DE FAZI, Vincenzo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- DE FAZI, Vincenzo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Civitavecchia
- Data di nascita
- June 3 1890
- Luogo di morte
- Civitavecchia
Biografia / Storia
- Nasce a Civitavecchia (rm) il 3 giugno 1890 da Antonio e da madre ignota, facchino portuale dal 1916, soprannominato “figlio di Pocaciccia”. Membro del circolo “Pietro Gori” è uno dei promotori degli scioperi contro il carovita scoppiati a Civitavecchia nell’estate 1919, proprio in quell’occasione che si adopera per ospitare nella cittadina portuale V.S. Mazzoni che tiene la conferenza Il Partito Anarchico e l’attuale momento politico. È fra i fondatori e dirigenti della locale sezione degli Arditi del popolo, accreditata fra le più numerose, oltre seicento membri, e ben provvista di armi, disponendo di numerosi fucili e pistole e anche di una mitragliatrice. Nell’agosto del 1921 la polizia impone lo scioglimento della sezione che però continua a vivere in semiclandestinità. Il 18 ottobre a Livorno durante il iii congresso nazionale della Lega Proletaria, i rappresentanti degli Arditi del popolo dell’Italia Centrale guidati dal deputato socialista Giuseppe Mingrino e dal repubblicano Vincenzo Baldazzi, decidono di escludere dal direttorio del movimento degli Arditi Argo Secondari, accusato di gestire in modo dittatoriale il movimento. A sostituirlo è chiamato D., certamente una figura di basso profilo nel movimento anarchico ma in quel momento opportuno riconoscimento dei meriti e delle potenzialità dimostrate dagli Arditi del popolo civitavecchiesi. Protagonista dei numerosi scontri che avvengono a Civitavecchia, con puntate anche a Roma, fra Arditi e squadre fasciste, sia locali che provenienti dalla Toscana e da Roma, dopo l’avvento del regime fascista D. è espulso dalla Cooperativa portuale nel 1926 e l’anno successivo “ammonito perché ritenuto pericoloso per l’ordine nazionale”. Nel 1930 si adopera con successo, insieme a Otello Gargiullo, presso il gerarca fascista Gino Calza Bini per far reintegrare negli organici della Cooperativa Portuale Fascista Roma i tanti ex arditi espulsi dopo l’avvento del regime mussoliniano. Lo ritroviamo fra i membri del locale cln dopo la caduta del regime fascista e la liberazione della città. Muore a Civitavecchia il 23 gennaio 1956. (E. Ciancarini)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Antonio
Bibliografia
- 2003