​MARI, Mario

Tipologia Persona

Intestazione di autorità

Intestazione
​MARI, Mario

Date di esistenza

Luogo di nascita
Firenze
Data di nascita
August 28 1888
Luogo di morte
Firenze

Biografia / Storia

Nasce a Firenze il 28 agosto 1888 in una famiglia di militanti operai. Esercita i mestieri di parrucchiere e cameriere, sarà poi conosciuto come dirigente sindacale. Il padre Olinto e lo zio Alfredo Mari sono internazionalisti. Quest’ultimo in particolare, che avrà un forte ascendente sul nipote, risulta già implicato nel processo per la bomba contro un corteo reale esplosa in via Nazionale a Firenze nel 1878 e autore di un opuscolo dedicato all’Internazionale. Nel 1908 «Il Libertario» di Spezia ospita una lettera di M. che polemizza con il settimanale sindacalista rivoluzionario fiorentino «L’Azione diretta», giudicato troppo incline a misurarsi sul medesimo piano dei riformisti, e si pronuncia a favore di un sindacalismo che sia d’impostazione davvero anarchica. Già schedato come sovversivo, soggiorna brevemente negli Stati Uniti e rimpatria nel 1913. Partecipa alla prima guerra mondiale e viene insignito di medaglia d’argento al valor militare. Segretario della sezione USI di Firenze, con l’arrivo di Attilio Sassi in Valdarno, diventa dirigente del sindacato minatori. Nell’estate del 1919, insieme a Virgilio Diomiri, coadiuva Sassi nella guida della lotta epica e vittoriosa dei lavoratori delle miniere alla conquista della giornata di sei ore e mezza. Nel marzo 1921 è denunciato e arrestato quale organizzatore dei moti insurrezionali di Castelnuovo e San Giovanni ai quali risulterà poi del tutto estraneo. Scarcerato l’anno successivo si trasferisce a Roma da dove, nonostante sia sottoposto a stretta sorveglianza, partecipa al dibattito interno all’usi alla vigilia dello scioglimento prefettizio, e alla redazione di «Rassegna Sindacale». M. condivide la posizione di Armando Borghi contraria alla confluenza incondizionata nella cgdl. Scrive su «Guerra di Classe» (30 aprile 1922): “... il Valdarno sindacalista e libertario attende il giorno della riscossa. Nelle oscure gallerie di Castelnuovo, pur nell’incessante ritmo di un lavoro mal retribuito, mentre la morte aleggia nelle anguste camere di abbattimento pronte ad abbattersi su qualcuno degli operai, il pensiero di nostalgico affetto si eleva fino a sfiorare la ubertosa campagna sovrastante portandosi al carcere, alla cella dei compagni, alla casa delle vittime. Una atmosfera di ribellione invano contenuta dai miracolisti della collaborazione di classe, si va lentamente quanto inesorabilmente formando dato lo stato di soggezione morale ed economica in cui si trovano coloro che furono all’avanguardia del proletariato d’Italia. Atmosfera che non tarderà a sprigionarsi dalle bocche delle gallerie in un impeto grande e terribile segnando la definitiva liberazione dalle galere di tutte le vittime del sistema capitalistico”. Ancora arrestato nel novembre 1926, rimane confinato a Lipari per tre anni; il provvedimento gli viene commutato in ammonizione nel 1928. Ristabilitosi a Firenze si avvicina al PCdI clandestino ed assolverà, da questo momento in poi, la delicata funzione di raccordo fra quel partito e il movimento anarchico. Risulta vigilato fino al 1943. Per conto del PCdI e insieme ad un altro ex dirigente dell’USI, Antonio Negro anche lui diventato comunista, tiene a Firenze un incontro segreto con una delegazione di anarchici composta da Lato Latini, Augusto Boccone, Emilio Grassini e Riccardo Sacconi. L’esito di questo inusuale rendez-vous, di cui non si conosce l’ordine del giorno preciso, sarà definito da alcuni partecipanti “un fiasco”. M. svolge attività di supporto alla Resistenza. Nel 1944 è ancora con Sassi nel comitato provvisorio della rinata cdl di Arezzo. A lui e alla sua intatta figura morale di antifascista anarchico dedica il suo primo intervento al congresso ricostitutivo del sindacato minatori, a Firenze nel dicembre 1945. Partecipa alla ricostruzione della CGIL nel dopoguerra, è segretario responsabile di categoria nella FIMEC e poi nella FILIE, sarà vicepresidente della Union Internationale des Syndicats des Mineurs, membro del Consiglio Superiore delle Miniere. Nonostante la sua militanza nel partito di Togliatti, continua a rivendicare orgogliosamente la sua matrice anarchica, portando sempre un vistoso fiocco nero. Muore a Firenze il 9 giugno 1974. (G. Sacchetti)

