D'AZZO, Salvatore

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
D'AZZO, Salvatore

Date di esistenza

Luogo di nascita
Lucca Sicula
Data di nascita
June 20 1870
Luogo di morte
Massara Vecchia

Biografia / Storia

Nasce a Lucca Sicula (ag) il 20 giugno 1870 da Giuseppe e Maria Bufalo, falegname. Di condizioni umilissime, senza istruzione, all’età di 12 anni viene imputato di omicidio volontario e assegnato alla casa di correzione delle Cappuccinelle, a Napoli, dove rimane dall’ottobre 1883 al luglio 1887. Il 9 febbraio 1896 viene arrestato per porto d’arma proibita e condannato a un mese di arresti. Aderisce in quest’epoca alla sezione socialista di Lucca Sicula, di cui diviene uno dei più attivi propagandisti. Nel 1902 parte per New York e qui, come molti altri emigrati siciliani, abbandona il socialismo per abbracciare l’idea anarchica. Nel 1906 rientra al paese natale e vi costituisce un gruppo anarchico che negli anni, e specialmente nel primo dopoguerra, grazie all’opera svolta dallo studente poi avvocato Gaetano Mangano, dal calzolaio Giuseppe Colletti e dall’insegnante Giovanni Bufalo, farà di Lucca Sicula una cittadella dell’anarchismo siciliano. Il 1° maggio 1906 celebra la festa del lavoro in contrada Timpe Rosse (Bivona), tenendo un comizio alle leghe del circondario e inaugurando così una tradizione che ricalca quella di Barbato a Portella della Ginestra. Timpe Rosse è zona d’influenza della mafia dei signori Saporito, coi quali D. comincia a scontrarsi annunciando il 27 dicembre successivo, in un nuovo comizio tenuto nella stessa località, la costituzione di una cooperativa di lavoro che perverrà nell’ottobre 1909, con ostinazione, ad acquistare il feudo omonimo di proprietà del principe di San Clemente. La repressione lo colpisce incarcerandolo una prima volta nel novembre 1906, per un articolo apparso su «Il Grido della folla» di Milano, e successivamente, il 28 marzo 1908, per minacce al parroco del paese, reato dal quale il Tribunale di Sciacca lo scagiona il 25 gennaio 1909. Nel maggio 1911 mobilita i contadini del circondario di Bivona in segno di protesta contro l’uccisione, da parte della mafia, dell’organizzatore socialista Lorenzo Panepinto di Santo Stefano Quisquina. In questa occasione, oltre a tenere comizi infiammati (d’ora in poi le autorità di polizia lo diffideranno dal parlare in pubblico), promuove una campagna di solidarietà verso la lega contadina di Santo Stefano e verso la famiglia di Panepinto, che sarà presa sotto la protezione di D. e di Paolo Schicchi (i due figli, Laura e Giuseppe, diverranno anarchici durante il ventennio). Assiduo corrispondente de «Il Proletario anarchico» di Marsala, partecipa attivamente al tentativo di riorganizzazione dell’anarchismo siciliano su scala regionale promosso dalla redazione del giornale. La sua instancabile attività sindacale anticipa e prepara i moti per l’occupazione delle terre che avranno luogo a Lucca Sicula nel dopoguerra. Il 4 maggio 1918 viene trovato ucciso, vittima designata della mafia, in contrada Massara Vecchia del territorio di Palazzo Adriano. (N. Musarra)
 

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Archivio dello Stato - Palermo, Gabinetto di Questura, (1920-1943), b. 461 (1924), f. Mangano Gaetano fu Gaetano, anarchico socialista; ivi, Gabinetto di Prefettura, b. 388 (1907-1908), f. Anarchici pericolosi

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Giuseppe e Maria Bufalo

Bibliografia

2003

Persona

Collezione

città

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