DE BARTOLOMEIS, Nanò Severo Libero Eletto

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
DE BARTOLOMEIS, Nanò Severo Libero Eletto

Date di esistenza

Luogo di nascita
Chieri
Data di nascita
1893
Luogo di morte
Istria
Data di morte
1947

Biografia / Storia

Nasce a Chieri (to) il 23 novembre 1893 da Vittorio e Maria Aichino, ingegnere, comunemente chiamato Nonio. Di famiglia anarchica (sono anarchici sia il padre, nato ad Asti il 17 novembre 1851, anch’egli ingegnere – segnalato come amico personale di Malatesta, sempre suo ospite quando si tratteneva a Torino – che il fratello Decio), è tra i fondatori della Scuola Moderna torinese. Collaboratore di vari giornali anarchici: «Il Libertario», «L’Avvenire anarchico», «Volontà», «Umanità nova». Nel 1920 fa parte del Comitato di studio per i consigli di fabbrica assieme ai comunisti Gramsci, Terracini, Tasca e Togliatti. Lo stesso anno partecipa, in rappresentanza degli anarchici piemontesi, al Congresso di Bologna della Unione anarchica italiana. Nel 1928 è arrestato “quale sospetto complice nella preparazione dell’attentato terroristico di Milano” e in seguito rilasciato. Nel 1932 si trasferisce a Isola d’Istria. Nell’immediato dopoguerra riprende i contatti col movimento anarchico collaborando a «Il Libertario» di Milano e a «Era nuova» di Torino. Muore in Istria il 28 giugno 1947. (T. Imperato)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen[Necrologio], «Umanità nova», 6 lug. 1947; [Necrologio], «Era nuova», 15 lug. 1947.
Bibliografia: P.C. Masini, Antonio Gramsci e L’Ordine Nuovo visti da un libertario, Livorno 1965, pp. 18-19; I[talo] G[arinei], I consigli di fabbrica, «L’Internazionale», 15 apr. 1967; S. Fedele, Una breve illusione. Gli anarchici italiani e la rivoluzione sovietica 1917-1939, Milano 1996; P. La Torre, Il congresso dell’UAI di Bologna (1920), «Rivista storica dell'anarchismo», lug.-dic. 2001.

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Vittorio e Maria Aichino

Bibliografia

2003

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