​MARIOTTI, Giovanni

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​MARIOTTI, Giovanni

Date di esistenza

Luogo di nascita
Carrara
Data di nascita
June 23 1871
Luogo di morte
Carrara

Biografia / Storia

Nasce a San Giovanni Valdarno (AR) il 23 giugno 1871 da Tommaso ed Emilia Senzanomi [sic]. Nullatenente, ‘ferrazzuolo’ di mestiere, celibe, figura molto popolare nell’ambiente operaio valdarnese, è da tutti conosciuto come “lo zoppo di maccherone”, animatore del circolo ricreativo cittadino “La Luce”. È fra i promotori della Lega di miglioramento fra metallurgici. Secondo le carte di polizia M. è elemento pericoloso “affiliato alla setta anarchica fin dal 1892” mentre, in precedenza, “tendeva al socialismo”. In concomitanza dei fatti di Sicilia e Lunigiana, partecipa alle vivaci manifestazioni che si tengono nelle vie del paese. Ai margini di un corteo, il 4 giugno 1894, l’anarchico diciassettenne Fedele Dami ferisce con un pennato il viceispettore di polizia Nicola Stella. Poco dopo anche M. è arrestato per grida sediziose e per questo condannato a tre mesi di carcere dal tribunale di Arezzo. Denunziato in seguito quale sospetto appartenente ad associazione a delinquere e per compartecipazione al mancato omicidio dello Stella, sarà però assolto per quest’ultima imputazione dalla Corte d’assise dell’Aquila, località dove si celebra il processo. Con ordinanza 31 ottobre 1895 della Commissione provinciale di Arezzo gli sono inflitti un anno e sei mesi di domicilio coatto in base all’art.3 della legge 19 luglio 1894 n.316 (per aver perseguito finalità di sovversione degli ordinamenti sociali costituiti). Il 1° novembre 1896 è prosciolto dal domicilio coatto e sottoposto a sorveglianza speciale. Dopo pochi mesi però, ritenuto elemento pericolosissimo, è inviato a Ventotene. Con sentenza 2 aprile 1898 è condannato dal tribunale di Messina a quattro mesi e quindici giorni di carcere, oltre 90 lire di multa, per apologia di reato a mezzo stampa ed istigazione a disobbedire alle leggi. Ciò avendo pubblicato su «L’Avvenire Sociale» un articolo che rievoca le vicissitudini umane e familiari del giovane Dami, recluso a Noto, richiamando la solidarietà dei compagni. Scontata la pena viene di nuovo assegnato al domicilio coatto per altri diciotto mesi, quindi destinato a Favignana. Rientra in Valdarno presumibilmente nel 1900, qui si trattiene ben poco: il tempo per essere denunziato per le minacce rivolte al direttore della ferriera di San Giovanni, che non intende più farlo lavorare. Da questo momento inizia per M. una vita allo sbando, in giro per l’Italia alternando disoccupazione e lavori saltuari a periodi di ritorno al suo mestiere originario di operaio metallurgico. Così, dopo essersi trasferito a Sestri Ponente e quindi a Rogoredo (MI), nel 1902 è a Napoli. Nel 1904 viene rimpatriato con foglio di via obbligatorio mentre si trova a Savona. Riassunto provvisoriamente nella ferriera di San Giovanni è di nuovo fra i dirigenti della Lega di miglioramento fra metallurgici. La struttura sindacale, promossa a suo tempo dagli anarchici, delibera in questo periodo di autosciogliersi, confluire nella FIOM e versare una parte del proprio fondo di cassa come sottoscrizione a «Il Libertario». Nel 1914 la presenza di M. è segnalata a Piombino, ancora mentre cerca di farsi assumere nelle locali acciaierie. Muore a San Giovanni Valdarno il 28 marzo 1923. (G. Sacchetti)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
 
Bibliografia: Scritti di M.: Per un dimenticato, «L’Avvenire sociale», Messina, 26-27 nov. 1897.
Scritti su M.: «L’Appennino», Arezzo, 15 lug. 1892, 8 apr. 1893, 12 mag. 1894; «La Provincia di Arezzo», 1° ott. 1893, 13 mag. 1894; «L’Unità cattolica», gen.-feb. 1894, passim; «L’Appennino», ago. 1894-gen. 1895, passim; «Il Libertario», Spezia, 14 dic. 1905; G. Sacchetti, Controllo sociale e domicilio coatto nell’Italia crispina, «Rivista storica dell’anarchismo», gen.-giu. 1996; Id., Presenze anarchiche nell’Aretino dal XIX al XX secolo, Pescara 1999. 

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Tommaso ed Emilia Senzanomi

Bibliografia

2004

Persona

Collezione

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