MANZOLI, Enrico
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- MANZOLI, Enrico
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Roma
- Data di nascita
- April 12 1899
- Luogo di morte
- Roma
Biografia / Storia
- Nasce a Roma il 12 aprile 1899 da Ercole e Elena Valieri, tipografo. Nella Capitale inizia a frequentare gli ambienti anarchici ma nel 1926, disoccupato, espatria clandestinamente in Francia. A Parigi, dove rimane, fino al 1928 lavora come pittore presso varie ditte. Nel 1928 si reca in Lussemburgo, ma l’anno successivo ne viene espulso e si trasferisce, nuovamente senza lavoro, nel distretto minerario della Saar. Secondo una falsa notizia di un informatore della polizia sarebbe responsabile dell’attentato a Bruxelles del console italiano e per questo costretto a rifugiarsi nella Saar. Qui rientra in contatto con gli ambienti anarchici e in particolare con il gruppo diretto da E. Marsilio e L. Martinelli. Il 3 novembre del 1929 viene coinvolto in uno scontro con un gruppo di nazisti tedeschi, i cosidetti “caschi d’acciaio”, durante una loro sfilata a Dudweiller. M., insieme a un gruppo di altri compagni sbarra la strada al corteo, ma rimane isolato e viene aggredito. Nel tentativo difendersi spara un colpo di pistola uccidendo un nazionalista e ferendone altri tre. Arrestato, insieme ad altri anarchici, M. è condannato dalla Corte d’Assise di Saarbrucken a sei anni di lavori forzati durante una turbolenta udienza. L’episodio ha una notevole eco nella stampa anarchica in cui M. è descritto come uno dei tanti compagni “scacciato dappertutto, trasportando assieme alla miseria, il suo desiderio insopprimibile di libertà”. Quello che viene messo in luce è la consapevolezza “che il fascismo non è un fenomeno locale italiano, ma un pericolo internazionale” e che M. “deve essere strappato dalle galere franco-tedesche; egli si è difeso. Egli soprattutto, ha difeso la causa della libertà contro il fascismo internazionale”. Nonostante le campagne a suo favore, M. è rimesso in libertà solo nei primi mesi del 1935. Grazie alla solidarietà del comitato pro vittime politiche di Parigi riesce a rientrare nella capitale francese ospite di un anarchico italiano. Attivo nell’emigrazione politica, il 9 marzo del 1936 partecipa ai funerali dell’anarchico Sabbatici insieme a C. Berneri e G. Vari. A seguito di turbolente vicende personali si allontana dall’ambiente anarchico e, ridotto in misere condizioni di vita, si arrangia in ogni modo. Nel 1936 viene, infatti, arrestato per un furto in un magazzino e condannato a quattro anni di prigione. Rilasciato il 12 ottobre del 1940, viene rimpatriato in Italia nel gennaio del 1941. Durante gli anni della guerra si perdono le sue notizie. M. muore nel marzo 1964, così come si apprende da «Umanità nova» del 29 marzo 1964. (I. Del Biondo)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: Antifascisti nel casellario politico centrale, 18 voll., Roma 1988-1995, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Ercole e Elena Valieri
Bibliografia
- 2004