DEL GIUDICE, Francesco
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- DEL GIUDICE, Francesco
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Napoli
- Data di nascita
- May 31 1872
- Luogo di morte
- Napoli
Biografia / Storia
- Nasce a Napoli il 31 maggio 1872 da Raffaele e Marianna Finizia, avvocato. Amico di Acanfora, e Telarico, “primeggia tra i compagni per l’intransigenza delle idee e l’avventatezza delle tendenze”. Nel 1897 è tra i protagonisti di agitazioni studentesche che infiammano l’università; a settembre pubblica con Cacozza il «Turbine», incappa nell’immancabile denunzia per “istigazione all’odio di classe” e si adopera per riunire i compagni divisi dalla cooperazione coi socialisti nella campagna contro il domicilio coatto, ottenendo la fusione del «Turbine» e de «L’Affamato». Il 28 novembre, parlando a un comizio privato, tenta invano di trascinare i compagni ad una protesta contro il soggiorno obbligato. Ai primi del 1898 alimenta in ogni modo il malcontento dei lavoratori per il rincaro del pane e il 16 febbraio accoglie Amilcare Cipriani che si trattiene a Napoli per qualche giorno. A marzo sottoscrive il manifesto-protesta di solidarietà con Malatesta e i redattori de «L’Agitazione» e il 30 aprile, durante i tumulti per il pane, è arrestato per istigazione a delinquere. Il 7 giugno il tribunale militare lo condanna a due anni di carcere. Esce per amnistia il 3 gennaio 1899 e tenta di contrastare il crescente influsso dei socialisti, entrando a far parte di un gruppo di militanti che ai primi del 1900 fa propaganda fra i lavoratori. Il 1° marzo 1903 commemora l’anarchico Argante Salucci, morto al domicilio coatto e di lì a poco, il 4 agosto, è arrestato per violazione della legge sulle prerogative del papa. A settembre del 1906 si trasferisce a Milano e a Genova per trovare lavoro in qualche giornale. Tornato a Napoli, nel 1910 è inserito nell’elenco dei sovversivi pericolosi, sebbene si tenga lontano dai compagni, che accusa di averlo abbandonato in momenti di gravi difficoltà. Conserva immutate le sue idee ed è vigilato fino alla morte, che lo coglie a Napoli il 10 dicembre 1937. (G. Aragno)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Napoli, Gabinetto di Questura, 2a Serie, bb. 128, 142, 173.
Bibliografia: W. Mocchi, I moti italiani del 1898. Lo stato d’assedio a Napoli, Napoli 1901.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Raffaele e Marianna Finizia
Bibliografia
- 2003