Fonti

Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen; Istituto storico della Resistenza Toscana, Firenze, carte Renato Bitossi e Mario Mari, busta n.7; Archivio CGIL, San Giovanni Valdarno.
 
Bibliografia:
 
Scritti di M.: Reazioni di vari partiti all’ordine di servizio della Mineraria, «Guerra di Classe», 30 apr. 1922; Giudizio sommario della Mineraria, «Guerra di Classe», 1 ago. 1923; Rapporto sulla sicurezza nelle miniere e sulle prevenzioni degli accidenti. Conference consultative des Unions Internationales des Syndicats. Budapest 10-14 Mai 1950. Rapport sur l’activité des U.I.S., Féderation Syndicale Mondiale, p. 66, s.d. [1950].
 
Scritti su M.: «Il Libertario», 28 mag. 1908, p. 3; «Il Libertario», 18 giu. 1908, p. 2; «Guerra di classe», 31 mag. 1919, La lotta dei minatori d’Italia per le sei ore. Il Valdarno ha proclamato lo sciopero generale, «La Falce», Arezzo, 9 ago. 1919; «Umanità nova», 14 ago. 1921, Mario Mari tradotto alle carceri di Arezzo, «Umanità nova», 20 ago. 1921, Nelle prigioni di Arezzo; «Umanità nova», 7 ott. 1921, I primi processi per i fatti del Valdarno; «Guerra di Classe», 19 nov. 1921; «Guerra di classe», 26 nov. 1921; Dal Valdarno: nel dominio dei mercenari; «Guerra di classe», 14 gen. 1922; Organizzatori dell’USI nelle patrie galere; Il memoriale di Attilio Sassi, «Fede!», Roma, 16 dic. 1923; «Rassegna Sindacale», 1924-1925, passim; «Il Nuovo corriere», 30 gen. 1946, Ripercussioni internazionali del I Congresso Italiano dei Minatori; «Notiziario della CGIL», 1948-1949, passim; «Umanità nova», 18 set. 1949; «Notiziario della CGIL», 10 mar. 1950; P. G. [G. Peluzzi], Agitazioni operaie nell’Aretino, «Umanità nova», 31 ott. 1954; G. Verni, L’USI in provincia di Arezzo, «Volontà», 1973; F. Nibbi (a cura di), Antifascisti raccontano come nacque il fascismo ad Arezzo, Provincia di Arezzo, 1974; G. Verni, Mari Mario, Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico, a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, 1976-19; M. Antonioli, U.S.I. ultimo atto. Il convegno nazionale di Genova (28 e 29 giugno 1925), «Autogestione», 1980;. L. Di Lembo, Il movimento anarchico a Firenze (1922-30), «Città & Regione», Firenze, dic. 1980; J. Busoni, Confinati a Lipari, Milano 1980; G. Sacchetti, Sovversivi in Toscana (1900-1919), Todi 1983; M. Antonioli, Armando Borghi e l’Unione Sindacale Italiana, Manduria 1990; Ricordi, immagini, documenti, 1944-1989, pezzi di storia sindacale nell’aretino, Cortona 1989; C. Andreini, F. Dringoli, Lavoro, sindacato e lotte sociali nel Valdarno superiore (1943-1991), San Giovanni Valdarno 1992; G. Sacchetti, Il minatore deputato. Priamo Bigiandi 1900-1961, Firenze 1998. 

Codice identificativo dell'istituzione responsabile

181

Note

Paternità e maternità: Olinto

Bibliografia

2004

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