto 1943 è trasferito al campo di concentramento di Renicci d’Anghiari. Liberato nello stesso mese, rientra a Pietrasanta e tenta di costituire una formazione partigiana con altri antifascisti versiliesi, ma viene scoperto, arrestato e condotto nelle carceri di Lucca. Muore a Roma il 25 marzo 1985. (I. Rossi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: Pionieri dell’Italia democratica, Roma, 1966, p. 14; A. Dal Pont, S. Carolini, L’Italia al confino, Milano 1983, ad nomen; La Spagna nel nostro cuore. 1936-1939, Tre anni di storia da non dimenticare, Roma 1996, ad nomen; G. Giannelli, La Versilia rivendica l’impero, Querceta 1988, p. 105.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Alfredo e Annita Dazzi
Bibliografia
- 2004