MANTELLI, Francesco Camillo
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- MANTELLI, Francesco Camillo
Date di esistenza
- Luogo di nascita
- Alessandria
- Data di nascita
- May 19 1876
- Luogo di morte
- Alessandria
Biografia / Storia
- Nasce ad Alessandria il 19 maggio 1876 da Giovanni e Maria (Marietta) Oddone. Frequenta le scuole elementari e diventa tipografo. Considerato di “svegliata intelligenza” e di “discreta coltura”, si avvicina alle idee anarchiche seguendo l’esempio del fratello maggiore Agostino. Riceve numerosi giornali libertari («La Questione sociale» di Paterson, «L’Agitazione» di Ancona) ed è in corrispondenza con Errico Malatesta, Luigi Fabbri e Domenico Zavattero. Nel marzo 1898, in occasione del Cinquantenario dello Statuto Albertino, M. distribuisce manifesti di protesta. Di lì a poco figura tra i firmatari dell’appello Al popolo italiano!, apparso nel supplemento de «L’Agitazione», in occasione del processo anconetano a Malatesta e compagni. Nell’ottobre 1898 viene sorpreso all’Ospedale Militare di Alessandria, dove era ricoverato per le visite di leva, mentre distrugge “stampati sovversivi”. Nel luglio 1900 firma, con alcuni compagni alessandrini, un appello di solidarietà con “i processandi” anarchici di Ancona e per la libertà d’associazione promosso sempre da «L’Agitazione». Sospettato di complotto per attentare alla vita del re e della famiglia reale in occasione dell’Esposizione di Torino, nel novembre 1902 M. ottiene il non luogo a procedere “per difetto di indizi”. Lettore de «La Protesta umana» di Ciancabilla e de «Il Grido della folla», nel febbraio 1903 pubblica su quest’ultimo Ricordi su Paolo Schicchi, nel quale ricorda “la maschia figura” dell’anarchico siciliano in occasione del processo tenuto ad Alessandria nel dicembre 1893, nonché l’abbraccio in aula tra Galleani e Schicchi. Inizia in quel periodico a tenere conferenze e la polizia lo ritiene il “capo del gruppo anarchico” di Alessandria. In seguito apre una rivendita di giornali e sembra attenuare il suo impegno, ma è sempre uno dei punti di riferimento dell’anarchismo locale. Nel clima effervescente del primo dopoguerra, M. riprende con nuova lena l’attività di propaganda. Costantemente sorvegliato e continuamente perquisito, la sua propaganda viene però definita “spicciola”. Nel 1925 gli viene temporaneamente revocata la licenza di giornalaio per sottrazione di “giornali colpiti da sequestro”. Nonostante alcune piccole manifestazioni di critica al regime, M. non desta, negli anni Trenta, particolari preoccupazioni politiche. Muore ad Alessandria il 17 agosto 1951. (M. Antonioli)
Fonti
- Fonti: Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell’Interno, Casellario politico centrale, ad nomen.
Bibliografia: Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico, a cura di F. Andreucci e T. Detti, Roma, 1976-19, ad nomen.
Codice identificativo dell'istituzione responsabile
- 181
Note
- Paternità e maternità: Giovanni e Maria (Marietta) Oddone
Bibliografia
- 2004