DEL NUDO, Edoardo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- DEL NUDO, Edoardo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Livorno
- Data di nascita
- February 27 1861
- Luogo di morte
- Livorno
Biografia / Storia
- Nasce a Livorno il 27 febbraio 1861 da Giuseppe e Annunziata Razzauti, giardiniere. Socio del Circolo anarchico di Ardenza, sostiene la stampa del movimento e interviene sempre – scrive la Prefettura labronica il 16 settembre 1913 – alle manifestazioni dei “partiti sovversivi” e ai comizi che V.S. Mazzoni, P. Binazzi e altri compagni di fede tengono in vari quartieri della città labronica. Lavoratore assiduo, marito di Assunta Salvatori e padre di due figli, che educa ai suoi stessi principi, D. riscuote cattiva fama nell’opinione pubblica conservatrice per le sue idee avanzate e si mostra “sprezzante” verso le autorità. Per queste ragioni il Ministero dell’Interno ordina alla Prefettura di Livorno, il 25 settembre, di disporre “una conveniente vigilanza” su di lui e di “provvedere nel caso diventasse elemento pericoloso alla compilazione e trasmissione […] della di lui scheda biografica”. Il 12 febbraio 1923 D. viene arrestato, insieme al figlio Vezio e agli anarchici e comunisti ardenzini Dante Nardi, Areteo Sciti, Antonio Benini, Silvano Paolotti, Dino Baldacci, Dante Chiarugi e Vincenzo Bigalli, e accusato di complotto contro lo Stato. La montatura (perché di ciò si tratta: i nove sovversivi, perseguitati dalle forze dell’ordine, sono stati arrestati tre volte in meno di cinque mesi senza aver commesso alcun reato) si sgonfia il 28 aprile, quando la Sezione di accusa del Tribunale di Lucca proscioglie D. e gli altri arrestati da tutti gli addebiti, sia pure con la comoda formula dell’“insufficienza di indizi”, e ne dispone il rilascio. Il 2 aprile 1925 D. abbandona l’Italia e si stabilisce a Marsiglia, presso il figlio Vezio, da tempo emigrato oltr’Alpe. Tornato a Livorno dopo qualche anno, fa a lungo il giardiniere alla Villa Rosselli, restando fedele alle sue idee e continuando a essere vigilato fino alla morte, che lo coglie il 13 gennaio 1942. (S. Carolini – A. Tozzi)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; ivi, Pubblica sicurezza 1923, b.110, K1 Movimento anarchico. Livorno; Una vasta operazione di polizia all’Ardenza. Il deputato Belloni denunciato, «Il Telegrafo», 1° giu. 1923.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giuseppe e Annunziata Razzauti
Bibliografia
- 2003